ROMA, LITE TRA I CANDIDATI SUL CONFRONTO TV A SKY
NEL SOTTOPANCIA SOLO I NOMI, SENZA PARTITI… RAGGI ATTACCA GIACHETTI E MELONI: “SI VERGOGNANO DI ESSERE INDICATI COME CENTROSINISTRA E CENTRODESTRA”…LA REPLICA: “A LEI SCRIVIAMO “CASALEGGIO ASSOCIATI”
Nei rispettivi comitati elettorali, stavano tutti preparando il mega-confronto. Niente simulazioni, niente House of Cards. Ma c’è chi andava a correre, chi «ripassava» il programma, chi pensava alla chiusa finale.
Ma poi, sulla sfida televisiva su Sky, martedì prossimo, tra i cinque principali aspiranti sindaco di Roma (Stefano Fassina, Roberto Giachetti, Alfio Marchini, Giorgia Meloni, Virginia Raggi), è arrivato il momento del sorteggio – postazioni, ordine delle risposte, domanda da fare ad un avversario – ed è scoppiata una lite in piena regola su un tema cruciale: cosa mettere nei «sottopancia», la scritta che appare sotto il nome del candidato? La Raggi attacca: «Giachetti si vergogna del Pd. Ha voluto essere indicato come candidato del “centrosinistra”, minacciando anche di non partecipare al confronto».
Non solo: «Anche la Meloni, anzichè FdI, voleva centrodestra».
E giù una serie di affondi sul Pd che si vergognerebbe «di Mafia Capitale, di Buzzi e Carminati, di essersi mangiato la città insieme alla destra».
Beppe Grillo le dà manforte: «Il Pd si vergogna perchè ha preso soldi da Buzzi. I manifesti di Giachetti tutti senza logo Pd».
«Bobo» replica: «Sono il candidato di una coalizione, ma se lo sono solo del Pd allora sotto la Raggi bisogna mettere Casaleggio associati».
Matteo Orfini aggiunge: «La Raggi si candida a responsabile dei sottopancia? Manco le basi, con noi ci sono anche altre liste…».
Pure la Meloni ribatte: «Vergognarmi? Ma se sono presidente di un partito. Anch’io ho altri alleati».
Resta il fatto che il sorteggio, di solito una formalità che si sbriga in un quarto d’ora, si è trasformato in un affare di Stato, addirittura in due tappe.
La prima mercoledì pomeriggio, quando Luciano Nobili – braccio destro di Giachetti – chiede di mettere nel sottopancia «centrosinistra».
E, a quel punto, scatta il portavoce della Raggi, Augusto Rubei: «Non metti il Pd? Hai paura, ti vergogni».
«Abbiamo fatto le primarie di coalizione», la replica. «Sì, le primarie! Eravate sempre voi». Ancora Nobili: «Se è così, non partecipiamo».
Nel caos, si inserisce il rappresentante della Meloni: «Allora noi siamo il centrodestra». Ma, a quel punto, storcono la bocca quelli di Marchini: «Meloni centrodestra non va bene. Noi abbiamo FI e Storace».
Da Sky hanno cercato una conciliazione («Usiamo la stessa dicitura di altre trasmissioni»), fino alla mediazione finale: per ogni candidato verranno citate le liste che lo sostengono, ma nel «sottopancia» ci sarà solo nome e cognome.
Da sinistra a destra, si vedranno Meloni (ha chiesto gli sgabelli per sedersi), Giachetti, Fassina, Marchini e Raggi.
Marchini farà una domanda alla Raggi, la Raggi alla Meloni, Meloni a Fassina, Fassina a Giachetti, Giachetti a Marchini.
Lunedì tocca a Milano: Beppe Sala, Stefano Parisi e Gianluca Corrado.
Ma lì è facile: centrosinistra, centrodestra, M5s. Con buona pace di tutti, almeno sotto la Madonnina.
Ernesto Menicucci
(da “il Corriere della Sera”)
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