SUL DDL ZAN, I RENZIANI GIOCANO SULLA PELLE DELLE PERSONE PER CALCOLI POLITICI
HANNO APPROVATO LO STESSO TESTO ALLA CAMERA, CONCORDATO CON LA MINISTRA BONETTI DI ITALIA VIVA, ORA IL VOLTAFACCIA… ORMAI SONO LA RUOTA DI SCORTA DEI SOVRANISTI
“La fiducia sulla legge contro l’omotransfobia? Non mi risulta che Draghi abbia intenzione di mettere bocca in questa materia. E poi la proposta di mediazione dei renziani è irricevibile. Non giochiamo sulla pelle delle persone per calcoli di tattica politica”. Lo dice in un’intervista a Repubblica il senatore Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori Pd, parlando del ddl Zan.
“Io ancora non mi capacito che chi ha votato il ddl Zan alla Camera possa non farlo al Senato – prosegue Mirabelli -. E i renziani a Montecitorio lo hanno votato. Le proposte di mediazione che Italia viva ha presentato sono irricevibili. In particolare quella di togliere all’articolo uno la definizione di ‘identità di genere’. Sa cosa significa? Non offrire alcuna protezione dalle discriminazioni alle persone transgender. In più è una definizione prevista in tutta Europa ed elaborata dalla Consulta nel 2017. Inoltre è stata voluta dalla ministra delle Pari Opportunità, Elena Bonetti, che mi risulta sia renziana”.
“Mediazione Renzi sul Ddl Zan? E’ solo una provocazione. Le mediazioni possibili sono state fatte già tutte alla Camera, con un tavolo aperto a tutte le forze politiche. Iv era presente con la collega Annibali. Abbiamo avuto interlocuzioni con la ministra Bonetti, che ora di fatto viene sbugiardata dalle dichiarazioni di Iv, che alza il prezzo della sua presenza. E’ tattica politica sulla pelle delle persone più fragili e più discriminate come i trans. Mi vergognerei a fare una cosa del genere”. Così a La Stampa Monica Cirinnà, senatrice Pd.
“Il problema dei numeri non c’è, se Iv non fa mancare i suoi voti. Lo abbiamo visto nell’ultima fiducia al governo Conte: siamo più di 160. Iv vuole votare la legge o cerca una maggioranza ampia per rendersi credibile agli occhi del centrodestra? Se poi si vogliono accordare con la Lega per altri motivi lo dicano chiaramente – ha aggiunto – I rischi ci sono sempre quando si votano leggi di questa natura. Come gruppo Pd abbiamo fatto ben due riunioni con il segretario Letta e sono state composte tutte le perplessità: alcune saranno soddisfatte attraverso l’accoglimento di ordini del giorno. Anche le mie due colleghe che volevano segnare la distanza di parte del mondo femminista alla fine hanno detto che voteranno la legge. Sui voti del Pd non ho alcun dubbio”.
La posizione del M5S
“Gli emendamenti presentati da Italia Viva al ddl Zan suonano come un tentativo di affossare la legge. Pensare infatti di eliminare i termini ‘orientamento sessuale’ e ‘identità di genere’ e tornare alla definizione di omofobia e transfobia rischierebbe di farci compiere un altro passo indietro, come già accaduto in passato. Negli anni scorsi infatti i disegni di legge per il contrasto all’omotransfobia si fermarono proprio perché le espressioni usate per identificare il movente d’odio, quindi omofobia e transfobia, non vennero ritenute abbastanza precise per garantire la determinatezza del precetto penale, come peraltro ha ricordato recentemente anche il professore di Diritto pubblico comparato dell’Università La Sapienza Angelo Schillaci. Alla luce di questa riflessione, quanto sta facendo Italia Viva appare semplicemente come un bieco tentativo di dare una sponda alla destra e fare in modo che questa legge – fondamentale – non veda proprio la luce. Come MoVimento 5 Stelle non lo permetteremo, la legge contro l’omotransfobia non può più aspettare. Italia Viva dica se sta con la comunità LGBTI o se la sta usando per tornaconto politico. Perché tutto indica questa seconda ipotesi”.
Così, in una nota, le parlamentari e i parlamentari del MoVimento 5 Stelle del gruppo Pari Opportunità.
(da agenzie)
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