VIDEO POSTATO DA TRUMP IMBARAZZA IL GOVERNO. LE OPPOSIZIONI CHIEDONO DI RIFERIRE IN PARLAMENTO
“SUI DAZI LE TRATTATIVE SONO GUIDATE DALLA UE”: MA SULLA PASTA PERCHE’ ABBIAMO CERCATO DI AGIRE DA SOLI?… E SULL’UCRAINA RIMANE L’INTERROGATIVO
Davanti all’ipotesi, rilanciata da Donald Trump, che l’Italia stia cercando una via preferenziale nel negoziato sui dazi, il governo smentisce e le opposizioni chiedono chiarimenti.
Fonti di Palazzo Chigi assicurano che “le trattative commerciali – come noto – sono guidate dalla Commissione europea, trattandosi di competenza esclusiva dell’Unione”. Pur ammettendo un’eccezione: “È stata invece – spiegano le stesse fonti – da tempo avviata un’interlocuzione bilaterale, che affianca l’azione della Commissione, sul tema dei dazi antidumping prospettati dal Dipartimento del Commercio nei confronti di alcuni produttori italiani di pasta”.
La linea viene ribadita dai ministri degli Esteri e dell’Agricoltura. Il titolare della Farnesina Antonio Tajani garantisce che “abbiamo sempre lavorato con l’Unione Europea, e “con il commissario Sefcovic lavoriamo in perfetta sintonia”. Ma “chiaramente parliamo anche con gli americani”.
“Con il commissario – spiega – stiamo insistendo perché alcuni prodotti italiani rientrino nel quadro del 15%, mi riferisco in particolare al vino, all’acciaio e all’alluminio”.
Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura specifica: “Abbiamo un dialogo in corso con gli Stati Uniti” sulla pasta “per cercare di arrivare ancora di più a migliorare quello che è il sistema tariffario di import verso gli Usa, che oggi è al 15%”.
Risposte insufficienti per le opposizioni che chiedono di dissipare le ambiguità sulla posizione del governo: “È vero che l’Italia si accingerebbe a negoziare direttamente con gli Stati Uniti i dazi per la pasta ed è vero che l’Italia sarebbe interessata a ridimensionare il supporto all’Ucraina?”, chiede la capogruppo alla Camera Chiara Braga: “Le parole del presidente Trump lasciano poco spazio alle interpretazioni. Perciò Meloni non può far finta di nulla. Deve chiarire – conclude – da che parte sta l’Italia e se è destinata a essere l’avamposto di Trump per rompere il fronte europeo e indebolire definitivamente l’Unione europea che non è soltanto un sodalizio economico, ma anche e soprattutto un patto politico tra stati che condividono valori, diritti e libertà”.
Punto su cui batte anche Alleanza Verdi e Sinistra: “Sui dazi americani Giorgia Meloni deve dire al paese da che parte sta, se sta con l’Unione Europea o con chi lavora per dividerla. Le notizie dei presunti contatti diretti tra Giorgia Meloni e Donald Trump per accordi separati e alternativi all’Ue tra Italia e Stati Uniti sono gravissime. La Presidente del Consiglio deve chiarire in Parlamento, non basta il solito video sui social”.
(da agenzie)
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