TAV, L’UE: “L’ITALIA CORRE IL RISCHIO DI DOVER RESTITUIRE I FONDI”
LA CIFRA INTORNO A 1,2 MILIARDI… MANCATO RISPETTO DELLE SCADENZE DELL’ACCORDO DI FINANZIAMENTO
L’Italia rischia di dover restituire all’Unione europea i fondi ottenuti per la Tav.
Lo ha spiegato il portavoce della Commissione europea dopo l’annuncio del rinvio al 2019 delle decisioni sulla linea di alta velocità Torino- Lione: “La Commissione Ue non può escludere di chiedere all’Italia di ripagare i contributi Cef già avuti se i fondi non possono essere ragionevolmente spesi in linea con le scadenze dell’accordo di finanziamento, in applicazione del principio ‘usare o perdere i fondi’”, ha affermato. Non è stata anticipata la cifra che l’Italia dovrebbe eventualmente restituire, ma secondo fonti di Bruxelles riportate dall’Agi Roma rischia di perdere fino a 1,2 miliardi di euro: “Speriamo questo non succeda perchè pensiamo che la Torino-Lione sia un progetto importante”, ha continuato il portavoce.
Queste dichiarazioni arrivano all’indomani dell’incontro tra una delegazione degli imprenditori Sì Tav piemontesi e il governo a palazzo Chigi.
“È importante che tutte le parti mantengano i loro sforzi per completare l’opera in tempo, in linea con l’accordo di finanziamento”, in quanto, ha continuato il portavoce della Commissione europea, si tratta di “un progetto importante non solo per la Francia e l’Italia ma per l’intera Ue, soprattutto nel contesto del corridoio Ue Ten-T Mediterraneo”. Data la sua dimensione strategica europea, viene spiegato, il progetto della Torino Lione “è finanziato in modo significativo dal bilancio Ue”.
Le cifre
I fondi già versati dall’Ue per l’avvio dell’opera ammontano a 500 milioni.
Per il periodo di bilancio 2007-2013, l’Ue ha destinato 370 milioni di euro per la TAV, a cui si aggiungono 120 milioni già pagati per il 2014-2020.
Inoltre, l’Italia rischierebbe di perdere una parte, o la totalità , dei 694 milioni di euro ancora disponibili per il periodo di bilancio 2014-2020.
Un portavoce della Commissione, Enrico Brivio, ha spiegato che “a seconda dell’evoluzione nelle prossime settimane, potrebbero essere necessarie delle modifiche al cosiddetto Grant Agreement, l’accordo di finanziamento per modificare la portata dell’azione e il suo calendario nella prima parte del prossimo anno”.
La riduzione o la cancellazione degli stanziamenti futuri potrebbe avvenire nell’ambio delle modifiche al Grant Agreement.
Secondo le stesse fonti, infine, la cancellazione della Tav non sarebbe conveniente per l’Italia perchè, nel prossimo periodo di bilancio 2021-2027, la quota di cofinanziamento a carico dell’Ue dovrebbe passare dal 40% al 50%.
(da agenzie)
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