TOGLIETEGLI IL FIASCO: DOPO AVERGLI DATO DEL MATTO, LA QUINTA COLONNA DEL TRUMPIANPUTINISMO MATTEO SALVINI CONTINUA A IRRIDERE MACRON
SI RISCHIA UNA CRISI DIPLOMATICA. DA PARIGI FILTRA IRRITAZIONE, CON I FRANCESI CHE AVREBBERO CHIESTO CONTO DEL MANCATO INTERVENTO DI MELONI… MACRON E’ CRITICABILE PER TANTI ASPETTI MA HA UNA LAUREA IN FILOSOFIA E STUDI A SCIENCES PO E ALL’ECOLE NATIONALE D’AMNISTRATION, NON E’ UN FANCAZZISTA 14 ANNI FUORI CORSO SENZA CONSEGUIRE UNA LAUREA
Dopo avergli dato del «matto» ieri l’altro, Matteo Salvini continua a irridere il presidente francese. Il quale è irritato, al punto che tramite l’Eliseo ha informato Palazzo Chigi. Nessuna nota ufficiale di protesta, viene spiegato da fonti sia italiane che francesi, ma «contatti informali», in cui il nostro governo avrebbe ridimensionato la portata degli attacchi leghisti, insistendo sul fatto che la nostra politica estera viene delineata dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e dalla premier Giorgia Meloni.
Secondo le stesse fonti, in maniera del tutto ufficiosa, coi francesi che avrebbero chiesto conto del mancato intervento di Meloni, si sarebbe concordato alla fine di non enfatizzare le sortite del capo del Carroccio, per non alimentare la polemica.
Meloni e Salvini ieri si sono sentiti. Ma l’interessato, che comunque ha i galloni di vicepresidente del consiglio, non ha intenzione di mollare la presa. Ieri da Bologna, in uno dei mille gazebo “per la pace” promossi dalla Lega, è tornato a criticare sia la strategia di Ursula von der Leyen per riarmare l’Europa (che ha il placet di Meloni e Tajani) sia a bersagliare Macron.
Tajani difende invece la strategia di “VdL”, «proposta seria per rafforzare la sicurezza dell’Ue, che il governo italiano sostiene». I gazebo di Salvini? «Guardare alle forze armate come se fossero solo bombe è un errore gravissimo», perché «sicurezza — voglio spiegarlo a chi pensa che al governo ci siano due guerrafondai, io ed il presidente del consiglio — significa anche sicurezza nella vita di ognuno di noi che vive in Europa ».
E a proposito: in maggioranza va trovato un accordo sulla risoluzione da votare in Parlamento, visto che la Lega bersaglia da giorni il “Rearm Europe” di von der Leyen. Mentre FI con Tajani spinge per restare ancorati al blocco europeo.
Un altro segnale in questa direzione è arrivato ieri, con la firma di Tajani alla nota sull’iniziativa araba del piano di ricostruzione a Gaza, insieme ai ministri di Regno Unito, Germania e Francia. Vista la frattura a destra, per trovare la quadra servirà probabilmente un altro vertice tra leader.
(da agenzie)
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