RESIDENZE PER ANZIANI A GENOVA: TRA TANGENTI, PASTI FREDDI E PORZIONI INVISIBILI
NELL’INCHIESTA GIUDIZIARIA IN CORSO, EMERGE CHE LA FORNITURA DI PASTI COSTA 10 MILIONI DI EURO…PER 30 ANZIANI SOLO 20 PEZZI DI FRITTATINA, PASTI FREDDI E LA NOTTE 1 INFERMIERE PER 120 RICOVERATI… E PAGANO PURE 1.400 EURO: UNA VERGOGNA
Per quattro secoli era noto e caro ai genovesi con la denominazione di “Albergo dei poveri”: oggi nello storico e monumentale palazzo settecentesco i “poveri” non ci sono più, sono stati alloggiati in sei sedi distaccate.
Mentre risuona ancora la lettura del testamento di Emanuele Brignole, fondatore del rifugio, datato 1786, dove al punto 83 si legge “che serva in perpetuo per uso e abitazione dei poveri”, la Guardia di Finanza continua a indagare sugli appalti per le forniture dei pasti agli ospiti delle residenze per anziani.
La fornitura è un affare da quasi 10 milioni di euro e il dubbio che gli inquirenti sono chiamati ad accertare è se l’asta aggiudicatrice sia stata truccata.
Ma al di là della vicenda giudiziaria, quello che è emerso dal racconto dei parenti dei ricoverati, dà l’immagine di una società senza controlli e senza rispetto per gli anziani.
Sono emersi dettagli per cui per il pasto di 30 ricoverati erano disponibili 4 pezzi di frittata e 14 hamburger, oppure in altra occasione 20 pezzi di frittata sempre per 30 persone..
Spesso i pasti arrivano freddi e con sfasamento di orari, per cui si pranza alle 14 e si cena alle 17.
Altri esposti riguardano il fatto che spesso la cena è costituita da una ricottina di 100 grammi, oppure un formaggino o una fetta di prosciutto cotto.
I panini sono vecchi e la frutta fresca inesistente.
Eppure nessuno ha mai fatto nulla, nonostante le rimostranze dei parenti presentate alle autorità .
Speso mancano posate, tovaglioli, piatti, sovente i ricoverati non autosufficienti non hanno aiuto per mangiare, l’assistenza notturna per 120 ricoverati è affidata a un solo infermiere che dovrebbe controllare quattro piani.
La sorveglianza è assente ed è già accaduto che qualche ricoverato cada dalle scale.
In una camera per tutta l’estate una finestra non si è potuta aprire e nessuno l’ha mai fatta mettere a posto, il ventilatore era pure lui guasto.
Per ottenere una sedia a rotelle bisogna aspettare un anno, eppure si paga una retta mensile di 1.400 euro che tra poco verrà aumentata a 1650 euro. Senza fare nulla per rendere l’ambiente più gradevole e favorire le relazioni sociali.
E’ questa l’assistenza che uno Stato civile garantisce ai nostri anziani più deboli?
E’ questo uno Stato sociale che “non abbandona nessuno”?
E’ attraverso strutture di questo genere che il cittadino non dovrebbe provare una profonda vergogna verso chi governa e amministra il nostro Paese?
E’ lucrando persino sulle porzioni di cibo a dei vecchi che la politica acquista rispetto e dignità ?
E come mai ogni segnalazione e denuncia rimane puntalmente inevasa? Perchè nessuno è chiamato mai a rispondere della propria inefficienza? Perchè debbono sempre pagare i più deboli nel nostro Paesi?
Altro che processi brevi o lunghi, noi siamo per il ricovero coattivo dei parlamentari in strutture di questo genere per almeno un mese: forse imparerebbero qual’è il Paese reale, invece che pensare solo a tutelare se stessi e a perdersi nelle beghe da cortile.
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