UN MINISTRO DELLA CULTURA ULTRA’: ALESSANDRO GIULI IN CURVA SUD, TRA BOTTE, LAME E “LANCIO DEL MATTONE”, IL SUO RIFERIMENTO FILOSOFICO E’ STATO “ER MELANZANA”, “SMILZO PREGIUDICATO DI TOR BELLA MONACA”, FINITO A FARE PORNO
LA SUA MISTICA ERANO I TRENI SPECIALI, LE SCAZZOTTATE, GLI SCONTRI CON LA POLIZIA… IL RACCONTO DI GIULI SUL “FOGLIO” (2015) DI UNA COLONNA DI “ROMANISTI ARMATA FINO AI DENTI E GUIDATA DA UNO CON UNA MOTOSEGA TRA LE MANI”
Un ministro ultrà. Altro che Evola, l’educazione sentimentale di Alessandro Giuli è nelle viscere della vecchia curva Sud tra etica e cotica, ultras e canti di militanza. “Non essere gelosa se allo stadio voglio andar/ Non essere furiosa se io vado a caricar. Perché, quest’è la mia passione/ il lancio/ il lancio del mattone”.
Il retroterra ideologico, ancora prima che in Meridiano Zero, l’organizzazione di estrema destra in cui ha militato Giuli, va cercato nel cuore più caldo del tifo giallorosso. Era un ultrà sfegatato, l’attuale ministro della Cultura (con l’aquila tatuata sul petto).
Prima delle fascinazioni pagane, il suo codice di riferimento è stato forgiato dalla frequentazione dei “gruppacci” della curva tra scontri con la polizia e le altre tifoserie, treni speciali, lame e la mistica del “noi contro loro”.
Da pischello aveva il culto della “minoranza eroica”, tipico della cultura fascista e del dna laziale, anche se lui ha scelto di appartenere alla compagine maggioritaria a Roma, quella giallorossa.
In un articolo stracult pubblicato nel 2015 dal “Foglio”, di cui è stato vice-direttore, Giuli racconta l’iniziazione in Sud con il Melanzana, “smilzo pregiudicato di Tor Bella Monaca” che poi si sarebbe dato al porno amatoriale, scazzottate e la volta in cui dopo un Lazio-Napoli andò insieme ai laziali a “salutare” i napoletani, “e la polizia ci venne a cercare fin dentro i tombini…”.
A maggio 2024, alla presentazione del suo libro, “Gramsci è vivo. Sillabario per una egemonia culturale” con Giuliano Ferrara, Sabrina Ferilli (e Arianna Meloni), fu Pierluigi Battista a ricordare al ministro il suo passato da “ultrà della Roma che faceva a botte”. E Giuli? Le cronache riportano che si è limitato a annuire, sorridendo…
(da Dagoreport)
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