ZELENSKY; MAI AGLI STATI UNITI LE NOSTRE CENTRALI ELETTRICHE”
L’UCRAINA NON INTENDE FARSI RICATTARE DALL’USURAIO DELLA CASA BIANCA
Cedere il controllo delle centrali elettriche e nucleari agli Stati Uniti? Anche no.
È la risposta che fa pervenire oggi Volodymyr Zelensky, il giorno dopo la «sollecitazione» arrivata al telefono da Donald Trump.
Nel dar conto della conversazione tra i due leader, ieri sera la Casa Bianca aveva sottolineato come si fosse parlato anche della possibilità che gli Usa si facciano carico del controllo di quelle infrastrutture energetiche critiche.
«Sarebbe di grande aiuto, e ne garantirebbe la miglior protezione», avrebbe detto Trump a Zelensky, in quello che è parso un nuovo tentativo della Casa Bianca di trovare affari da fare in Ucraina – messo da parte per ora l’accordo sulle terre rare – in cambio della prosecuzione almeno parziale del sostegno militare. Ora, da Oslo, arriva la risposta del leader di Kiev.
Di totale chiusura. L’Ucraina «non discuterà il trasferimento agli Stati Uniti della proprietà delle sue centrali nucleari, compresa quella di Zaporizhzhia occupata dai russi», ha puntualizzato Zelensky, ricordando che «oggi abbiamo 15 reattori nucleari in funzione. Tutto questo appartiene al nostro Stato».
Ciò non toglie, ovviamente, che il governo ucraino resta impegnato nei negoziati guidati dagli Usa per arrivare a un cessate il fuoco e una risoluzione del conflitto con la Russia, come di fatto imposto da Trump.
Il prossimo incontro tra le delegazioni di Kiev e Washington, ha detto Zelensky, si terrà lunedì 24 marzo, in Arabia Saudita. Nella stessa giornata a Riad, aveva detto in precedenza il Cremlino, è in programma anche il nuovo round di colloqui tra russi e americani.
(da agenzie)
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