VUOI VEDERE CHE LO SPIONAGGIO A DANNI DI FRANCESCO CANCELLATO, CIRO PELLEGRINO E ROBERTO D’AGOSTINO E’ STATO FATTO DAI SERVIZI SEGRETI DI UN GOVERNO STRANIERO, MAGARI IN UNA LOGICA DI “SCAMBIO” CON GLI 007 ITALIANI?
E’ LA TEORIA DEL QUOTIDIANO “DOMANI”: “SE È VERO CHE PARAGON VENDE I SUOI PRODOTTI SOLO A ENTI GOVERNATIVI, E SE DAVVERO I SERVIZI SEGRETI NON HANNO MAI TENTATO DI INTERCETTARE I TELEFONI DEI TRE GIORNALISTI (PER ORA DAVANTI AL COPASIR SONO STATI SENTITI SOLO SU CANCELLATO), LO SPIONAGGIO SULLE DUE TESTATE POTREBBE ESSERE STATO REALIZZATO DA UN GOVERNO AMICO, ANCH’ESSO CLIENTE DI PARAGON, IN UNA LOGICA DI SCAMBIO DI FAVORI TRA SERVIZI SEGRETI”
Chi può aver interesse a spiare i vertici di Dagospia e Fanpage? Se davvero non è stato il governo italiano, come altro possono essere andate le cose? In mancanza di risposte, bisogna riepilogare i fatti e andare per esclusione. Al momento sono tre i giornalisti italiani che hanno denunciato di essere stati vittima di attacco: Francesco Cancellato e Ciro Pellegrino, direttore e capo cronaca di Fanpage, e il fondatore di Dagospia, Roberto D’Agostino.
Tutti e tre hanno presentato un esposto come parti lese nell’inchiesta delle procure di Roma e Napoli sul caso di spionaggio. I magistrati hanno disposto per lunedì gli accertamenti tecnici irripetibili, cioè l’analisi dei telefoni. Verrà fatta dagli specialisti della polizia postale alla presenza dei tecnici di parte delle vittime
Sarà possibile capire con certezza se e con quali spyware sono stati attaccati? E sarà possibile individuare il mandante degli attacchi? […] sarà difficile dare una risposta certa a queste due domande, soprattutto alla seconda, ma la differenza con l’analisi fatta da Citizen Lab è che stavolta i telefoni verranno analizzati fisicamente, mentre il laboratorio dell’Università di Toronto ha esaminato solo alcuni file inviati dalle vittime. Dunque, qualche possibilità di capire meglio come sono andate le cose c’è.
L’obiettivo dell’analisi è trovare un’impronta, un codice alfanumerico che identifichi lo spyware, e che i risultati non arriveranno prima di autunno.
In attesa dei risultati, restano alcuni fatti. L’analisi di Citizen Lab ha provato che Graphite, lo spyware prodotto da Paragon Solutions, ha attaccato sicuramente il telefono di Pellegrino e, con molta probabilità, ha tentato di violare quello di Cancellato. Su D’Agostino, per ora, non si sa se l’attacco sia avvenuto con Graphite. Al di là dello strumento utilizzato, i tre condividono una caratteristica: sono giornalisti di testate italiane critiche nei confronti del governo.
Paragon Solutions ha sempre detto di aver venduto il suo spyware solo a enti governativi. Chi può aver avuto interesse ad intercettarli, se non il governo Meloni attraverso i servizi segreti? La conclusione è stata però smentita dai vertici di Aise e Aisi, che davanti al Copasir hanno garantito di non aver usato Graphite contro Cancellato, unico caso finora analizzato dal Comitato.
La domanda però resta: e allora chi ha cercato di spiare lui e Pellegrino? Chi ha cercato di fare lo stesso con D’Agostino? Le ipotesi sono solo due. Se è vero che Paragon vende i suoi prodotti solo a enti governativi, e se davvero i servizi segreti non hanno mai
tentato di intercettare i telefoni dei tre giornalisti (per ora davanti al Copasir sono stati sentiti solo su Cancellato), lo spionaggio sulle due testate potrebbe essere stato realizzato da un governo amico, anch’esso cliente di Paragon, in una logica di scambio di favori tra servizi segreti, oppure da una struttura esterna ai servizi italiani.
Secondo gli esperti sentiti da Domani, quest’ultima è una strada più improbabile, perché per utilizzare lo spyware sarebbe stato necessario inserire login e password di Aise o Aisi, dunque l’operazione sarebbe rimasta tracciata nei registri di audit analizzati dal Copasir.
I parlamentari del Comitato che vigila sui servizi, nella loro relazione, hanno scritto di aver avuto accesso ai registri di audit di Aise ad Aisi, su cui rimane traccia «delle operazioni e degli accessi al sistema», e hanno aggiunto che questi «dati non possono essere cancellati dal cliente». Insomma, se un’operazione c’è stata una traccia rimane. Si vedrà se i vertici di Aise ed Aisi verranno chiamati di nuovo dal Copasir. Di sicuro, se anche per questi giornalisti la risposta dovesse essere negativa, la pista più logica resta quella dello scambio di favore con un governo straniero cliente di Paragon.
(da agenzie)
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