SANGIULIANO CANDIDATO, FDI HA PAURA DEL FLOP E VA A CACCIA DI VOTI
CINQUE ANNI IN CONSIGLIO REGIONALE E ARRIVA ALLA PENSIONE RAI
«Se il centrodestra perde, farò il direttore del Domani». Gennaro Sangiuliano, dopo aver smentito a più riprese, ha annunciato con un’intervista la Corriere della Sera la sua candidatura al Consiglio regionale della Campania per Fratelli d’Italia. E promette che stavolta resterà al suo posto. Anche se dovesse essere all’opposizione.
L’ex direttore del Tg2, ex ministro della Cultura e a questo punto ex corrispondente della Rai da Parigi, dopo una serie di post preliminari che testimoniavano il suo amore per la Campania e la Costituzione ha deciso che sì, correrà come capolista.
Eppure, fino alla scorsa settimana, era in televisione a parlare di Emmanuel Macron e delle sue peripezie politiche. Sette brevissimi mesi in cui ha intervistato Michel Houllebecq e raccontato la vicenda della famiglia francese ebrea aggredita in un Autogrill in estate.
Un posto, quello di capo dell’ufficio di corrispondenza di Parigi, che tanti colleghi sognano e dove lui, se davvero venisse eletto e l’aspettativa durasse per i cinque anni della legislatura, non tornerà prima di andare in pensione.
Niente da fare, la passione politica ha ormai sostituito il giornalismo nel cuore di Sangiuliano. Usigrai, nel dubbio, anche se con il deposito delle liste l’ex direttore non potrà avvicinarsi più ai cespiti Rai se non per le tribune elettorali, ha chiesto che l’azienda sospenda le corrispondenze.
«Ci chiediamo se i vertici Rai fossero a conoscenza dei progetti politici di Sangiuliano quando hanno deciso il suo nuovo incarico, concedendogli quindi una importante vetrina personale».
In ogni caso Sangiuliano può contare, oltre che sulla gratitudine per aver lasciato piuttosto in fretta la poltrona di ministro all’indomani della vicenda Boccia, sulla riconoscenza del centrodestra, ma in particolare di Fratelli d’Italia, per la visibilità che ha avuto nel suo telegiornale (con tanto di accuse sollevate nei suoi confronti dalla commissione Vigilanza Rai dell’epoca) durante l’ascesa di Giorgia Meloni verso palazzo Chigi.
Sangiuliano era salito talmente tanto nelle grazie della futura premier da essere chiamato a scrivere parte del programma dei meloniani, invitato a convention di partito e, alla fine, ricompensato addirittura con un posto di governo.
Sarà stato probabilmente più modesto della folla presente alle manifestazioni nazionali il pubblico che, la sera di mercoledì 22, l’ha accolto a Palma Campania, da cui è ufficialmente partita la sua campagna elettorale. Che però non parte sotto i migliori auspici, nonostante all’evento in provincia di Napoli abbia partecipato anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
Secondo i sondaggi il centrodestra parte svantaggiato e, nonostante esprima il candidato presidente, Edmondo Cirielli, all’interno della coalizione Fratelli d’Italia rischia di non fare la parte del leone. O meglio, potrebbe rischiare di non farla
Sangiuliano.
Alle elezioni europee del 2024, FdI ha preso il 19 per cento, Forza Italia l’11 e la Lega il 6. Alle ultime regionali nel 2020 – ma era un’altra era geologica dal punto di vista politico – il partito della premier era fermo al 6 per cento, la Lega al 5,6 e FI al 5,1. Al di là dei voti, però, contano le preferenze, e chi possa orientarle.
Forza Italia sta beneficiando di qualche innesto deluchiano che vuole tentare la propria fortuna fuori dal campo largo che sostiene Roberto Fico, quindi una declinazione più di sinistra dell’area progressista. I transfughi però difficilmente approdano in casa FdI. Insomma, chi non ha voti propri deve sperare che il partito gliene offra qualcuno. Sangiuliano è tra i potenziali beneficiari.
In salita
Perché tutti, l’ex ministro compreso, sono ben consapevoli che la sua traiettoria l’ha portato presto lontano dalla militanza politica sul territorio. Da sempre vicino alla corrente tatarelliana di An, ha lavorato prima all’Indipendente e poi è stato direttore del Roma (all’epoca vicino al parlamentare missino) fino al 2001.
Dopo un’elezione persa, nello stesso anno, sempre a Napoli, l’arrivo in Rai nel 2003, durante il governo Berlusconi II. Di lì in poi, la sua attività si è spostata in maniera stabile a Roma, con pochi ritorni.
Alcuni li elenca lui stesso nel post dedicato a «cosa ha fatto per la Campania», dove sono citate iniziative per l’albergo dei poveri, Capodimonte, il museo archeologico, «Pompei» (il Frecciarossa quotidiano continua a correre da Roma agli scavi).
«Difficile però che i napoletani lo votino per questo, e lo sanno sia lui sia il partito» dice chi conosce bene il territorio. Ma il neocandidato non si è perso d’animo e, riferisce chi ha familiarità con il dossier, ha già chiesto il sostegno del partito, commissariato a Napoli e sotto il controllo della deputata Marta Schifone.
In tutta la maggioranza, anche negli esponenti che nutrono simpatia nei suoi confronti, corre comunque il dubbio su che motivazione possa aver spinto Sangiuliano a fare questo passo.
«Non sappiamo quale sia la sua capacità di mobilitare gli elettori. Alle regionali c’è bisogno di una rete di sindaci e persone che scelgano di spendersi per te e non per un altro candidato» dice un parlamentare che lo conosce bene. «A Parigi sta una favola» sospira qualcun altro. «Perché buttarsi in una gara in cui la concorrenza è serrata e rischia di fare una figuraccia?»
Effettivamente, conti alla mano, la mossa di Sangiuliano non conviene per primo all’ex direttore: un consigliere regionale arriva a guadagnare 12-13mila euro lordi, almeno stando a un documento della regione del 2022.
In Rai, l’ex ministro ha raggiunto il tetto massimo dello stipendio: 240mila euro l’anno, circa 20mila al mese. Ma
ovviamente per chi lavora fuorisede sono previsti anche benefici aggiuntivi per agevolare la trasferta.
«Non mi candido “contro” qualcuno, ma per un intero popolo, quello campano. Voglio ringraziare chi è sempre stato al mio fianco e chi mi sosterrà in questo percorso» scrive Sangiuliano sui suoi social. Chissà se il popolo campano vuole che l’ex ministro si spenda per lui.
(da Domani)
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