STATO D’EMERGENZA IN VIRGINIA, VIOLENZE NEONAZISTE, UN MORTO, ORA TRUMP SCARICA I SUOI AMICHETTI SUPREMATISTI BIANCHI
AUTO SU FOLLA, DIVERSI FERITI DURANTE MANIFESTAZIONI
Non si fermano le violenze fra suprematisti bianchi e contro-manifestanti a Charlotteville, in Virginia.
Il governatore, Terry McAuliffe, ha proclamato lo stato d’emergenza nella città , ma la tensione cresce. Un’auto è piombata intenzionalmente sulla folla degli antirazzisti dopo che la polizia ha disperso la temuta manifestazione dell’estrema destra e si conta un morto e diversi feriti.
Immagini diffuse da testimoni via Twitter mostrano i corpi di alcune persone che volano sul tettuccio delle auto incolonnate. Nei video diffusi via social network dai presenti, inoltre, si vede che l’auto, dopo aver investito manifestanti e tamponato altre auto, parte rapidamente a marcia indietro, in mezzo ai manifestanti.
Il provvedimento del governatore permette di mobilitare la guardia nazionale. La polizia ha intanto proclamato l’allerta per assembramento illegale e ha iniziato lo sgombero dell’Emancipation park dove sono avvenuti gli scontri.
Anche il presidente Donald Trump, dopo la moglie Melania, è intervenuto per condannare le violenze. “Non c’è posto per questo tipo di violenza in America”, ha twittato il capo della Casa Bianca.
Secondo la polizia di Charlottesville, diverse persone sono rimaste ferite, ma le autorità non hanno fornito un bilancio.
Gli scambi di slogan tra i manifestanti, che indossavano bandiere confederate e scudi, e gli oppositori, che accusavano gli organizzatori di avere un’ideologia di estrema destra, sono sfociati rapidamente in colpi e pugni.
Jason Kessler, organizzatore della marcia, ha detto in un comunicato che si tratta di di sostenere “i grandi uomini bianchi che vengono demoliti negli Stati Uniti”. Charlottesville, 300 chilometri a sud ovest di Washington, conta 46mila abitanti ed è la sede della università della Virginia.
La notte scorsa migliaia di suprematisti bianchi, esponenti della alt right, l’estrema destra, sono scesi in piazza per una nuova protesta, dopo quella di inizio mese, contro la rimozione della statua del generale confederato Robert Lee, uno degli eroi dell’America sudista e schiavista.
Fra i gruppi della destra radicale e identitaria americana ci sono il Ku Klux Klan e i neonazisti.
Già ore prima dell’inizio del rally “United The Right” sono scoppiati nuovi scontri tra gruppi di suprematisti bianchi ed estremisti di destra con studenti e dimostranti anti-razzisti che si sono opposti a quella che il sindaco della città ha definito una “vigliacca sfilata dell’intolleranza, dell’odio e del razzismo”.
La situazione è molto tesa a Charlotteville. Come è successo la notte scorsa anche oggi la polizia, in assetto anti-sommossa, è intervenuta anche con il lancio di lacrimogeni. Sono circa mille gli agenti dispiegati e il network televisivo Cnn parla di diversi feriti negli scontri.
All’inizio di luglio una cinquantina di membri del Ku Klux Klan avevano protestato sempre contro la rimozione della statua equestre del generale Lee, sostenitore della schiavitù, che nella guerra civile Usa del 1861-1865 guidò le forze confederate. A decidere per la rimozione è stato il Consiglio comunale.
I membri del Ku Klux Klan, provenienti dalla Carolina del nord, erano armati, indossavano gli abiti tradizionali con un un cappello puntuto e portavano bandiere confederali, esibendo anche slogan anti semiti e gridando ‘potere bianco”. L’episodio si era concluso con 23 arresti.
(da agenzie)
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