TANGENTI E MAZZETTE IN REGIONE LIGURIA SUI FONDI EUROPEI
QUARANTA INDAGATI, TRA CUI UN ASSESSORE PD E DUE CONSIGLIERI REGIONALI ( UNO PD E UNO PDL) .. NEL MIRINO 30 MILIONI DI EURO DI FINANZIAMENTI EUROPEI GESTITI DALLA REGIONE…FALSE SPONSORIZZAZIONI SPORTIVE PER CREARE FONDI NERI… TROVATE ALCUNE SOMME DELLA CORRUZIONE
Gli addetti ai lavori parlano di una bufera giudiziaria dalle dimensioni ancora non ipotizzabili, sicuramente destinata a creare grossi sconquassi nella politica e nell’imprenditoria ligure.
Ieri sono scattate 40 perquisizioni a fronte di altrettante persone iscritte nel registro degli indagati, da parte della Procura di Genova, per i reati di associazione per delinquere, corruzione, turbativa d’asta, truffa ai danni dello Stato ed emissione di fatture false.
Sono destinatari degli avvisi l’assessore regionale all’Agricoltura, Giancarlo Cassini (Pd), e due consiglieri regionali, Vito Vattuone (Pd) e Nicola Abundo (Pdl).
E ancora una lunga lista di consiglieri e assessori comunali, funzionari pubblici, nonchè imprenditori nel settore del sociale e della ristorazione.
Si parla di finanziamenti europei spartiti e dirottati ad enti locali e aziende amiche, di appalti truccati e “vestiti su misura” per i vincitori designati, di tangenti e fondi neri creati con il sistema delle sponsorizzazioni sportive fittizie.
Dopo mesi di lavoro e numerose intercettazioni, emergerebbero tre filoni di inchiesta.
Il primo riguarda i finanziamenti europei Fse ( Fondo sociale) e Fesr (Fondo per lo sviluppo regionale) , con una torta di 34 milioni di euro.
Secondo l’accusa, i funzionari regionali avrebbero creato bandi su misura per gli Enti destinati a vincere, i quali a loro volta erano in contatto con consorzi, imprese e cooperative che presentavano progetti ad hoc.
In questo filone risultano indagati anche Laura Canale, dirigente del settore Affari Comunitari, Tommaso Lamendola, dirigente della Provincia di Imperia, Stefano Bersanetti, assessore comunale a Recco e dipendente della Regione, uno dei saggi che il candidato del centrodestra alle prossime elezioni aveva chiamato per collaborare alla stesura del programma.
Indagati anche altri politici di Imperia e Sanremo.
Il secondo filone di inchiesta riguarda invece la corruzione, ovvero come gli imprenditori, per pagare poi le mazzette, avrebbero costituito dei fondo neri attraverso sponsorizzazioni false o gonfiate a società di dilettanti.
In pratica le aziende sponsor da un lato pagano meno tasse e dall’altra creano fondi neri.
Il terzo filone di inchiesta riguarda infine la gara per la mensa delle case di riposo pubbliche di Genova, un affare da 10 milioni di euro, per la quale risultano indagati due avvocati che avrebbero confezionato ad arte il bando, alcuni dirigenti e amministratori dell’azienda pubblica che gestiva la residenza protetta e le case di riposo.
Nel corso delle perquisizioni, in almeno due abitazioni, sarebbero state trovate somme corrispondenti alle mazzette e l’elenco dei ventuno progetti sospetti.
Senza contare che alcuni dei quaranti “avvisati”, senza pensare di avere il telefono sotto controllo, avrebbero dato luogo a un frenetico e pare compromettente giro di telefonate, appena finita la perquisizione domiciliare, che darebbe nuove conferme a quanto sostenuto dalla Procura.
Nel rispetto degli “avvisati” che potranno dimostrare nel caso la propria innocenza, resta il fatto che per l’ennesima volta questi Fondi europei in Liguria (quindi al Nord e non al Sud), pare prendano una strada non corretta e ben delineata.
A dimostrazione che la vera discriminante della nostra classe dirigente non può che essere la moralità e l’onestà .
Tutto il resto rischia di diventare una sterile chiacchiera.
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