UNA SERA A CENA CON SILVIO: 1.000 EURO PER SALVARE FORZA ITALIA
PER SEDERSI CON BERLUSCONI OGNI INVITATO DOVRA’ PAGARE QUESTA CIFRA… PRIMO APPUNTAMENTO IL 24 A ROMA… CONTI SEMPRE PIU’ IN ROSSO
L’allarme conti per Forza Italia resta sempre alto. E il tesoriere unico, Maria Rosaria Rossi, non ha mai smesso di lavorare per cercare di racimolare più fondi possibile.
Nelle ultime due settimane la senatrice azzurra ha avuto ad Arcore varie riunioni con Berlusconi per organizzare a settembre una nuova serie di cene di autofinanziamento sul modello Usa, con il leader azzurro ospite d’eccezione.
L’obiettivo è rimpinguare le casse del partito (secondo l’ultimo bilancio, relativo all’esercizio 2013, il disavanzo complessivo ammonta ad oltre 83 milioni di euro, tutti garantiti da fidejussioni bancarie di Silvio Berlusconi) ed evitare nuovi tagli, a cominciare dal personale, che costa oltre 7 milioni di euro.
La crisi incombe e in mancanza del finanziamento pubblico, c’è poco da fare: stringere la cinghia e ridurre al massimo le spese dei tempi d’oro.
Ecco perchè l’attività di fund raising con la politica dei «mille euro per un posto al tavolo con il Cav» è diventata fondamentale.
E forse costituisce l’unico modo, insieme alla campagna di raccolta on line lanciata prima dell’estate sulla stampa («Diventa anche tu sostenitore della libertà »), per uscire dal guado.
La sera del 24 settembre è stato fissato il primo incontro conviviale della «ripresa» per raccogliere soldi pro Forza Italia: l’appuntamento è alle 18.30, sempre a «Casina di Macchia Madama», villa storica di Roma sulle pendici di Monte Mario, perchè l’ex premier deve rientrare a palazzo Grazioli entro le 23, come previsto dal regime di affidamento ai servizi sociali.
Anche stavolta, per sedersi accanto all’ex premier, ogni invitato dovrà versare mille euro. In agenda, c’è anche un’altra data, probabilmente a Milano.
Con i budget ridotti all’osso, tutti devono stare più attenti alle spese. E nel partito c’è preoccupazione per il futuro.
Tra i dipendenti c’è chi teme per la busta paga e il posto di lavoro, ma la Rossi sta facendo tutto il possibile per scongiurare sforbiciate.
Almeno per ora, non dovrebbe essere toccata la sede nazionale di piazza San Lorenzo in Lucina, che qualcuno vedeva a rischio per gli affitti e i costi di manutenzione troppo alti. Numeri alla mano, spulciando l’ultimo bilancio dell’ex Pdl, approvato all’unanimità lo scorso giugno, risulta che in 5 mesi l’affitto della sede di Forza Italia è costato alle casse del partito 320 mila euro, ma a questa somma bisogna aggiungere i 312 mila 417 euro di spese di «manutenzione e riparazione» effettuate nei locali della sede azzurra di palazzo Fiano-Almagià .
Sulle spalle del movimento forzista, poi grava anche la locazione della storica sede di via dell’Umiltà , al civico 36, con 2 milioni 300 mila euro, valida fino al 31 ottobre scorso.
Gianni Di Capua
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