TRUMP MENTE IN DIRETTA TV, GIORNALISTI E SOCIAL AL CONTRATTACCO
LE ACCUSE DI FRODE E L’AUTOPROCLAMAZIONE DI VITTORIA CRITICATE ANCHE DA AMBIENTI CONSERVATORI… FB E TWITTER: “CONTENUTI FUORVIANTI”
Per settimane i media americani lo avevano previsto: la grande massa di voto anticipato e postale avrebbe reso molto difficile indicare un vincitore nella notte elettorale.
Per questo, tutte le dirette dei grandi network si sono aperte con discorsi degli anchor che invitavano alla pazienza, dettagliavano i diversi aspetti del processo di spoglio (diverso da Stato a Stato e spesso sconosciuto agli elettori), ma soprattutto a non confondere un ritardo fisiologico nello spoglio con le ombre di brogli che il presidente Donald Trump aveva cominciato a sollevare già da mesi sull’intero processo democratico.
La seconda cosa che i media (e i social media) avevano previsto è la reazione che Trump avrebbe avuto in una situazione così fluida: autoproclamarsi vincitore prima della conclusione dello spoglio.
Tutti e due questi scenari si sono verificati ieri notte. Ma un conto è essere preparati, un conto ritrovarsi il presidente che, dalla Casa Bianca (dove aveva installato le sue war room, altra anomala e senza precedenti interferenza tra ruolo istituzionale e sfida politica), esce nel mezzo della notte per denunciare in diretta tv la “enorme truffa” che impediva di dichiararlo già vincitore.
Alle 2,20 ora di Washington (le 8,20 del mattino qui) Trump ha parlato di fronte a una platea di sostenitori: “Per quanto mi riguarda, abbiamo già vinto”. Il fatto di non dirlo ufficialmente “è una grande truffa per il pubblico americano, un imbarazzo per il Paese”. E preannunciava il ricorso alla Corte Suprema.
Contemporaneamente, diffondeva su Twitter e Facebook messaggi analoghi, parlando di “furto” delle elezioni: “Siamo in vantaggio alla grande. Ma stanno cercando di rubare queste elezioni. Non lasceremo mai che accada”, ha twittato, lanciando un’accusa tanto vaga quanto pesante e non supportata dal alcuna prova.
C’era da aspettarselo, considerato l’approccio spregiudicato di Trump alla comunicazione. Inaspettata è stata la reazione dei giornalisti, anche di quelli a lui più vicini.
Il presidente non aveva neanche finito di parlare che tutti i network hanno tagliato la linea per contestare le sue accuse. Il presidente “sta castrando i fatti”, ha detto Norah O’Donnell alla CBS. “Dichiara il falso dicendo di aver vinto e non rispetta milioni di elettori il cui voto non è stato ancora contato”.
Tutti hanno cercato di riportare subito gli spettatori sul terreno dei fatti: “Trump sta perdendo sia il voto popolare che il voto elettorale (nei singoli Stati, ndr), e ci sono ancora molti Stati che mancano all’appello”, ha ricordato George Stephanopoulos della ABC News. “Non sappiamo chi ha vinto, questa è la verità “, ha avvertito Savannah Guthrie di NBC dopo aver interrotto il discorso di Trump per contestarne la veridicità . Persino dalla filo-trumpiana Fox News sono arrivati segni di disagio: “Questa è una situazione infiammabile e Trump ci ha appena gettato sopra un cerino acceso”, ha detto Chris Wallace.
Dana Perino ha aggiunto: “E’ andato troppo in là “. Il commentatore conservatore Ben Shapiro ha twittato definendo “profondamente irresponsabile” il comportamento del presidente.
Per Trump quello di Fox deve essere sembrato un eccesso di cautela, se non un tradimento. La campagna del presidente ha protestato con il network – riporta l’agenzia AP – per aver dichiarato prima di altri che l’Arizona stava andando verso Biden. Cosa poi confermata. Stesse rimostranze per le esitazioni a dargli la vittoria in Georgia e North Carolina, Stati dove lo spoglio è ancora in corso.
Anche per contrastare questa costante pressione della Casa Bianca i network hanno dedicato un’attenzione quasi ossessiva ai dettagli dei conteggi e alle analisi anche dei minimi spostamenti, mettendo al centro delle dirette i loro analisti migliori – dal celebre John King della CNN a Steve Kornacki di MSNBC, che ha avuto una telecamera fissa sulle sue cartine per tutta la notte.
Anche i social si erano preparati all’intemperanza di Trump nella notte: Twitter e Facebook da mesi avevano indicato che sarebbero intervenuti tempestivamente per limitare e contrastare false dichiarazioni dei politici. Lo hanno fatto, Twitter assai più incisivamente di Facebook.
Il tweet di Trump con le accuse di “furto” del voto è stato oscurato dalle timeline (si poteva sempre cliccare) nel giro di 6 minuti con una scritta di avvertimento: “Il contenuto di questo tweet è controverso e può essere fuorviante a proposito delle elezioni o di altri processi civili”. Se si tenta di condividere o incorporare il tweet, gli avvertimenti si intensificano.
Un altro tweet che preannunciava “una grande vittoria” era accompagnato dalla scritta di Twitter: “Lo spoglio è in corso. Il vincitore delle elezioni non è stato ancora dichiarato”.
Meno pesante l’intervento di Facebook, che ha accompagnato i post del presidente con analoghi avvertimenti, senza oscurarli. Ma sia su Facebook che su Instagram sono comparsi in testa ai feed di tutti gli utenti dei messaggi di avvertimento circa la fase prematura dello spoglio.
Il contrasto con l’atteggiamento dello sfidante democratico non sarebbe potuto essere più stridente. Poco prima dell’una di notte (le 7 del mattino), Joe Biden era uscito a parlare ai suoi sostenitori in Delaware per incitarli a “non perdere la fiducia. Ce la faremo”.
(da agenzie)
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