UN NUOVO TESTIMONE ACCUSA IL GESTORE DELLA FUNIVIA DEL MOTTARONE
UN OPERAIO HA SENTITO TADINI CHIEDERE A NERINI E PEROCCHIO DI FERMARE L’IMPIANTO
L’inchiesta sull’incidente della funivia Stresa Mottarone prosegue ed è probabile, come spiegato dalla Procura di Verbania, che ci saranno nuove iscrizioni.
Tra le novità ci sono le dichiarazioni dell’operaio Fabrizio Coppi: “Ho udito più volte Tadini discutere animatamente al telefono con Perocchio e Nerini poiché questi ultimi due erano contrari alla chiusura dell’impianto, nonostante la volontà di Tadini di fermarlo”.
L’operaio ha riferito che che quando sorgeva un problema tecnico il caposervizio “riferiva al direttore d’esercizio e al gestore che era necessario fermare l’impianto. Ma, nonostante questo, la volontà sia del gestore sia del direttore dell’impianto era quelle di proseguire, rimandando l’eventuale riparazione più in là nel tempo”.
Dichiarazioni che vanno nella direzione opposta a quanto affermato dal direttore tecnico della funivia del Mottarone e dipendente della società altoatesina Leitner, Enrico Perocchio: “Se avessi saputo che venivano adoperati i blocchi dei freni, i cosiddetti forchettoni, avrei fermato immediatamente l’impianto. Scoprire questo adesso è un enorme macigno sullo stomaco”.
Tadini sostiene che tutti sapevano. Compreso il gestore Luigi Nerini che ritornato in libertà ha parlato di “un grande dispiacere” per quanto avvenuto
(da agenzie)
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