VIA IL REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, SI TORNA A ESSERE UN PAESE CIVILE
L’ESPULSIONE PUO’ ESSERE DECRETATA COME ILLECITO AMMINISTRTIVO, QUINDI NESSUNA CONSEGUENZA IN TERMINI DI SICUREZZA … SOLO IN CASO DI RECIDIVA SARA’ CONSIDERATA REATO PENALE
L’immigrazione clandestina non sia più reato e torni a essere un illecito amministrativo. Ma mantenga valenza penale ogni violazione di provvedimenti amministrativi emessi in materia di immigrazione (come il fatto di rientrare in Italia una volta espulsi, ma anche l’obbligo presentarsi in Questura).
È questo il senso, di fatto, dell’emendamento del Governo al ddl sulla depenalizzazione e sulla messa alla prova, all’esame dell’Aula del Senato.
Un testo che trova la sintesi fra le diverse posizioni che si sono registrate in maggioranza.
Chi entrerà dunque nel nostro Paese clandestinamente per la prima volta, viene spiegato, non verrà sottoposto a procedimento penale ma sarà espulso.
Se rientrasse commetterebbe reato.
Recita il testo del Governo: «All’articolo 2, comma 3 sostituire la lettera b con la seguente: abrogare, trasformandolo in illecito amministrativo, il reato previsto dall’articolo 10 bis del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n 286, conservando rilievo penale alle condotte di violazione dei provvedimenti amministrativi adottati in materia».
Sempre in tema di immigrazione, il ministro degli Esteri Emma Bonino è intervenuto in commissione al Senato. «Dobbiamo impegnarci – ha detto – perchè il 2014 sia l’anno del Mediterraneo, la necessità nasce da un Mediterraneo in fiamme, con la situazione libica sempre più compromessa, senza ormai controllo del territorio», oltre alla questione siriana.
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