UNA FOTO DI HITLER NEL GIORNO DELLA MEMORIA: L’ULTIMO DELIRIO DEL CONSIGLIERE COMUNALE TRIESTINO ELETTO CON LA LEGA
POSTA UN RITRATTO DI HITLER SUI SOCIAL: O IN GALERA O AL REPARTO PSICHIATRICO, LE LEGGI CI SONO, E’ ORA DI APPLICARLE
Una foto di Hitler per “celebrare” il Giorno della Memoria. È l’ultima, agghiacciante, trovata di Fabio Tuiach, il pugile professionista prestato — purtroppo per noi — alla politica, consigliere comunale di 41 anni a Trieste eletto con la Lega, passato a Forza Nuova e infine nel misto, con parentesi tra il mistico e il delirante tra la Legione straniera e Lourdes.
Erano le ore 22.02 del 27 gennaio quando Tuiach ha pensato bene di modificare la propria foto profilo sul suo account Vk, il social network russo diventato il punto di ritrovo di sovranisti ed estremisti di tutto il mondo, sostituendola con uno scatto che ritrae Adolf Hitler attorniato da un gruppo di giovani donne sorridenti.
Questa follia, salutata da 5 like, è solo l’ultima di una lunga serie di atti e dichiarazioni deliranti da parte di Tuiach, già in passato balzato agli onori — si fa per dire — della cronaca il 18 novembre 2019 per una sua frase pronunciata in Consiglio comunale durante il voto sul conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre:
“Da profondamente cattolico” aveva detto, si era sentito “offeso” dal fatto che Segre avesse ricordato che “Gesù era ebreo”.
Già in passato si era avventurato in dissertazioni religiose di un certo livello, come quando affermò: “Maometto? Era un pedofilo e noi non accetteremo mai questa cultura”. Ma basta scorrere la sua ricca pagina Wikipedia alla voce controversie per avere un quadro più preciso di chi stiamo parlando.
Ha giustificato l’omicidio di Stefano Cucchi da parte delle forze dell’ordine con la motivazione che essendo lui spacciatore se lo sarebbe meritato.
Nel gennaio 2019 propone una mozione per impedire il Gay pride a Trieste asserendo, senza prove, che «i Gay Pride in passato si sono macchiati di sconcerie ed atti osceni anche davanti ai bambini» richiedendo alla «diocesi di Trieste di organizzare, con tutti i cattolici, un rosario pubblico riparatore all’abominio del gay pride».
Ad aprile 2020, durante la Pandemia di COVID-19 del 2019-2021, ha proposto tramite un post su Facebook di multare le donne che si fossero rifiutate di fare sesso con i propri mariti, asserendo che una sana vita sessuale, unita al benessere spirituale, avrebbe aiutato a combattere lo stress da isolamento.
Nel gennaio 2020, al programma La Zanzara, ha associato l’atto omosessuale a un rito di iniziazione satanica, che seguirebbe a un “lavaggio del cervello” mediatico fin dai tempi dell’adolescenza.
Secondo Tuiach, l’omosessualità non sarebbe nè una malattia nè una tendenza innata, ma deriverebbe da un condizionamento ambientale rispetto al quale «molte persone sono guarite, sono diventate normali e si sono sposate».
La vita in castità sarebbe l’alternativa alle pene dell’Inferno, in ossequio al Medioevo, «apice della Cristianità » e modello di ispirazione per ogni cristiano.
Nel 2017, aveva affermato che sovente i femminicidi, di regola all’interno di coppie eterosessuali sposate da anni, sarebbero un’«invenzione della sinistra», non suffragata dai numeri e alimentata dalla propaganda massonica
Questo è il ritratto politico-clinico dell’uomo che due giorni fa, mentre il mondo ricordava l’Olocausto e i crimini nazifascisti, caricava una foto di Hitler.
Questo non è più da un pezzo diritto d’opinione. Questo è un reato. Ed è ora che la politica, i social netwok e l’opinione pubblica intervengano in modo durissimo. Le leggi ci sono, ma non basta citarle. È ora di cominciare ad applicarle.
(da agenzie)
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