TANTE OMBRE SUL CANDIDATO GRILLINO A PALERMO UGO FORELLO
LE SALE BINGO E IL LEGAME CON IL FIGLIO DELLA PM ACCUSATA DI CORRUZIONE… GLI AVVERSARI INTERNI AL M5S
Ugo Salvatore Forello, candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle a Palermo, è oggi oggetto di un gustoso ritratto di famiglia sulla Stampa a firma di Ilario Lombardo. Forello, avvocato e leader di Addiopizzo, è la pietra dello scandalo che ha colpito il MoVimento 5 Stelle siciliano per la storia delle firme false, prima finendo indagato (e archiviato) per un’assurda teoria del complotto nata da un esposto dei parlamentari indagati.
Ma è anche un avvocato e un imprenditore. E qui nascono alcuni sospetti sulle sue attività , racconta il quotidiano:*
Alcuni sospetti sulle sue attività hanno portato i suoi avversari a verificare la rete societaria di Forello e a fare visure alla camera di commercio di cui La Stampa è venuta in possesso. I Forello sono tanti e tutti in affari insieme.
E uno dei loro core business sono le Sale Bingo. Un settore che dovrebbe creare un certo imbarazzo a un grillino, esponente di un Movimento che da sempre si batte contro il gioco d’azzardo.
Il cugino e lo zio, Giuseppe e Lorenzo Forello, gestiscono il Millionaire Bingo, a Moncalieri, provincia di Torino, una delle più grandi sale d’Europa.
E a Palermo il Las Vegas Big Bingo, riaperto due anni fa dopo essere stato confiscato al clan mafioso di Nino Rotolo.
Per evitare la chiusura e la perdita dei posti di lavoro scese in piazza la Cgil. Proprio in quei giorni un magistrato denunciò: «Cosa nostra ha tentato di riprendersi la sala Bingo. Solo un imprenditore è risultato avere i requisiti necessari. E con lui stiamo chiudendo la trattativa». Quell’imprenditore era Giuseppe Forello, cugino di Ugo.
Ma qui è interessante soprattutto il nome del magistrato: Silvana Saguto, ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo rinviata a giudizio il 25 maggio dalla procura di Caltanissetta.
Saguto è accusata di vari reati, tra cui la corruzione, per la gestione dei beni confiscati. Il suo nome torna in questa storia che riguarda Ugo Forello perchè a lei porta lo studio del candidato grillino, Palermo Legal, un crocevia fondamentale per riprendere la strada che ritorna alle imprese di famiglia.
A Palermo Legal ha lavorato Francesco Caramma, figlio di Saguto. E a fargli il colloquio è stato proprio Forello, che alla Stampa dà la sua versione dei fatti. «Ha collaborato a titolo gratuito, realizzando articoli giuridici, senza mai una cointeressenza economica».
Forello è avvocato e pesa molto bene le parole. Dice che la collaborazione del figlio di Saguto è successiva ai guai della madre e di non avere «mai avuto rapporti diretti con lei sui beni confiscati».
(da “NextQuotidiano”)
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