REPORT E LA MELONI CHE NON RISPONDE SUI FINTI ACCOUNT
INVECE CHE RISPONDERE NEL MERITO SUI BOT FITTIZI NEL SUO PROFILO ATTACCA LA TRASMISSIONE
Svilire un’inchiesta giornalistica paragonandola alle teorie terrapiattistiche.
Giorgia Meloni, sempre attraverso l’uso della macchina social, ha attaccato la trasmissione di Sigfrido Ranucci, Report, andata in onda lunedì sera con un approfondimento — condito da dati e non opinioni — sull’utilizzo dei famosi bot da parte di molti account.
Tra quelli finiti nel mirino c’è anche quello della leader di Fratelli d’Italia che, secondo un’analisi fatta dallo spin doctor ed esperto di strategie e comunicazione social Alex Orlowski, ha in comune migliaia di account falsi con altri profili, come Trash Italiano.
Secondo Report, che ha incrociato dati e numeri, è così che la propaganda fatta di fake news e facile consenso social ha aumentato la propria eco mediatica, considerando i social come il miglior megafono per ottenere sempre maggior consenso.
Un’inchiesta che i è basata sui numeri che, a questi livelli, sembrano non poter esser considerati casuali.
L’analisi fatta ha mostrato come migliaia di account Twitter che ‘seguono’ Giorgia Meloni sono in comune con pagine come Trash Italiano.
Spesso utenti senza foto, con nomi che sembrano un numero seriale, con pochissimi follower e che ritwittano tutti esattamente le stesse identiche cose.
Coincidenze. Forse. Sta di fatto che alla leader di Fratelli d’Italia — impegnata lunedì sera in un tour de force televisivo tra Stasera Italia (Rete 4) e Porta a Porta (Rai 1) — questa inchiesta non è piaciuta. Anzi, ha ben pensato di non fornire (per il momento) risposte, denigrando quanto andato in onda.
«Servizio degno di un circolo terrapiattista». Giorgia Meloni parla di zero fatti, ma i numeri portati in trasmissione da Report e dai collaboratori di cui si è avvalso Ranucci per mettere in piedi questa inchiesta sono palese e incontrovertibili.
Potrebbero essere delle coincidenze, come spiegato da Orlowski durante la sua intervista, ma si tratta comunque di dati certi.
Fa sorridere che, invece di minacciare una querela nei confronti della trasmissione (che lei stessa sostiene aver riportato informazioni false) abbia deciso di convocare una conferenza per deridere i giornalisti. Parole e non fatti.
(da “Giornalettismo”)
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