UNA ROSA DI SAGGI PER SCEGLIERE IL DOPO SQUINZI
TRE SAGGI PER IL FUTURO PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA: SI PARTE DA UNA ROSA DI OTTO
Si parte da una rosa di otto nomi: si tratta di Francesco Gaetano Caltagirone, patron del gruppo Caltagirone; Gina Nieri, supermanager di Mediaset, Giuseppe Pasini, ex presidente di Federacciai; il costruttore di Agrigento Giuseppe Catanzaro; Adolfo Guzzini della Guzzini Illuminazione di Macerata; Giorgio Marsiaj di Torino; Luca Moschini di Napoli; Valentino Vascellari di Belluno.
Da questa lista, di cui dà notizia l’Ansa, si passerà al sorteggio dei tre saggi che a loro volta determineranno le candidature finali per la corsa alla presidenza di Confindustria.
L’Ansa spiega che nella lista, ancora riservatissima, al momento compaiono otto nomi, ma è previsto che debbano essere almeno sei e possono salire a nove.
L’estrazione dei tre saggi sarà il 28 gennaio.
Con le nuove regole (il debutto sulle procedure per elezione del presidente della recente riforma del sistema di via dell’Astronomia) il loro lavoro – che da sempre rappresenta un passaggio chiave e delicato nella procedura per l’elezione del leader degli industriali – è oggi ancora più incisivo: per “promuovere una selezione qualitativa dei candidati” – come sottolinea il documento di attuazione della riforma – gli viene infatti affidata “una azione proattiva che superi il ruolo meramente notarile della loro azione di consultazione”; e per questo scopo è stato ritenuto “necessario individuare un paniere di figure appartenenti al sistema associativo di particolare rilievo, lasciando alla successiva procedura di estrazione dei nomi una relativa oggettivazione della terna finale”.
Il documento della Commissione Pesenti, che ha varato la riforma, sottolinea anche “i vantaggi del meccanismo di estrazione rispetto al meccanismo elettivo” precedente: “consistono nell’evitare che si inneschino attorno alla nomina dei saggi inopportune dinamiche competitive, con l’ulteriore effetto collaterale di disincentivare la disponibilità di figure di alto profilo”.
I saggi sonderanno il consenso sulle autocandidature (altra novità della riforma, perchè precedentemente i nomi dovevano esclusivamente emergere dal lavoro di consultazione della base), raccoglieranno altre “proposte, indicazione e priorità “, e verificheranno “possibili alternative autorevoli espresse dal sistema”.
Solo gli aspiranti che al termine della verifica dei saggi risulteranno avere almeno il 20% del consenso (rispetto ai voti rappresentati dai delegati dell’assemblea) potranno poi ufficializzare la loro candidatura.
Quindi, il 17 marzo un consiglio generale straordinario designerà il nuovo leader (che presenterà programma e squadra il 28 aprile), e sarà poi l’assemblea di maggio a eleggere il nuovo presidente.
(da “Huffingtonpost”)
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