VOGLIAMO LA PROCORRUZIONE
DA DUE ANNI SI PARLA DI LEGGE ANTI-CORRUZIONE SENZA VEDERLA: MA UN PARLAMENTO CON 100 TRA CONDANNATI, IMPUTATI E INQUISITI POTRA’ MAI VOLERLA?
Basta, pietà , fatela finita.
Non ne possiamo più di sentir parlare i politici di legge anticorruzione, visto che più che parlarne non sanno fare.
A giugno era stato il governo Renzi a bloccare il testo, emendato infinite volte, che compie due anni proprio in questi giorni, visto che Piero Grasso lo presentò appena fu eletto in Senato, prim’ancora di diventarne presidente.
Quando finalmente era pronto per la votazione in commissione Giustizia, il premier bel bello fece sapere che bisognava fermare tutto, in attesa di un epocale “decreto ad hoc”, ovviamente mai visto.
Ora, otto mesi dopo, fra promesse di “Daspo per i corrotti” e leggi antiprescrizione, il gioco delle parti prevede che tocchi a Forza Italia lardellare la legge di emendamenti ostruzionistici per paralizzarla in Senato.
Tutto per non ammettere che un Parlamento con 100 fra condannati, imputati e inquisiti, senza contare chi non è stato ancora beccato, con un governo d’affari tuttora ricattato da un detenuto ai servizi sociali, non può e non potrà mai permettersi una legge anticorruzione.
O, meglio: può farne quante ne vuole, ma finte.
È questa la vera differenza fra gli anni dei governi Berlusconi e quelli delle larghe intese più o meno dichiarate.
Ai tempi di B. passavano leggi vergogna la cui ragione sociale era almeno dichiarata fin dal titolo: prescrizione dimezzata, falso in bilancio depenalizzato, impunità per le alte cariche, condoni e scudi fiscali.
Ora le porcate sono più raffinate: si scrive una cosa per fare bella figura e strappare qualche titolo encomiastico sulla stampa al seguito, poi di nascosto si fa in modo di ottenere l’effetto contrario.
È stato così per il voto di scambio politico-mafioso: in teoria, punisce chi traffica voti con mafiosi in cambio sia di denaro sia di altre utilità ; in pratica, grazie a un codicillo in caratteri lillipuziani (la prova dell’uso dichiarato di metodi intimidatori tipici delle mafie per la raccolta dei voti), si rendono impunibili sia l’uno sia l’altro.
È stato così per la concussione per induzione degradata a induzione indebita: non basta più l’ingiusto vantaggio per chi induce (tipo B. che chiama in Questura per far rilasciare Ruby), ora ci vuole anche quello per chi è indotto (il funzionario Ostuni che rilascia Ruby).
È stato così per l’autoriciclaggio: il reato c’è, ma è impossibile applicarlo a chicchessia, perchè va dimostrato che i soldi sporchi sono stati lavati non per “godimento personale”, ma altrui (e chi dovrebbe godere, di grazia, se non l’autoriciclatore?).
E sarebbe già così per i reati fiscali, se Renzi non fosse stato sgamato la notte di Natale mentre regalava il condono a evasori e frodatori sotto il 3% dell’imponibile e altre soglie pressochè illimitate.
Per il falso in bilancio, invece, si fa come per i reati di traffico di influenze illecite e corruzione fra privati, istituiti nel 2012 col metodo Severino: che, come dice la parola, consiste nel fare la faccia severa mentre si infliggono pene talmente basse (fino a 3 anni) da garantire quanto segue: niente carcere nè prima nè dopo la condanna; niente intercettazioni nè interdizione dai pubblici uffici; e prescrizione dopo appena 7 anni e mezzo (dalla data del reato, non della sua scoperta).
Il sistema ha funzionato a perfezione: non si ricordano, dalla legge Severino a oggi, processi per quei due reati.
Così il ministro Orlando l’ha subito adottato per il falso in bilancio: a che serve sputtanarsi con le soglie di impunità ?
Basta fissare per il grosso delle società la pena massima a 3 anni per non far intercettare nè arrestare nessuno e assicurare la prescrizione a tutti.
Ieri M5S e Lega hanno proposto un emendamento che raddoppiava i termini di prescrizione per tutti i reati contro la PA: tutti gli altri, Pd compreso, han votato contro.
E così si spera sia chiaro a tutti a che gioco giocano.
Quindi, per favore, basta perder tempo sull’Anticorruzione: rinviamola alla prossima legislatura o al prossimo secolo.
E concentriamoci sulla Procorruzione: quella sì avrà una maggioranza oceanica e passerà in un battibaleno. Così magari al prossimo giro gli elettori apriranno gli occhi.
Marco Travaglio
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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