SPESE PAZZE, ARRESTATO EX VICEPRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE LIGURIA: SI SAREBBE APPROPRIATO DI 70.000 EURO
L’ALLORA ESPONENTE DELL’IDV ERA GIA’ STATO AL CENTRO DELL’INDAGINE SULLE SPESE DEL GRUPPO…PERQUISIZIONI PRESSO ALTRI TRE CONSIGLIERI REGIONALI
L’ex vicepresidente della Giunta regionale della Liguria, Nicolò Scialfa, è stato arrestato nell’ambito dell’indagine sulle spese del gruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale tra il 2010 e il 2012.
A Scialfa (ora consigliere del gruppo Diritti e Libertà , nato dalla scissione interna al partito di Di Pietro), viene contestato dalla Procura di essersi appropriato di 70.000 euro usciti dai fondi del gruppo senza giustificazioni.
In pratica, avrebbe usato fondi del gruppo politico, cioè soldi pubblici, per spese personali, “non pertinenti all’attività politica”.
In particolare Scialfa, per comprovare l’uscita dei soldi, avrebbe falsificato le firme di consiglieri regionali nonchè del tesoriere Giorgio de Lucchi, anche lui indagato.
Scialfa si è sempre dichiarato innocente.
Esattamente un anno fa, quando la Procura lo iscrisse nel registro degli indagati, l’allora vice presidente della Giunta regionale mise le mani avanti: “Mi sento in un tritacarne ma sono sereno riguardo a quello che ho fatto. Si parla di uso disinvolto dei soldi dei gruppi? In passato certe spese erano legittime e opportune, poi le stesse spese sono diventate legittime ma inopportune. Ne parlerò con i giudici e mi assumerò tutte le mie responsabilità “.
Nei confronti di Scialfa, indagato per peculato, falso e truffa aggravata, sono stati disposti gli arresti domiciliari perchè, come spiegano gli inquirenti, c’era il rischio di reiterazione dei reati.
Perquisite anche le abitazioni dei consiglieri Marilyn Fusco e Stefano Quaini entrambi ex Idv, e Marusca Piredda attuale capogruppo in Regione del partito di Di Pietro.
“Le perquisizioni – ha spiegato il procuratore capo Michele Di Lecce – sono state fatte per trovare eventuali beni di interesse ai fini della nostra inchiesta”.
L’indagine aveva già indotto alle dimissioni altri due nomi eccellenti anche loro dell’Idv: Marylin Fusco, vicepresidente della Giunta e Rosario Monteleone, presidente del Consiglio regionale.
Le spese fatte dal gruppo regionale ligure dell’Idv nel 2012 erano finite sotto inchiesta della Procura di Genova nell’autunno dello stesso anno.
A gennaio 2013 scattarono gli avvisi di garanzia per peculato per quattro ex consiglieri regionali del partito e due funzionari. La capogruppo Maruska Piredda, l’allora vicepresidente della giunta, Nicolò Scialfa, la ex vicepresidente Marylin Fusco (entrambi oggi in Diritti e Libertà ), il consigliere Stefano Quaini, passato poi in Sel e dimessosi alcuni mesi fa da consigliere regionale.
Furono indagati anche il tesoriere del gruppo, Giorgio De Lucchi e una sua conoscente. Scialfa si dimise da vicepresidente il 31 gennaio.
La Procura indagava su voci di spesa apparentemente lontane da cose che potevano rientrare nelle cosiddette “spese di rappresentanza”: migliaia di euro per viaggi, parrucchieri, giochi, modellini di auto, frigoriferi, divani, casse di vino, oltre che per tablet, computer, capi di abbigliamento, cravatte.
Era emerso che il gruppo aveva già speso a ottobre l’intera somma a disposizione per il 2012, 230 mila euro, al punto che vi furono problemi per pagare i compensi dei cinque dipendenti del gruppo.
Ci pensò poi di tasca propria uno dei consiglieri indagati, Maruska Piredda.
(da “la Repubblica“)
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