RIVOLTA NELLA BASE PD: “BASTA LITIGI, L’ITALIA E’ IN AGONIA E VOI STATE SEMPRE A QUESTIONARE SU TUTTO”
“IL MOMENTO RICHIEDE UNITA’, NON BEGHE”
Militanti ed elettori assistono, sgomenti, allo scontro tra dirigenti. Questo è lo scenario che offre il Partito Democratico visto dai social. La base si confronta sulle bordate arrivate dalle fila renziane sulla segreteria appena varata da Nicola Zingaretti.
“Il momento chiede unità e azione, non beghe”, scrive Viviana Desio ribadendo un concetto sottoscritto da molti: “Passiamo oltre, c’è un’Italia in agonia e come al solito dimostriamo di non sapere ascoltare”, è il pensiero di Paola, mentre Emilio Masala si rivolge direttamente ad Alessia Morani, autrice di un intervento molto duro contro il segretario: “Cara Alessia, mentre voi litigate, Salvini si mangia l’Italia”.
A Simona Malpezzi, che su twitter scrive “hanno fatto la segreteria. La loro. Buon lavoro alla segreteria di Zingaretti” risponde Maria Morello: “Cara Simona, il peccato della divisione è gravissimo in politica, non sbagliamo ancora. La diversità di idee deve essere un arricchimento per tutti”.
Ma c’è anche chi chiede “decisioni forti”: è il caso di Marco Bello che scrive “nuovo partito subito!”.
Una lancia spezzata a favore di Nicola Zingaretti arriva da Giusy Di Billy che chiede di finirla con i litigi anche perchè Zingaretti ”è stato eletto segretario per prendere delle decisioni. All’interno del Pd ci sono tante teste e tante idee, ma bisogna conviverci e trovare unità per evitare altri 20 anni di Salvini”.
Anche Gabriele Bontempi ricorda al partito che l’avversario è fuori dal Pd: “Continuiamo così e Salvini arriverà al 40%”. E Carmine Tomei: “Gli avversari sono altri! Il pd che voto è un partito che porta 1 milione e 600 persone a scegliere liberamente da chi vogliono essere guidati”.
Parla di “stillicidio” Venere Suma: “A volte si sta in maggioranza, a volte in minoranza, ma si sta insieme”, aggiunge. Lorenzo Sala ricorda ai renziani che “nemmeno un briciolo di serietà vi impedisce di scrivere quando, una volta fatto il selfie alle 7 del mattino, non si sono più viste segreterie, tantomeno unitarie”.
Il riferimento è alla gestione Renzi, quando l’organo esecutivo del partito – dopo una prima fase di riunioni all’alba – fu riunito quasi a cadenza annuale. “Potrei concludere citando l’epurazione di numerosi e bravi dirigenti del Pd nella notte delle liste, ma evito”, aggiunge Lorenzo.
Suona come una supplica la richiesta di Concetta Modaro: “Per rispetto di noi poveri elettori che ci ostiniamo a votarvi dovreste smetterla di litigare e pensare di più al bene del Paese”.: è lo scenario che offre il Partito Democratico visto dai social network, dove la base nel partito si confronta sulle bordate arrivate dalle fila renziane sulla segreteria appena varata da Nicola Zingaretti.
(da “Huffingtonpost”)
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