UNA SCRITTA SUL MURO QUALCHE MESE FA E LE SOLITE MINACCE VIA WEB E ARRIVA LA SCORTA PER TOTI
COSTEREBBE MENO INDIVIDUARE I RESPONSABILI E NON SOTTRARRE AGENTI AL SERVIZIO PUBBLICO… PER BANALI MINACCE DEL GENERE DOVREBBERO AVERE LA SCORTA MIGLIAIA DI ITALIANI
Dopo le recenti minacce e “dopo una valutazione approfondita” il Comitato per l’ordine e la sicurezza ha disposto la scorta per il governatore Giovanni Toti.
La decisione è emersa oggi e arriva in seguito ad una serie di minacce rivolte al presidente della Liguria, tra cui alcune arrivate via web.
Inoltre, c’è l’episodio della scritta, risalente ad alcuni mesi fa, apparsa sui muri del quartiere di Oregina a Genova per la quale lunedì diversi esponenti della politica ligure avevano espresso solidarietà nei confronti del governatore.
La decisione è stata presa non solo a causa delle minacce scritte sui muri, ma anche per quelle costanti che arrivano da internet e dai social network.
Ma non si faceva prima a individuare i responsabili, visto che esistono telecamere ovunque e la polizia postale, invece che distogliere diversi agenti dal servizio?
Su questo metro di giudizio quanti italiani potrebbero reclamare il diritto a una scorta? A cominciare da giornalisti, medici, omosessuali, donne minacciate da ex?
Ci saremmo aspettati da Toti un “bel gesto”: rinunciare alla scorta.
Ma noi apparteniamo a una generazione diversa, dove ci si difendeva da soli.
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