“TRUMP RACCONTA UNA QUANTITA INCREDIBILE DI STRONZATE”: MARK EPSTEIN, FRATELLO DEL FINANZIERE PEDOFILO, TORNA ALLA CARICA: “NON CREDO AL SUICIDIO DI MIO FRATELLO, JEFFREY È STATO AMMAZZATO. TRUMP È UN BUGIARDO, QUANDO DICE CHE NON CONOSCEVA E NON FREQUENTAVA MIO FRATELLO”
“JEFFREY POTREBBE ESSERE STATO UCCISO PERCHÉ AVEVA INFORMAZIONI POTENZIALMENTE PERICOLOSE PER ALCUNE PERSONE, INCLUSO DONALD TRUMP, CHE ALL’EPOCA DEI FATTI ERA UN PRIVATO CITTADINO”
“Spero e credo che queste nuove informazioni possano essere utili a chiarire le
circostanze dell’omicidio di mio fratello”.
E’ pesante l’insinuazione che Mark Epstein lancia parlando con Repubblica, perché lascia intendere che le rivelazioni contenute nelle mail e i documenti pubblicati in queste ore potrebbero contenere informazioni su ipotetici motivi per eliminare il finanziere al centro dello scandalo di pedofilia.
Mark non ha mai creduto alla versione ufficiale del suicidio, anche quando l’amministrazione Trump l’ha confermata nei mesi scorsi, dopo aver visionato i video ripresi dalle telecamere del carcere, rinnegando così l’impegno preso dal presidente durante la campagna elettorale di pubblicare tutti i documenti del caso rimasti ancora segreti.
Ne è convinto perché Jeffrey non gli aveva mai parlato della possibilità di togliersi la vita, non era il tipo di persona che avrebbe fatto una cosa del genere, ma soprattutto quando era stato rinchiuso in prigione si era invece concentrato sulla propria difesa legale per venirne fuori.
Cosa pensa dei messaggi appena rivelati?
“Non sapevo che sarebbero usciti, non sono stato coinvolto nella loro ricerca e nella loro pubblicazione. Francamente, non sono davvero interessato al caso di Jeffrey sul piano dei dettagli di
cosa aveva fatto, perché ormai lui è morto. Quello che invece mi interessa molto è chiarire le circostanze relative al suo omicidio”.
Secondo la versione ufficiale del dipartimento alla Giustizia e dell’Fbi, suo fratello si è suicidato in carcere. Lei non lo crede?
“No, non l’ho mai creduto”.
Perché?
“Mio fratello non aveva alcuna intenzione di togliersi la vita, voleva difendersi per scagionarsi, e io resto convinto che sia stato ucciso”.
Nelle mail pubblicate ieri suo fratello scrive che il presidente Trump era a conoscenza delle sue attività con le ragazze e aveva passato alcune ore nella casa di Jeffrey con una delle vittime, identificata dalla stessa Casa Bianca come Virginia Giuffrè. Cosa pensa di queste rivelazioni?
“Non mi sorprendono minimamente. Sono solo la conferma che Trump è un bugiardo, quando dice che non conosceva e non frequentava mio fratello. Racconta una quantità incredibile di stronzate”.
Lei ha sempre sostenuto che Jeffrey aveva un rapporto di amicizia abbastanza consolidato con Donald, prima che diventasse presidente: si conoscevano, si frequentavano e lei li aveva visti spesso insieme. Queste mail rappresentano la conferma di questa relazione personale tra loro due?
“Senza dubbio. Penso siano la dimostrazione che quanto ho sempre detto è la verità”.
Lei ha anche sostenuto che suo fratello aveva informazioni compromettenti su molte persone, incluso Trump, ma la Casa Bianca ha commentato che gli incontri del presidente con Virginia Giuffrè erano noti e lei stessa aveva sempre affermato che non era mai accaduto nulla di riprovevole con il futuro presidente degli Stati Uniti. Si sente di smentire questa versione?
“Io sono a conoscenza di quello che mi diceva mio fratello, e in varie occasioni mi aveva detto di avere informazioni compromettenti su varie persone”.
Sta dicendo che suo fratello potrebbe essere stato ucciso perché aveva informazioni potenzialmente pericolose per alcune persone, incluso Donald Trump, che all’epoca dei fatti era un privato cittadino?
“Sì, esattamente”.
(da La Repubblica)
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