RIVOLTA RIFIUTI, LA UE CRITICA L’ITALIA PER LE “MISURE INSUFFICIENTI”, BLOCCA FINANZIAMENTI E MINACCIA ISPEZIONI
UN’ALTRA NOTTE DI GUERRIGLIA A TERZIGNO CON CINQUE AGENTI FERITI: LA PROTESTA E I BLOCCHI SI ESTENDONO ORA NEL NAPOLETANO… BERTOLASO RISPONDE CON LA SOLITA ARROGANZA: “INVECE CHE DARE GIUDIZI, TROVINO UNA SOLUZIONE”: MA LUI E’ PAGATO SOLO PER FARSI FARE MASSAGGI?
Ancora una notte di tensione e incidenti a Terzigno per la battaglia contro la discarica dei rifiuti.
A mezzanotte è iniziata l’ennesima guerriglia urbana con lanci di molotov, pietre, bottiglie, razzi e petardi.
La polizia ha risposto con un nutrito lancio di lacrimogeni verso la parte più violenta dei dimostranti.
Dopo tre ore di scontri il bilancio è di due poliziotti e tre carabinieri feriti, un operatore televisivo aggredito e la telecamera danneggiata.
La situazione si aggrava anche nella città di Napoli dove in nottata ci sono state decine di roghi di spazzatura da giorni non rimossi. Una nube di fumo si è alzata al corso Amedeo di Savoia, nei pressi del Museo Nazionale.
Incendi si registrano in via Foria, via Miracoli, via Duomo e via San Domenico. Sempre nella notte ignoti hanno incendiato la cabina di guida di un compattatore della società Enerambiente. Hanno fatto scendere il conducente dal mezzo e hanno dato fuoco alla cabina di guida.
A terra ci sono ben 2000 tonnellate di rifiuti. Ed è di nuovo emergenza.
“Sono molto preoccupato per quanto succede attualmente in Campania”, scrive in una nota il commissario Ue all’Ambiente, Janez Potocnik. “La Commissione sta ancora valutando la documentazione che ci è stata trasmessa dalle autorità italiane all’inizio di ottobre, ma la situazione odierna ci fa pensare che le misure adottate dal 2007 in poi sono insufficienti”. Secondo Bruxelles, “la situazione odierna non è cambiata rispetto a quando la Commissione decise di bloccare i finanziamenti europei”.
Già il 5 ottobre scorso, dopo un incontro con una delegazione della Campania guidata dal governatore Stefano Caldoro, Potocnik aveva giudicato la situazione “seria” e aveva sottolineato come ci fosse bisogno di un’azione “determinata, sistematica e strutturale”.
Il 4 marzo scorso la Corte europea di giustizia giudicò che l’Italia era in infrazione rispetto al diritto comunitario in quanto non aveva realizzato in Campania una rete di impianti atta a garantire lo smaltimento dei rifiuti urbani in maniera sicura per la salute dei cittadini e per l’ambiente.
Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, è critico sulle perplessità espresse dall’Ue in merito alla possibilità di attivare una seconda discarica nel Parco nazionale del Vesuvio. “L’Unione europea – ha detto Bertolaso- farebbe bene a fare il proprio mestiere e invece di dare giudizi dovrebbe dare una mano a trovare alternative”.
Come se non fosse lui che doveva pensarci.
Immediata la replica dell’Ue: la Commissione europea è sempre pronta ad “aiutare gli Stati” ha detto Joseph Hennon, portavoce del commissario Ue all’Ambiente Janez Potocnik. “Siamo pronti a fare il necessario nei contatti con lo Stato membro” perchè si adegui alle normative comunitarie, ha aggiunto il portavoce.
Alle prime luci dell’alba le strade adiacenti il teatro delle violenze nelle due aree circostanti la rotonda di via Panoramica, a metà tra i comuni di Boscoreale e Terzigno, sono piene dei segni della guerriglia che ha fatto da epilogo ai blocchi stradali, agli incendi e alle occupazioni della ferrovia della giornata di ieri.
La strada d’accesso al sito di Terzigno è sempre presidiata e sono arrivati una ventina tra blindati, camionette e auto di carabinieri, polizia e guardia di finanza .
Intanto alcune centinaia di persone continuano a presidiare l’ingresso della cava Sari nel comune di Terzigno (Napoli). In mattinata davanti all’ingresso dello sversatorio sono arrivati numerosi studenti della zona.
I manifestanti attendono l’esito del nuovo vertice convocato nel pomeriggio in prefettura tra il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, e i sindaci di Boscoreale, Terzigno, Trecase e Boscotrecase.
Sul tappeto c’è la bonifica della cava Sari ma soprattutto la richiesta di scongiurare l’apertura di un secondo invaso nella cava Vitiello.
In mattinata al presidio non ci sono state tensioni tra le forze di polizia e i manifestanti. A rendere il clima più sereno è stato anche il fatto che non sono giunti gli autocompattatori.
I primi cittadini si sono presentati al tavolo dicendo un no secco alle compensazioni economiche prospettate dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
E nello stesso ribadendo l’opposizione totale alla apertura della seconda discarica.
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