M5S SI SPACCA SUL DIALOGO CON RENZI, UNA PARTE (GIUSTAMENTE) NON LO VUOLE
IL TIMORE CHE CONTE VOGLIA TORNARE AL VOTO
Hanno acceso una miccia che può far esplodere tutto.
A poche ore dalle consultazioni tra il Capo dello Stato Sergio Mattarella e il Movimento 5 Stelle, una parte dei grillini apre il fuoco contro Italia Viva. Il pentastallato Pino Cabras, vicepresidente della commissione Esteri alla Camera, deposita un’interrogazione in cui chiede al governo di “sapere come sia possibile che il leader di un partito che fino a pochi giorni fa esprimeva ministri e sottosegretari possa al contempo ricevere compensi da uno Stato straniero”. Sotto accusa c’è il viaggio di Matteo Renzi in Arabia Saudita.
Dai pentastellati che invece spingono per un ritorno al dialogo con Matteo Renzi, questa mossa viene letta come una dichiarazioni di guerra che può far saltare il tavolo che si sarebbe potuto riaprire tra gli ex alleati. Una mossa manovrata da chi, come Alessandro Di Battista, chiede di chiudere con Matteo Renzi. Sullo sfondo c’è anche il timore che Giuseppe Conte voglia tornare al voto non fidandosi di Matteo Renzi. Ora la strada appare davvero in salita.
Tutto ciò avviene in un giorno chiave per le sorti di questa legislatura. Oggi infatti i riflettori sono puntati sulla delegazione pentastellata che alle 17 salirà al Colle per parlare con il presidente della Repubblica nell’ambito delle consultazioni.
È qui che i pentastellati dovranno dire chiaramente se vogliono ancora governare con Italia Viva o se invece vogliono separare la loro strada da quella del senatore di Rignano come chiede Alessandro Di Battista e come lascia pensare l’interrogazione presentata dal deputato Cabras.
M5s prova con difficoltà a mettere insieme i pezzi durante una war room tra i vertici iniziata questa mattina.
Il Movimento, come è evidente, è spaccato a metà . Da un lato c’è chi vorrebbe riallacciare i fili del dialogo con i renziani sottolineando però il fatto che è stato il senatore di Rignano a rompere con il resto della maggioranza e non viceversa, come ieri invece ha provato a far credere durante le dichiarazioni alla stampa.
In questo caso punto imprescindibile resterebbe comunque la permanenza di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. La paura? Che sia Renzi a dettare le condizioni. Dall’altro, come dimostra l’interrogazione, c’è chi vuol far saltare tutto e tornare al voto.
Alle 16, prima dei 5Stelle, al Colle sarà il turno del centrodestra.
Un’unità solo formale dal momento che in realtà ci sono diverse posizioni. Giorgia Meloni punta al voto, Forza Italia chiede, come sostiene Renato Schifani, “un’assunzione collettiva di responsabilità ” e non esclude un governo di unità nazionale. Matteo Salvini che immagina solo un governo di centrodestra o le elezioni.
(da “Huffingtonpost”)
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