SCONTRO RENZI-CALENDA: “IO IL POLITICO PIU’ RICCO? PAGO LE TASSE E NON MI VERGOGNO, SIETE INVIDIOSI”
CALENDA: “CI DOVREMMO VERGOGNARE NOI CHE NON PRENDIAMO SOLDI DA AUTOCRATI E LOBBISTI? GODITI I TUOI SOLDI MA ALMENO NON FARCI LA MORALE”
Con un reddito complessivo di 3 milioni e 217 mila euro, superiore di oltre 600 mila euro a quello del 2022, Matteo Renzi è il politico italiano più ricco. Un aspetto che ha catturato l’attenzione mediatica su di lui, ma per il quale il leader di Italia Viva sembra non nutrire alcun rimorso. «In queste ore alcuni media si occupano con tono scandalizzato dei redditi dei parlamentari. Lasciatemelo dire a voce alta, cari amici: sono fiero di aver contribuito con più di un milione di euro alla vita della comunità», scrive in un post su X. Per poi rincarare la dose: «Non mi vergogno di pagare in un giorno il triplo di quello che Giuseppe Conte ha pagato in un anno». Il presidente del Movimento 5 Stelle tirato in ballo da Renzi è, infatti, risultato essere il fanalino di coda nella classifica. Con un reddito di 24.359 euro lordi, si è conquistato suo malgrado l’etichetta di «leader politico italiano più povero». Non ci sta Renzi a sentir dibattere sul suo reddito ultramilionario «perché – incalza «chi paga le tasse non si vergogna mai». E aggiunge: «Si imbarazzino i furbetti, non i cittadini onesti. Personalmente preferisco ammirare anziché invidiare, preferisco sorridere anziché recriminare, preferisco vivere anziché insultare».
La replica di Calenda a colpi di tweet
Una dichiarazione, quella del leader di Italia Viva, che non tutti hanno apprezzato. Immediata la replica, a colpi di tweet, di Carlo Calenda. «Caro Matteo Renzi anche basta! Ci dobbiamo vergognare perché non prendiamo soldi da autocrati, imprenditori, lobbisti etc, mentre veniamo lautamente pagati dai cittadini italiani per svolgere una funzione pubblica?», scrive. «Questo è il messaggio? Perché ci fai la grazia di pagare le tasse? Il mondo all’incontrario altro che liberalismo. Goditi i tuoi soldi serenamente ma non farci la morale. Grazie», conclude.
(da agenzie)
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