SALVINI PARLA DI “CADUTA DEI VETI”, POI DI MAIO LO GELA: “NON MI SIEDO CON BERLUSCONI”. LA FARSA CONTINUA CON L’UNICO SCOPO DI GUADAGNARE TEMPO
DI MAIO NON SI PUO’ PERMETTERE CHE UN APPOGGIO ESTERNO DI FORZA ITALIA, SALVINI NON SI PUO’ PERMETTERE DI MOLLARE BERLUSCONI
“È chiaro che ci sia una disponibilità a discutere di programmi. Stamattina ci siamo sentiti e ci siamo detti che siamo disponibili a parlare di programma. Ma oltre determinate barricate e limiti non possiamo andare. Noi abbiamo detto che eravamo disponibili a firmare un contratto di governo con Matteo Salvini”.
Così Luigi Di Maio al termine dell’incontro con la presidente del Senato Elisabetta Casellati a Palazzo Giustiniani. “Abbiamo anche detto che quel contratto, quel governo, poteva essere sostenuto da FdI e Fi, ma era chiaro ed evidente che oltre non si potesse andare”, aggiunge.
“Siamo disponibili anche a considerare non ostile un sostegno da Fi e Fdi” ma “il governo si forma su contratto firmato da due persone” M5s e Lega, dice Di Maio. “Con molta onestà vi dico che andremo avanti ma senza pensare a colpi di scena che possano immaginare Di Maio al tavolo a 4 o Di Maio in un governo, tra l’altro senza presidenza del Consiglio dei ministri, con dentro altri ministri che vengono da tre forze politiche diverse”.
“Il M5S non può essere disponibile a una cosa del genere. Non lo è mai stato e il capo politico di una forza come la nostra non potrà mai esserlo”, assicura. Per poi aggiungere: “Nulla per me è perduto, nulla si chiude, ma non andiamo oltre. Resta la proposta di un contratto sul modello ‘tedesco’”.
Il leader M5S gela così le speranze del segretario leghista Matteo Salvini. Venerdì mattina la Casellati andrà a riferire al Quirinale sul mandato esplorativo ricevuto per vedere se ci sono possibilità di formare un governo fra centrodestra e M5S.
“Nutriamo la fondata speranza che si riesca finalmente a superare la politica del no che in molti hanno portato avanti fino a oggi”, aveva detto Salvini al termine delle consultazioni con la Casellati.
“Confidiamo che chi verrà dopo di noi accetti di sedersi al tavolo parlando di programmi e non di posti. Per reciproca buona volontà si parli delle cose da fare”. Poi, riferendosi al Pd, Salvini ha affermato: “Per noi è improponibile un governo con chi ha perso”.
Uscendo da Palazzo Giustiniani, il segretario della Lega dice: “Ieri siamo usciti di qua con gli schiaffoni, se oggi invece degli schiaffoni ci sono i sorrisi è stata fatta metà dell’opera. L’altra metà si farà la prossima settimana”. E spiega: “Sì, ci sono dei segnali di novità dal M5S, confidiamo oggi in quel che dirà Di Maio”.
Questa volta Silvio Berlusconi non ha mai parlato, è rimasto con le mani giunte, talvolta chiudendo gli occhi e respirando profondamente. Ma non ha tirato fuori nessuno degli ampi e teatrali gesti che aveva riservato la volta scorsa, al Quirinale.
(da agenzie)
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