SCANDALO DELLA MEME-COIN $LIBRA SPONSORIZZATA DAL PRESIDENTE ARGENTINO: LE RESPONSABILITÀ DI MILEI NELLA VICENDA CHE HA DANNEGGIATO MIGLIAIA DI INVESTITORI
IL LEADER SOVRANISTA ULTRALIBERISTA È ACCUSATO DI AVERE RILASCIATO “UNA DICHIARAZIONE PROMOZIONALE ALTAMENTE FUORVIANTE” CHE HA PORTATO “DECINE DI MIGLIAIA DI CONSUMATORI A ESSERE INGANNATI”
Lo studio legale che porta avanti la class action in corso presso i tribunali di New York sullo scandalo della meme-coin $Libra promossa dal presidente argentino Javier Milei ha segnalato per
la prima volta apertamente le presunte responsabilità del leader ultraliberista nella vicenda che ha danneggiato migliaia di investitori del mondo crypto.
In uno scritto presentato al giudice federale Jennifer Rochon si accusa il presidente argentino di aver rilasciato “una dichiarazione promozionale altamente fuorviante” che era stata “strategicamente pianificata per dare a $LIBRA una falsa apparenza di legittimità e affiliazione governativa al momento del lancio del token”, portando “decine di migliaia di consumatori a essere ingannati”.
Lo riferisce il quotidiano La Nación sulla base della visione del documento presentato alla giustizia Usa per chiedere una proroga del congelamento temporaneo di oltre 57 milioni di dollari depositati nei portafogli virtuali del trader crypto, Hayden Davis, considerato l’ideatore ed esecutore della presunta truffa.
L’accusa esplicita nei confronti di Milei dinanzi a un tribunale federale statunitense non ha tuttavia implicazioni legali immediate in quanto il presidente argentino non figura tra i denunciati nella class-action.
Il caso, sostengono tuttavia esperti statunitensi, comporta un rischio latente nel medio o lungo termine dato che, in caso di successo della domanda civile, i querelanti potrebbero infatti estendere le loro pretese allo stesso Milei o persino al governo argentino.
(da agenzie)
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