SU “VISIBILIA” NESSUNO HA VISTO NIENTE: DAL 2019 I SOCI DI MINORANZA DEL GRUPPO EDITORIALE DI DANIELA SANTANCHÉ HANNO INIZIATO A SEGNALARE ANOMALIE GESTIONALI CHIEDENDO CHIARIMENTI A CONSOB, BORSA D’ITALIA, BANKITALIA E AGENZIA DELLE ENTRATE. INDOVINATE CHI HA RISPOSTO? NESSUNO
DOPO I LUNGHI SILENZI DELLE AUTORITA’ DI VIGILANZA, IL 10 GIUGNO 2022 I SOCI HANNO PRESENTATO DENUNCIA AL TRIBUNALE DI MILANO CHE HA DI FATTO SANCITO L’AVVIO DELLE INDAGINI
C’è un’altra omissione che lardella ulteriormente l’informativa tenuta il 5 luglio in Senato dal ministro del Turismo Daniela Santanchè sul suo disastrato gruppo editoriale-pubblicitario Visibilia.
Dietro la decisione datata 5 ottobre dei pm milanesi Roberto Fontana e Maria Gravina di iscrivere Santanchè, il compagno Dimitri Kunz, gli amministratori Fiorella Garnero (sorella della ministra), Massimo Cipriani e Davide Mantegazza insieme all’ex sindaco Massimo Gabelli nel registro degli indagati per falso in bilancio e bancarotta, ci sono tre anni di richieste di chiarimento inviate da alcuni azionisti di minoranza non solo alla società quotata, che sino a fine 2021 fu controllata e gestita dalla senatrice, ma anche agli organismo di vigilanza: Consob, Borsa Italia, Banca d’Italia e Agenzia delle Entrate.
L’infinito carteggio, rimasto senza esito, è confluito nella denuncia al Tribunale di Milano presentata il 10 giugno 2022 dai soci di minoranza capitanati da Giuseppe Zeno.
Si scopre cosìche Zeno e altri azionisti non sono spuntati dal nulla nelle vicende di Visibilia, ma che sin dal 2019 avevano inviato “una serie di comunicazioni rimaste totalmente prive di riscontro” agli amministratori e sindaci della società di Santanchè e ai suoi revisori di Bdo Italia per chiedere lumi su una serie di operazioni del gruppo Visibilia, a partire dall’emissione di obbligazioni convertibili a favore dei fondi Bracknor e Negma, il valore degli avviamenti e del conferimento delle testate ad altre società del gruppo sino ai controlli “in merito al rischio di riciclaggio ed autoriciclaggio”.
Per questi motivi Zeno & C. chiedevano l’intervento della Consob il 29 dicembre 2021 e poi il 10 febbraio 2022, inviando le richieste “per conoscenza anche alla Banca d’Italia e all’Agenzia delle Entrate”, ma “tali comunicazioni rimanevano prive di riscontro”. Non basta: l’intervento della Banca d’Italia era richiesto perché “le azioni erano detenute da Visibilia Holding srl in Banca Generali e da Visibilia Concessionaria srl in Banca Popolare di Sondrio filiale di Sondrio.
Pertanto, si richiedeva di accertare se gli istituti di credito dove erano avvenute le transazioni, relative a tali acquisti, avevano proceduto alle opportune e dovute verifiche, ponendo in essere tutti i controlli prescritti dalla legge, anche in considerazione della circostanza che sia Visibilia Editore Holding che Visibilia Concessionaria sono riconducibili a ‘persone politicamente esposte’”, ovvero a Santanchè.
Solo al termine di questa sequenza di comunicazioni, quasi tutte senza risposta di merito, che gli azionisti di minoranza il 10 giugno 2022 hanno presentato […] denuncia al Tribunale di Milano che ha di fatto sancito l’avvio delle indagini. Un silenzio delle autorità di vigilanza che fa ancor più rumore se lo si guarda oggi, a indagini in corso su quelle “persone politicamente esposte”.
(da Il Fatto Quotidiano)
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