“TUTTI I BAMBINI SONO UGUALI”: LODI SCENDE IN PIAZZA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI DEL COMUNE
IL NUOVO REGOLAMENTO IMPEDISCE AI FIGLI DI EXTRACOMUNITARI DI ACCEDERE ALLE TARIFFE AGEVOLATE PER LA SCUOLA
“Tutti i bambini sono uguali”. È emblematico il tema della manifestazione promossa per sabato 29 dal Coordinamento Uguali Doveri, che riunisce le famiglie di stranieri a Lodi, per protestare contro il nuovo regolamento comunale deciso dalla giunta Casanova.
Le regole entrate in vigore il 12 settembre, data di inizio dell’anno scolastico, impongono agli extracomunitari di fornire certificazioni di assenza di proprietà in tutto il Paese d’origine.
Molte ambasciate non sono in grado di fornirli, ma se non si è in regola si finisce automaticamente in fascia massima.
Per pagare il servizio mensa agli esclusi è stata attivata una raccolta fondi
Alle 15 i manifestanti si ritroveranno in corso Umberto, e una loro delegazione incontrerà il prefetto Patrizia Palmisani. Il corteo si dirigerà poi verso piazza Castello, dove la serata continuerà fino alle 20, con parole e musica per riflettere intorno al tema della discriminazione.
La vicenda di Lodi, oggetto anche di un’interrogazione parlamentare presentata ai ministri Bussetti e Savona, sarà discussa al prossimo Consiglio Comunale del 4 ottobre, anche se la maggioranza ha fatto sapere chiaramente che sono escluse modifiche al regolamento.
Al massimo, ha annunciato la sindaca, saranno valutate eventuali eccezioni, se verrà certificata l’impossibilità di produrre la documentazione necessaria.
Prima dell’inizio delle scuole circa 150 famiglie straniere avevano manifestato sotto il municipio di Lodi.
L’evento su Facebook ha raccolto 130 partecipazioni e 600 manifestazioni d’interesse. “Puntiamo ad arrivare almeno a 1600 persone – ragiona ottimista Stefano Caserini, consigliere della lista civica 110&Lodi e membro del Coordinamento -, abbiamo ricevuto un sostegno che non ci aspettavamo. Nei primi giorni della prossima settimana completeremo anche la lista dettagliata delle persone escluse, per avere un quadro chiaro di chi ha bisogno di cosa”
(da agenzie)
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