SOVRANISTI CONTRO ERASMUS: GUAI A MANDARE I GIOVANI IN GIRO PER L’EUROPA, POTREBBERO CIVILIZZARSI
MEGLIO CHE NON ESCANO DAL PAESE DEI VACCARI E DELLE COSCHE PADANE, CHE SE CAPISCONO COM’E’ IL MONDO OLTRE I CONFINI DELL’EGOISMO, I LORO CATTIVI MAESTRI FINISCONO AFFOGATI NEL PO
C’è qualcosa di più ridicolo della campagna anti-Erasmus dei sovranisti e no euro ? Da qualche anno il filosofo Diego Fusaro è diventato l’ideologo del movimento rossobruno che in nome di Marx e delle radici cristiane d’Europa difende il nostro continente dall’assalto del mondialismo, del capitale e dell’euro.
La costante opera di distruzione delle sovrastrutture operata da Fusaro lo ha portato, qualche giorno fa, a spiegare la vera natura dell’Erasmus.
Il programma di scambio tra studenti e università europee quest’anno festeggia trent’anni di vita. Ma per Fusaro c’è poco da festeggiare.
All’indomani dell’attentato di Barcellona il filosofo torinese si rende conto che l’Erasmus altro non è che una nuova naia che ha l’obiettivo di “rieducare i giovani al globalismo post-nazionale”.
Grazie all’Erasmus i giovani “abbandonano ogni radicamento nazionale e ogni residua identità culturale e si consegnano senza coscienza infelice all’erranza planetaria, all’espatrio permanente, al moto diasporico globalizzato e alla centrifugazione postmoderna delle identità ”.
Chiaramente si tratta della prova che dimostra come le èlite vogliano usare lo strumento per inculcare nelle menti dei giovani europei l’idea perversa di Europa unita.
Il tutto per consentire ai “pedagoghi del mondialismo” di poter “imporre ai giovani femminilizzati la nuova postura cosmopolita no border”.
Insomma: quando c’era la naia i ragazzi italiani diventavano in un anno maschi italici mentre ora, per colpa dell’Erasmus vengono femminilizzati.
Un delirio da TSO urgente.
Fusaro ripropone quindi la contrapposizione tra lavoratori, rudi, temprati dalla vita e dalla fatica agli inconsistenti e incoscienti studenti dell’Erasmus.
Da una parte i soldati e i lavoratori, dall’altra le cicale e i frocetti che se la spassano all’estero tra le braccia di qualche loro compagno di bagordi.
Manca solo il richiamo alla battaglia delle Termopili vista attraverso gli occhi di Frank Miller ed il quadro è completo.
Di nuovo torna la contrapposizione tra gli eroi che andavano a fare la naia e questi “millennials” che hanno ucciso anche il servizio militare.
E sarebbe interessante sapere se Fusaro l’ha fatto il servizio militare e che cosa ne sappia della leva, ma calcolando che la leva obbligatoria è stata abolita proprio mentre lui era all’università la risposta non può essere che negativa.
La leghista Cristina Cappellini, assessore alla Cultura di Regione Lombardia (già ideatrice dell’inutile centralino anti-gender) plaude a Diego Fusaro spiegando che non tutta la cultura è buona e serve in chiave anti terrorismo, anzi.
L’Erasmus, spiega la Cappellini, “è l’antitesi del senso di radicamento in una terra, in un popolo, in una coscienza comune”.
Il che se lo si guarda dalla prospettiva della Val Padana probabilmente è vero ma forse l’assessora non si è resa conto della nascita di una comunità ben più vasta: la Comunità Europea.
Comunità che non è solo di banche e banchieri ma anche di popoli che condividono una coscienza e una cultura comuni.
La Cappellini ci spiega invece che «il pensiero dominante punta a formare generazioni di giovani senza patria, senza radici, dall’identità (anche sessuale) fluida (del resto a cosa servono le politiche gender?) e privi di valori antropologici».
A breve: “chi va in Erasmus è responsabile del genocidio culturale in atto in Italia”.
E il piano Kalergi è servito.
Meglio che i giovani restino in mezzo a quattro vaccari dei monti della Padagna, magari senza andare a scuola : che se diventano istruiti c’è il rischio che gli venga l’idea di prendere a calci in culo qualche cazzaro sovranista.
(da “Next Quotidiano”)
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