TRIBUNALI CIVILI PEGGIORI: TRA LORO ROMA, NAPOLI E MILANO
LA TRISTE CLASSIFICA STILATA DAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA CONTINUA CON FOGGIA, BARI, SALERNO, CATANIA, SANTA MARIA CAPUA VETERE, LECCE E PALERMO: TUTTI HANNO DECINE DI MIGLIAIA DI PROCESSI IN ARRETRATO
Nel 2016 si apre la grande partita dei tribunali civili.
Le analisi del ministero della Giustizia evidenziano che ci sono in Italia 10 tribunali in grande difficoltà , tutti al Sud, di dimensioni piccole o medio-piccole, che da soli «producono» un terzo di tutto l’arretrato civile e che appesantiscono le statistiche nazionali.
Qui si concentra la «zavorra» del sistema giudiziario e su questi tribunali si è appuntata l’attenzione del governo: oltre Roma (204.913 pendenze), Napoli (175.248) e Milano (125.512) dalle statistiche risultano in affanno Foggia (113.456) Bari (110.686), Salerno (84.805), Catania (81.256), Santa Maria Capua Vetere (80.490), Lecce (63.592) e Palermo (63.235).
Seguono altri tribunali piccoli con grandi arretrati.
Se questi tribunali si rimettessero in carreggiata, d’improvviso l’Italia non sarebbe più il brutto anatroccolo della giustizia in Europa.
Il ministro Andrea Orlando ha iniziato un tour per vedere di persona che cosa accade a Nola, Vallo di Lucania, Vibo Valentia e Lamezia Terme.
Nel corso del tour ha promesso rinforzi, supporto informatico, disponibilità a intervenire con altro personale per lo smaltimento dell’arretrato, forse anche qualche modifica legislativa che permetta di avere più stabilità di magistrati: essendo sedi disagiate, vi finiscono essenzialmente magistrati di prima nomina che subito chiedono il trasferimento e allo scoccare dei 24 mesi se ne vanno.
È possibile che i tempi di permanenza minima possano essere allungati.
In cambio, però, Orlando si aspetta che si possano registrare miglioramenti significativi già dai prossimi mesi.
Si attende, soprattutto, che venga adottata la dottrina Barbuto (dal nome del direttore generale Mario Barbuto, ex presidente del tribunale di Torino, ndr) che ha rivoluzionato un metodo di lavoro: anzichè trattare prima i fascicoli più recenti, rinviando a tempi migliori le cause più datate e forse anche più complicate, ora si chiede ai tribunali di trattare prima i fascicoli più antichi, in modo da evitare cause troppo lunghe, in specie quelle che superano i 3 anni di vita e mettono lo Stato a rischio di dover pagare risarcimenti per lungaggine del processo.
Orlando ha anche scritto al Consiglio superiore della magistratura perchè provveda quanto prima alla nomina dei dirigenti di quei tribunali, «perchè se una sede è già in difficoltà , e rimane a lungo senza guida, rischia di precipitare in una situazione irrecuperabile».
Il ministro ha quindi chiesto al Csm che, nelle molte nomine che verranno nel 2016, si sia priorità a queste situazioni più disgraziate: è una questione strategica per l’Italia intera.
Francesco Grignetti
(da “La Stampa”)
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