STOP AL RICONTEGGIO DEI VOTI IN PIEMONTE: COTA IN VANTAGGIO, MA LA PARTITA E’ ANCORA LUNGA
ACCOLTO IL RICORSO DEL GOVERNATORE LEGHISTA E SOSPESA LA PROCEDURA ORDINATA DAL TAR: IL CONSIGLIO DI STATO BOCCIA IL RICONTEGGIO E SI RISERVA DI ENTRARE NEL MERITO…. MA IL 25 GENNAIO VERRA’ ESAMINATO IL RICORSO PIU’ PESANTE: QUELLO RELATIVO ALLA LISTA DEI PENSIONATI DOVE SONO STATI ACCERTATI REATI PENALI, COMPRESO FIRME FALSE DI CANDIDATI… IN BALLO CI SONO BEN 27.000 VOTI
Per ora Cota esulta, forse eccessivamente: non ci sperava di vincere il primo round.
E invece il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar del Piemonte che lo scorso 15 luglio aveva disposto il riconteggio di circa 15.000 schede delle ultime elezioni regionali.
In pratica, secondo i giudici di secondo grado, le liste “Al centro con Scanderebech” dell’ex capogruppo dell’Udc, passato armi e bagagli con il centrodestra, e i “Consumatori per Cota” che secondo i ricorrenti si erano presentati alle elezioni violando la legge regionale, avevano diritto di partecipare alla competizione, in quanto spetta al capogruppo apparentare le nuove liste elettorali ai partiti già presenti nell’assemblea, anche se queste liste si schierino poi dalla parte opposta rispetto al partito di origine.
E in tal senso non sarebbe necessario neanche raccogliere le firme di presentazione.
Tesi opinabile, ma accettata dal Cosiglio di Stato che per ora ha solo ordinato di sospendere il riconteggio delle schede, riservandosi di entrare nel merito della questione.
Ma in realtà la vicenda non è finita, diciamo che Cota ha segnato un gol, ma deve ancora giocare il secondo tempo che inizierà il 15 gennaio.
E qua la partita sarà dura: si discuterà infatti su un altro ricorso sul quale nessuno finora ha deliberato.
Quello relativo alla lista “Pensionati per Cota” di Michele Giovine: in questo caso non si tratta però di semplici irregolarità , ma di firme false di candidati per le quali il gip ha già disposto il giudizio immediato per falso, accogliendo le richieste della procura di Torino, sulla base della “prova evidente” del reato.
In ballo ci sono 27.000 voti, quattro volte lo scarto tra Cota e la Bresso.
Se dovessero essere annullate le schede, in quanto la lista era taroccata, a quel punto Cota avrebbe ben poco da esultare.
Intanto può passarsi un Natale da governatore.
Per Pasqua non è detto.
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