RICICLAGGIO 49 MILIONI, PERQUISIZIONI IN CORSO IN CASA LEGA
BLITZ DELLA FINANZA NELLA SEDE DEI COMMERCIALISTI DI BERGAMO DOVE E’ REGISTRATA L’ASSOCIAZIONE FINANZIATA DAL COSTRUTTORE PARNASI
Dopo la notizia dell’indagine sul finaziamento illecito in corso a Bergamo pubblicata dalla Stampa , c’è un’altra tegola che potrebbe provocare molta preoccupazione al ministro dell’Interno.
Secondo quanto risulta all’Espresso, infatti, sono in corso una serie di perqusizioni a Bergamo presso lo studio di due commercialisti di fiducia del partito.
La richiesta è partita dalla procura di Genova, che ha il fascicolo più scottante, quello sull’ipotesi di riciclaggio di parte dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali.
Quasi 50 milioni oggetto di sequestro dopo la condanna in appello di Umberto Bossi e Francesco Belsito, l’ex tesoriere del Carroccio, colpevoli di truffa ai danni dello Stato. L’operazione in corso coordinata dai pm liguri è stata condivisa con la procura di Bergamo, che invece indaga sul finanziamento illecito all’associazione culturale leghista.
Usata, è l’ipotesi, come schermo per incamerare donazioni senza farle passare di conti del partito, finiti nel radar dei giudici per il sequestro milionario.
Le perquisizioni di oggi si inseriscono proprio nello sviluppo di ques’ultima inchiesta coordinata dai magistrati e dalla guarda di finanza di Genova.
Poche ore fa gli investigatori hanno così suonato al civico 24 di via Angelo Maj, a Bergamo, per sequestrare i documenti della Dea Consulting, lo studio dei commercialisti Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni.
Si tratta di due professionisti di fiducia del partito, con incarichi in società della Lega e ruoli di controllo nei gruppi parlamentari del Carroccio.
Insieme all’attuale tesoriere Centemero, Di Rubba e Manzoni hanno fondato nel 2015 l’associazione Più Voci, proprio quella al centro dell’ipotesi di finanziamento illecito secondo due procure, Bergamo e Roma.
Nella Capitale il tesoriere è indagato per i soldi ricevuti dalla Più Voci tra il 2015 e il 2016 dal costrutore Luca Parnasi (250 mila euro) e da Esselunga (40 mila euro).
L’associazione ha sede in via Angelo Maj, registrata presso lo studio Dea Consulting oggi intestato interamente a Di Rubba.
È qui che i finanzieri sono giunti per acquisire materiale che possa aiutarli nel proseguo dell’indagine sul riciclaggio.
Dallo stesso studio si dipana il reticolo societario che porta in Lussemburgo via Svizzera: sette aziende italiane controllate da una holding del Granducato, la Ivad Sarl, che fa capo a una fiduciaria.
§Insomma, impossibile conoscere il proprietario delle sette aziende italiane domiciliate presso lo studio dei commercialisti della lega. E forse la guardia di finanza con il blitz di oggi sta cercando di capire proprio questo.
L’attenzione degli investigatori genovesi, da quanto trapela, si sta concentrando oltrechè su via Angelo Maj anche su Angelo Lazzari, il manager bergamasco di stanza in Lussemburgo.
Proprio l’uomo che anni fa ha fondato la Ivad, la cui quota di controllo è stata in seguito trasferita alla Prima fiduciaria Spa e dunque schermata.
(da “L’Espresso”)
Leave a Reply