SBALLO, RISSE E IL MITO DEI SOLDI: CHI SONO I GIOVANI CRIMINALI CHE HANNO VIOLENTATO LE DUE TURISTE INGLESI
IL QUESTORE DI MATERA NON HA PAROLE: “E’ UNO SCHIFO”… UNA SOLA DEFINIZIONE: UOMINI DI MERDA
“Porto in Mercedes due bitch, mi slacciano la cinta, bitch”. Questo è il ritornello di Conto Cash, trap lucano, cantano Red Michael e Medeus, in un video in cui contano banconote e fumano denaro.
Questo è l’inno della banda di Pisticci, gli animali che nella notte tra il 6 e il 7 settembre hanno drogato e abusato di due 15enni inglesi.
Ne hanno arrestati quattro. Si chiamano Michele Masiello, Alessandro Zuccaro, Giuseppe Gargano, Alberto Lopatriello. Ne prenderanno altri, probabilmente.
Il più grande ha 23 anni, il più giovane 19. Luigi Liguori, il questore di Matera che sta conducendo le indagini insieme con la sua squadra mobile, è uno sbirro che ne ha viste tantissime, dai mafiosi foggiani ai fratellini di Gravina, Francesco e Salvatore, non trova le parole. Scuote la testa: “È uno schifo”.
Chi sono questi quattro? “Balordi” dice il sindaco Viviana Verri. Ha 34 anni, è il primo sindaco donna della storia della città . Dalle sue parole si percepisce il disprezzo che sente, misto a un po’ di paura. Quelle ragazzine abusate, i ragazzi della sua città come diavoli. “È un episodio agghiacciante” dice. “Siamo arrabbiati ma abbiamo anche voglia di mostrare solidarietà alle vittime”. Sembrano parole di circostanza. Non lo sono.
A Melito di Porto Salvo, nella vicina Calabria, qualche anno fa, un branco stuprò e un pezzo importante della comunità scese in piazza per difenderli. Gli stupratori, non le vittime. A Pisticci giurano che non accadrà .
La reazione, a oggi, è quella dello sdegno e della rabbia. Raccontano che li conoscevano, “i ragazzini di Pisticci”.
Chi erano? La polizia ha guardato i precedenti e ha trovato poca roba, qualche segnalazione per stupefacenti e una denuncia per lesioni (Lopatriello). Risultano tutti disoccupati, con lavori saltuari ma, per citare gente del posto, “senza un mestiere”.
Le definizioni che si raccolgono sono più o meno queste: sbandati, drogati, violenti. Le loro pagine Instagram sono l’ormai solito campionario fatto di soldi esibiti, pistole (probabilmente finte), bottiglie di champagne con dito medio alzato incluso, vodka ghiacciata, e tutta quella retorica trap usurata.
Rispetto a Colleferro, ai fratelli Bianchi, non c’è quella ostentazione della violenza, dello scontro fisico. Nel branco di Pisticci c’era la legge dei soldi, delle macchine di lusso, “delle Mercedes con le bitch”, appunto, della droga, le catene d’oro, “l’atteggiarsi”, per citare le loro stesse parole.
Non a caso, quella sera, i quattro ragazzi arrestati sono arrivati in villa con due cantanti trap, uno dei quali di ottima famiglia, le cui canzoni (e non solo) accompagnavano le loro serate: si chiamano Red Michael e Medus, appunto. E cantano l’importanza del denaro e il disprezzo delle donne.
C’è qualcuna però che non ci sta, a questo racconto. È Katerina, la sorella di Michele. “Nel paese ci conosciamo tutti, persone buone e cattive – dice – . Io non voglio essere di parte: se qualcuno ha commesso qualcosa, deve pagare. Ma mio fratello e l’amico sono andati via proprio mentre agiva il solito gruppetto di parassiti del paese. Quindi possiamo immaginare come stavano e quello che hanno fatto. Per favore, non giudicate prima di conoscere la verità “.
Quando i poliziotti sono andati a prendere i quattro, non hanno visto nemmeno una lacrima. Due di loro hanno detto: “Che volete? Quelle ci stavano”.
In realtà hanno aggiunto altro, ma fa schifo anche soltanto ripeterlo.
(da “La Repubblica”)
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