“COLPA DELLA FAMIGLIA CUCCHIâ€
L’ULTIMO INSULTO ARRIVA IERI DAL SINDACATO DI POLIZIA COISP… CON IL SENATORE GIOVANARDI TRA I PIÙ ATTIVI DA SEMPRE AL DILEGGIO DEI PARENTI DELLE VITTIME, DA ALDROVANDI A MAGHERINI
È colpa della famiglia Cucchi quindi se Stefano morì in quel modo.
Si commentano da sole le parole del sindacato di polizia Coisp. Come tante altre che abbiamo sentito in questi anni, di cui pubblichiamo una breve antologia.
COLPA DELLA FAMIGLIA
“Basta con questa non più sopportabile cantilena dell’inspiegabilità di un evento sia pur triste e luttuoso, se si vogliono sondare le ragioni di certe sciagure si guardi prima di tutto altrove, magari in famiglia. (…) È ora che le persone che normalmente cercano attorno a sè i capri espriatori per spiegare tutto quello che non funziona nella loro vita, comincino ad assumersi le proprie responsabilità ”.
Francesco Maccari, sindacato di polizia Coisp — 1°/11/2014
GIORNALI IN MALAFEDE
“Un certo giornalismo totalmente disinformato o in malafede continua a ripetere a pappagallo il luogo comune che Stefano Cucchi sia stato ucciso due volte dallo Stato con sentenza di assoluzione della Corte di Appello di Roma”.
senatore Carlo Giovanardi 1°/11/2014
ILARIA SFRUTTA IL CASO
“Tre poveri agenti di custodia sono massacrati da anni perchè dappertutto è stato detto che Cucchi è stato massacrato di botte e il processo invece sta dimostrando il rovescio, cioè che era debole, aveva una serie di patologie. Ha fatto lo sciopero della fame e i medici l’hanno lasciato morire prendendo per buona la volontà di una persona che non sapeva gestirsi. Come succede sempre in Italia su questi fatti si costruisce una carriera politica e la sorella è diventata capolista di un partito”.
senatore Carlo Giovanardi 1°/2/2013
IL TOSSICO MAGHERINI
“Oh ancora non si dà per vinto il padre del tossico Magherini… perchè di questo si tratta, di un tossico che è morto a causa della tossicodipendenza… punto e chiuso!!!”
E.P., agente penitenziario 3/7/2014
CHE FACCIA DA CULO
“Che faccia da culo… aveva sul tg, una falsa e ipocrita, spero che i soldi che ha avuto ingiustamente possa non goderseli come vorrebbe, adesso non sto più zitto dico quello che penso e scarico la rabbia di sette anni di ingiustizie”.
Paolo Forlani, agente condannato per la morte di Federico Aldrovandi. 25/6/2012
BENTORNATI COLLEGHI
“Domani sera sarà un giorno molto speciale, perchè torneranno completamente liberi i colleghi travolti dalla drammatica vicenda di Federico Aldrovandi”.
Francesco Maccari, sindacato di polizia Coisp — 28/7/2013
5 MINUTI DI APPLAUSI Rimini
Circa cinque minuti di applausi e delegati in piedi alla sessione pomeridiana del Congresso nazionale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, per tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per la morte del diciottenne Federico Aldrovandi durante un controllo il 25 settembre del 2005 a Ferrara: Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani. I tre agenti presenti al Congresso sono stati condannati dalla Cassazione il 21 giugno del 2012 per eccesso colposo in omicidio colposo a tre anni e sei mesi, tre anni dei quali coperti dall’indulto.
Ansa, 29/04/2014
GIUSTO APPLAUDIRE
“Le cause della morte di Aldrovandi sono ben altre. Non è il fermo di polizia la causa e i colleghi li ho applauditi, sì. Non mi nascondo dietro un dito”.
Gianni Tonelli, sindacato di polizia Sap — 30/04/2014
LA MEDAGLIA DEL COLLE Bologna —
Lo scorso maggio, il segretario del sindacato di polizia Sap di Ferrara, l’ispettore capo Luca Caprini, aveva rimesso nelle mani di Giorgio Napolitano la medaglia di bronzo al valore civile seguita a un encomio per aver salvato una donna dal suicidio e il titolo di cavaliere della Repubblica. Lo aveva fatto dopo le polemiche emerse nella vicenda degli applausi agli agenti del caso Aldrovandi. Ora il presidente della Repubblica ha risconsegnato all’ispettore la medaglia e l’onorificenza.
Ansa, 22/06/2014
IL SIT-IN ANTI “ALDRO” Ferrara
Il sindacato di polizia Coisp ha improvvisato un presidio di solidarietà verso gli agenti condannati per la morte di Federico Aldrovandi, sotto le finestre dell’ufficio della madre Patrizia Moretti. Quando Patrizia Moretti è scesa in strada con l’immagine del figlio, i manifestanti del presidio Coisp si sono voltati, le hanno dato le spalle ignorandola e hanno lasciato la piazza andandosene via. Il sindaco Tiziano Tagliani aveva tentato di far spostare il sit-in, ma senza riuscirci.
Ansa, 27/3/2013
Giampiero Calapà
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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