Maggio 25th, 2013 Riccardo Fucile
DALL’ILVA AL MONTE PASCHI, DAL CASO PENATI ALLE ESCORT IN PUGLIA, LE ORIGINI DELL’ABBRACCIO INTERESSATO TRA PDL E PD
Sono i silenzi che colpiscono. 
Il 2013 si è aperto con una campagna elettorale preceduta e accompagnata da una raffica di scandali.
Mentre più di un osservatore si spingeva a valutare la nuova stagione del malaffare ancora più grave di quella di Tangentopoli (1992-1994), l’argomento è stato cancellato dal dibattito politico tra le forze nominalmente contrapposte che si sono poi riunite sotto la cupola del governo Letta.
E anche dopo le elezioni si è visto il Pd inchinarsi disciplinatamente all’elezione del pluriindagato Roberto Formigoni alla presidenza della commissione agricoltura del Senato.
E del resto, se nei lunghi mesi di agonia della giunta regionale lombarda distrutta dagli scandali l’opposizione di centrosinistra non ha mai affondato il colpo, come dimenticare che da parte sua il centrodestra nordista ha sempre accompagnato con signorile distacco le disavventure giudiziarie dell’ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati?
Distrazioni, afasie, minimizzazioni e garantismi pelosi trovano un comune punto di caduta.
Nelle grandi storie (giudiziarie e non) all’incrocio tra politica e affari i big di Pd e Pdl si ritrovano sempre fianco a fianco.
Che sia complicità o semplice buon vicinato, l’effetto non cambia: tutti sanno tutto di tutti e cane non morde cane.
I PATTI D’ACCIAIO SU TARANTO INQUINATA
Anche gli ultimi eclatanti sviluppi dell’inchiesta di Taranto sul gruppo Riva-Ilva sono caduti nel silenzio. Nessun esponente politico della larga maggioranza di governo sembra avere niente da dire.
Guardiamo l’antefatto. Emilio Riva, 86 anni, è antico e buon amico di Silvio Berlusconi.
Nel 1994 è il primo governo del centrodestra, nei suoi soli sette mesi di vita, a spianargli la strada verso la conquista dell’Ilva di Taranto, la più grande acciaieria europea svenduta dall’Iri per 1649 miliardi di lire, meno degli utili del primo anno di gestione Riva (oltre 1800 miliardi).
Ai Riva piace Forza Italia, che finanziano negli anni 2003-2004 con 330 mila euro.
Anche Pier Luigi Bersani piace ai siderurgici: nel 2004 la Federacciai (la Confindustria del settore) lo finanzia con 20 mila euro, nel 2006, alla vigilia della sua seconda incoronazione a ministro dell’Industria, gli dà altri 50 mila euro.
Nel 2008 la Federacciai versa a Bersani altri 40 mila euro. Nella campagna elettorale del 2006 sono scesi in campo anche i Riva: mano al portafoglio e 98 mila euro per Bersani.
Due anni dopo, quando Berlusconi invoca i “patrioti” per salvare l’Alitalia, Riva risponde prontamente, e investe 120 milioni nella nuova Cai di Roberto Colaninno.
Dai loro luoghi di detenzione più o meno domicialiari Riva e i suoi figli si sono sbracciati in questi mesi a minacciare querele a chiunque insinuasse che in cambio della partecipazione al salvataggio dell’Alitalia “italiana” l’Ilva abbia ottenuto un occhio benevolo del ministero dell’Ambiente retto da Stefania Prestigiacomo (2008-2001) per l’Autorizzazione integrata ambientale che le ha permesso di inquinare spensieratamente fino all’estate del 2012.
Buoni rapporti a destra, buoni rapporti a sinistra, un modo tutto sommato classico di vivere bene in Italia.
Quando l’emergenza ambientale comincia a farsi veramente calda, a luglio del 2012, Riva cede la presidenza dell’Ilva di Taranto al prefetto Bruno Ferrante, già candidato del centrosinistra a sindaco di Milano nel 2006.
Quando il deputato ambientalista del Pd Roberto Della Seta dà fastidio con la sua attività parlamentare, Riva scrive una lettera a Bersani per chiedergli un intervento.
Bersani non se ne dà per inteso, ma è un fatto che alle elezioni dello scorso febbraio nelle liste del Pd non si è trovato posto per Della Seta.
Nel frattempo l’inchiesta giudiziaria rivela che il deputato Pd di Taranto Ludovico Vico discuteva al telefono con il capo delle relazioni esterne dell’Ilva, Girolamo Archinà , poi arrestato, come “far buttare il sangue” a Della Seta.
In tanta armonia l’unico disturbo è la magistratura, che certe volte non rinuncia a fare il suo dovere.
Toghe rosse? Il primo politico arrestato per il caso Ilva è stato, a novembre scorso, l’ex assessore provinciale all’Ambiente Michele Conserva, del Pd.
Il 15 maggio scorso è stato arrestato nuovamente insieme al presidente della Provincia di Taranto, un altro Pd, Gianni Florido.
Quest’ultimo ha alle spalle una vita da dirigente sindacale della Cisl di Taranto, iniziata proprio dal settore metalmeccanico.
Partiti di destra, di centro, di sinistra, sindacati.
Tutti dentro fino al collo, per questo nessuno fiata.
DALLE COOP A PONZELLINI TUTTI I TIFOSI DI SESTOGRAD
Luca Ronconi scelse Sesto San Giovanni per mettere in scena lo spettacolo “Il silenzio dei comunisti”.
Mai location fu più azzeccata. Su quanto accaduto nell’ex Stalingrado d’Italia, travolta dallo scandalo del compagno Filippo Penati, non una voce s’è alzata. Da sinistra. Ma neanche da destra.
Solo la classica “fiducia nella magistratura”. Le maglie dell’inchiesta ribattezzata “sistema Sesto”, del resto, hanno avvolto tutti. I filoni sono diversi. Come i livelli di coinvolgimento.
Nel processo a carico dell’ex capo della segreteria politica di Bersani, oltre all’acquisto delle quote dell’autostrada Milano-Serravalle, ci sono le presunte tangenti per l’acquisto dell’area Falck e il finanziamento illecito attraverso la sua fondazione Fare Metropoli.
Nella prima si va dalle coop rosse agli uomini di Berlusconi. Uno in particolare: Mario Resca, ex direttore generale del ministero dei Beni culturali ai tempi di Sandro Bondi, consigliere dell’Eni, designato dal governo guidato dall’amico Silvio, e della Mondadori del gruppo Fininvest.
Resca compra anche una quota del 5 per cento della holding che possiede la Sesto Immobiliare, di cui è vicepresidente.
La società guidata da Davide Bizzi nel 2010 compra i terreni al centro dell’inchiesta penale sulle mazzette a Penati, e affida a Massimo Cavrini i poteri per “la gestione di tutti i rapporti con l’amministrazione” comunale.
Cavrini è un manager coop. Lavora per il Consorzio cooperative costruttori di Bologna, una delle aziende più importanti della Legacoop.
A sinistra dunque le coop, a destra la copertura è assicurata da Berlusconi.
Quando nel luglio 2011 i giornali resero nota l’indagine a carico di Penati, l’ex sindaco di Sesto e presidente della Provincia di Milano era seduto comodo nel Consiglio regionale della Lombardia e furono pochi “ribelli” del Pd a chiederne le dimissioni. Il Pdl gli dimostrò piena solidarietà . Del resto, il “leghista di sinistra”, era simpatico a molti. Tanto da sfiorare la vittoria sul Celeste Formigoni, superandolo nei risultati a Milano.
Pochi mesi dopo il Fatto rese nota l’esistenza della fondazione Fare Metropoli, creata da Penati per finanziare le sue campagne elettorali e foraggiata da amici noti di sinistra e altri, insospettabilmente interessati al successo politico di Penati, di destra.
Come Massimo Ponzellini, indagato per finanziamento illecito. L’ex presidente della Banca Popolare di Milano, poi arrestato, con una mano dava all’ex sindaco di Sesto e con l’altra aiutava, sempre attraverso la banca, gli amici del Pdl, da Ignazio La Russa a Daniela Santanchè, da Paolo Berlusconi a Michela Vittoria Brambilla.
Oltre a Ponzellini, Fare Metropoli poteva contare su un altro banchiere: Enrico Corali, alla guida della Banca di Legnano e membro del cda di Expo 2015 come rappresentante della Provincia di Milano.
Infine gli amici di sempre: Renato Sarno, Enrico Intini e Roberto De Santis.
Il primo è l’architetto indicato da Piero Di Caterina come il “collettore e gestore degli affari di Penati” nonchè potente funzionario in Serravalle. Intini, indagato a Bari per turbativa d’asta, è azionista di maggioranza della Milano Pace.
Infine De Santis, anche lui nel mirino dei pm per gli appalti nella sanità pugliese.
I tre investono a Sesto 100 milioni di euro in un progetto immobiliare. E non dimenticano di finanziare Fare Metropoli.
SPARTIZIONE ALLA SENESE DI UNA BANCA IN COMUNE
Un consigliere d’amministrazione in Monte dei Paschi a te e due a me.
Ma ti garantisco anche la conferma della presidenza di Antonveneta e altri incarichi. Denis Verdini e Franco Ceccuzzi l’accordo di spartizione di poltrone e incarichi nella Siena che viveva attorno a Rocca Salimbeni lo hanno messo proprio per scritto.
Due paginette dettagliatissime che illustrano con sconcertante precisione la divisione tra Pd e Pdl redatto il 12 novembre 2008.
Tutto ciò che è scritto in quelle due pagine si è poi avverato nei mesi successivi con assoluta precisione.
Il documento, pubblicato dal Fatto il 16 febbraio scorso, è stato smentito dai diretti interessati. Ceccuzzi, ex deputato e primo cittadino di Siena, ha vinto le primarie del centrosinistra ma è stato costretto a rinunciare alla corsa a sindaco dalle polemiche che lo hanno travolto a seguito dell’inchiesta partita sull’acquisto di Antonveneta.
E per il papello che oltre a spartire poltrone con il Pdl sigla un “patto di non belligeranza” tra i due partiti. Quindi incarichi nella banca e nella fondazione Mps ma anche nei consorzi , nelle municipalizzate, nella società della gestione delle terme di Chianciano e l’accordo politico: “L’onorevole Verdini si impegna in vista delle elezioni amminsitrative 2009 a ricercare una candidatura del Pdl per la presidenza della provincia di Siena che non tenti di sconvolgere gli attuali equilibri e a presentare liste del Pdl nei Comuni rifuggendo da qualsiasi accordo destabilizzante con le liste civiche”.
Non che nell’anno 2013, a pochi mesi dallo scandalo che ha travolto l’istituto di credito, la situazione cambi.
Al voto si presentano liste civiche che ospitano insieme esponenti sia del centrosinistra sia del centrodestra.
In terra di Siena ha messo radici il romanissimo volemose bene. Del resto basta guardare a chi la Fondazione, che controlla la banca e i cui vertici sono nominati dalla politica cittadina, ha elargito a piene mani milioni di euro nel corso degli anni.
Dalla fondazione Ravello, oggi presieduta dall’attuale capogruppo del Pdl, Renato Brunetta, alla Giuseppe Di Vittorio della Cgil. Dai circoli Arci alla fondazione Craxi, fondata e presieduta da Stefania Craxi.
Dai bonifici per l’ex senatore del Pdl, ora candidato sindaco a Pisa e storico braccio destro dell’ex ministro Altero Matteoli, Franco Mugnai (legale nel caso Ampugnano). Ma non solo Toscana e Roma.
I fondi arrivano anche a Lecce: arcidiocesi (120 mila euro), varie onlus e 50 mila euro alla provincia. Guidata da Antonio Maria Gabellone, ex Dc oggi Pdl, legato a Vincenzo De Bustis e, in particolare a Lorenzo Gorgoni, membro del cda di Mps.
Ma è anche terra politica di MassimoD’Alema e della Banca 121 acquistata da Rocca Salimbeni. I versamenti sono compresi tra i diecimila euro e i due milioni, che vanno alla fondazione Ravello, per un importo complessivo che sfiora il miliardo.
Finita l’era di Giuseppe Mussari, scoperta la banda del 5% guidata da Gianluca Baldassarri e gli artifizi compiuti sui bilanci, la pioggia di denaro è finita.
L’ente che controlla la banca senese ha chiuso il 2012 con un disavanzo notevole: 193,7 milioni di euro.
Mps? Ha chiuso il bilancio con 3,1 miliardi di perdite.
TUTTI PAZZI PER GIANPI E PER LE SUE BELLE AMICHE
“Ricordati che io a vent’anni andavo in barca con D’Alema e a trenta dormivo da Berlusconi”. Così Gianpi Tarantini si vantava con il sodale Valter Lavitola.
Millanterie che però mostrano l’importanza dei legami trasversali per il malaffare del terzo millennio.
Certo è che alcune delle donne presentate a Berlusconi nell’estate 2009 per ingraziarsi l’allora premier furono poi presentata anche a un esponente del Pd, Sandro Frisullo, ex braccio destro di Nichi Vendola in Regione Puglia,condannato a due anni e otto mesi per reati vari.
La “bicamerale del piacere” organizzata da Tarantini è poca cosa rispetto alla “bicamerale degli affari” che stava mettendo su, sfruttando da un lato il debole di Berlusconi per le donne, dall’altro il fiuto di alcuni dalemiani per il business.
L’obiettivo: gli affari con la Protezione Civile.
Si attornia di imprenditori in buoni rapporti con D’Alema, come Enrico Intini, e per raggiungere l’uomo decisivo per le sue mire — Guido Bertolaso, all’epoca capo della Protezione Civile — fa leva su Berlusconi.
Alle spalle di Tarantini c’era già una storia di affari trasversali nella sanità pugliese.
Un sodalizio con l’assessore alla Sanità Alberto Tedesco (Pd) diventato poi rivalità acuta, mentre l’esponente dalemiano finirà nei guai per i suoi affari sanitari: prima salvato con un seggio al Senato, poi finito agli arresti.
Gianpi si muove con scioltezza su tutto lo scacchiere politico.
Celebre la cena organizzata nel 2007 a Bari da Gianpi in collaborazione con l’amico di D’Alema Roberto De Santis, con un scelto gruppo di medici e dirigenti sanitari.
Ospite d’onore proprio D’Alema.
Tedesco, già in rotta con l’amico di Berlusconi, si sfoga al telefono: “Sta cosa l’ha organizzata, mi ha richiamato adesso adesso il vice segretario regionale del Pd tale Michele Mazzarano, sta cosa l’ha organizzata De Santis con Tarantini (…) Allora voi volete avere i rapporti, che cazzo volete avere con i Tarantini, li abbiate, abbiateli pure a me non me ne fotte niente”.
Racconterà poi il sindaco di Bari Michele Emiliano: “D’Alema arrivò verso le 11. Rimase 10 minuti, non di più, il tempo dei saluti. Poi scappammo via: non si poteva essere commensali di quel signore”.
E Tarantini insiste con Berlusconi. Vuole entrare nella partita grandi opere utilizzando la società di Intini, che pochi mesi prima lo premia con un contratto da promoter, per 150mi-la euro. Quando il premier si dimostra disponibile a presentargli Bertolaso, secondo la Guardia di finanza, Gianpi lo tempesta di telefonate per “coinvolgerlo in nuove serate, in compagnia di giovani e disponibili donne”: “Stasera è a Roma? Vogliamo organizzare una cena? Volevo presentarle, un’amica mulatta, fantastica”.
I pm chiedono a Gianpi: “Ma prima di fargli questa proposta, con Intini aveva parlato?”. “Certo!”, risponde lui: “Intini sapeva che frequentavo Berlusconi”.
Antonio Massari, Giorgio Meletti e Davide Vecchi
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Maggio 25th, 2013 Riccardo Fucile
NON SOLO IL GOVERNISSIMO NON SCALDA I CUORI, MA E’ SEGNO DI UN DISTACCO DA UNA NOMENKLATURA SEMPRE UGUALE A SE STESSA…E I DELUSI DA TUTTI NON VANNO IN PIAZZA, STANNO A CASA
Riprendersi piazza San Giovanni, come da slogan, non è stato difficile per la sinistra. Difficile era riempirla. Infatti in tanti anni di comizi non s’era mai vista così vuota. Poche migliaia, stretti nel freddo di un improvviso autunno, a sventolare nella tramontana le bandiere di Sel, dei Verdi, del pacifismo e perfino qualcuna del Pd.
Il confronto con la folla Cinque Stelle dell’ultima vigilia elettorale è imbarazzante. Ma quello era il Grillo di ieri.
Il Grillo di oggi, anche lui, fatica a colmare i buchi della più modesta piazza del Popolo, un salotto al confronto.
Per non dire del comizio di Berlusconi, ampiamente disertato dal popolo di destra, nonostante l’enorme lancio pubblicitario, le migliaia di manifesti sparsi per la città ad annunciare «Tutti al Colosseo con Alemanno e Berlusconi».
Corretti qua e là da allegre pasquinate, del tipo: «Portate i leoni».
Le piazze vuote della capitale non sono soltanto il segno che il governissimo non scalda i cuori.
Sembrano tanto l’annuncio di una nuova e forse definitiva ondata di gelo intorno alla politica.
Nel caos espesso nella volgarità dello scontro personale, le elezioni di febbraio avevano comunque sollevato qualche confusa speranza di cambiamento, agitato le acque di una nomenclatura politica uguale a se stessa da un ventennio.
Ora che il mare si è richiuso, tutto è tornato come prima, i delusi si contano a milioni in tutte le fila.
Delusi di sinistra, di destra, di centro e delusi da Grillo, che a conti fatti, scontrini compresi, si è rivelato il miglior alleato dello status quo.
E i delusi non vanno in piazza, stanno a casa, tanto più se c’è sciopero dei mezzi pubblici e tira vento.
Molti non andranno neppure a votare domani e alla fine, fra un due per cento in più o in meno per questo o quello, vincerà ancora una volta il partito degli astenuti.
Ignazio Marino parte favorito e ci mancherebbe, contro la peggior giunta della storia della capitale.
Fare campagne elettorali non è proprio il suo mestiere e si è visto anche nel giorno della chiusura, con discorso un po’ così, concluso con l’urlo urlato: «Daje!».
Uno slogan che intenerisce noi zemaniani, per quanto non fortunatissimo.
Ma l’uomo è capace e intelligente ed è stato un eccellente chirurgo, esattamente quel che occorre a una città malatissima e bisognosa di una serie di trapianti.
Il principale avversario di Marino, a parte l’inconsistente Alemanno, è il Pd, che è quasi sempre il vero ostacolo dei propri candidati.
Nel retropalco del comizio finale di San Giovanni il neo presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, commentava: «Bisognerebbe avvisare i nostri dirigenti che domenica votano sette milioni di italiani e quindi magari per qualche giorno potrebbero decretare il cessate il fuoco sul fronte interno. Nelle vigilie elettorali capita anche nelle zone di guerra».
Intorno sfilano appunto i dirigenti, ovviamente in ordine sparso. Sono tutti molto ottimisti sul voto romano, il che non è un bel segno.
Molti invece sono pessimisti sulla durata del governo Letta, che quindi potrebbe concludere serenamente la legislatura.
Il segretario reggente Gugliemo Epifani, a proposito della nuova legge elettorale, ribadisce che il partito rimane favorevole al ripristino del Mattarellum e dei collegi elettorali, ma anche no, dipende.
Negli anni hanno imparato un po’ tutti la tecnica dell’avversario Berlusconi, quella di stare al governo fingendo che la faccenda non li riguardi.
Alle otto e un quarto, quando il candidato Marino si decide a parlare, con il ritardo giusto per bucare le aperture dei telegiornali, dalla piazza si solleva comunque un’onda di entusiasmo.
Almeno quelli che sono venuti erano contenti di stare qui, ad ascoltare qualcosa di sinistra, con Berlusconi da un’altra parte.
Curzio Maltese
(da “La Repubblica”)
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Maggio 25th, 2013 Riccardo Fucile
“BASTA BAVAGLI, OCCORRE DIALOGARE”….CONTATTI CON CIVANI E SONIA ALFANO
La cena si è tenuta a casa di un parlamentare a 5 stelle.
Sette deputati e due senatori, tra cui una donna, si sono visti per parlare di tutto quello che non va.
Delle pressioni dell’ufficio comunicazione alla Camera, dei troppi “talebani” al Senato, dell’assurdità della vicenda diaria, dell’elezione del prossimo capogruppo di Palazzo Madama, che vorrebbero fosse un dialogante.
Si sono dati appuntamento su WhatsApp.
Le email no, «le email non sono sicure». Non sono andati tutti, i malpancisti.
«Alcuni non potevano, ma erano qui con il cuore», racconta chi c’era.
La voce è arrivata fino a Pippo Civati, il pontiere pd, che conferma: «Oltre alla famosa cena, so di altre cose. Il progetto di Sonia Alfano, che è in contatto con alcuni di loro da un mese, sta andando avanti. L’idea è quella di fare un gruppo e staccarsi, a partire dai temi della legalità , ma non solo».
«Io ho un canale perennemente aperto con loro — dice la parlamentare ex Idv — molte delle persone che erano alla cena le ho sentite, sto andando avanti e a breve accadrà qualcosa. Concretizzeremo quest’impegno che non vuole essere concorrenziale, ma mettersi a disposizione del Paese».
Al Senato a non farcela più sono in 12 su 54.
Alla Camera una ventina.
Alcuni di quelli che hanno protestato sulla diaria in eccesso da restituire sono tornati alla base intimoriti. Altri, quelli per cui il problema non sono solo i soldi, ma l’impossibilità di fare liberamente il proprio lavoro, riflettono sul futuro.
Davanti a pizze a portar via, birra e coca cola si sono finalmente potuti sfogare guardandosi negli occhi.
Deputati e senatori, ognuno a raccontare i propri guai.
«Ma vi pare che bisogna chiedere il permesso a qualcuno prima di parlare?», «Ma possibile che ci trattino come ragazzini da mettere in riga?», si lamentano i “giovani” di Montecitorio.
I senatori li ascoltano complici, anche se dicono che da loro no — da loro lo staff comunicazione non si azzarda più di tanto — e però, «ci sono i “talebani” che non consentono di fare passi avanti».
«Perchè mai non possiamo firmare una proposta di legge del Pd se è buona? Potremmo giocarcela mediaticamente, andare da loro con i nostri ddl e dire: adesso tocca a voi».
Per fare le loro mosse i grillini dissidenti aspettano l’occasione buona. Non vogliono fare il gioco di chi li accuserà di voler solo tenersi la diaria.
Serve un progetto, una strategia. Per questo si vedranno ancora. Per questo il canale WhatsApp è sempre acceso. È quello che svela che anche per il palco di piazza del Popolo a Roma, i talebani hanno fatto un filtro: «Zaccagnini voleva parlare e non gliel’hanno permesso. Gli hanno detto: ci sono già la Ruocco e Di Battista».
È quello che alle parole di Vito Crimi a Radio 24 «Chi non restituirà la diaria sarà invitato ad andarsene» — intercetta reazioni come: «Questi sono da ricovero».
Del resto il clima si è fatto pesante. «Hanno detto che potremo rendicontare per macroaree, alloggio, vitto, trasporti, ma ci hanno fatto capire che controlleranno fino all’ultimo scontrino. Cercano scuse per far fuori chi pensa».
Sul palco di Siena giovedì Beppe Grillo li ha lodati, i suoi ragazzi: «Giuseppe, Francesco…».
Sente borbottii dietro di sè: «Non c’è nessun Francesco? Dai, almeno fate finta».
Ne conosce pochissimi, li conosce pochissimo.
A chi stretto in un capannello di attivisti — gli chiede delle difficoltà di questi giorni, risponde piano: «Questa cosa non l’aggiusti, è nella natura umana. Ci sarà chi vuole tenersi i soldi e io non posso farci niente. Posso solo mandarli fuori. Perchè quello che bisogna capire è che non ci sono deputati, senatori, ci sono solo portavoce. Devono fare quel che chiede il Movimento. Se non capiscono questo è finita».
Con il volto istrionico che vira verso la comprensione risponde a chi lo ferma.
Tiene la testa di una attivista tra le mani avvicinandola a sè, perchè senta meglio.
Poi si guarda intorno, chiama uno dei suoi.
La voce cambia, la faccia è scura: «Basta. Chi ha parlato giù dal palco».
Annalisa Cuzzocrea
(da “La Repubblica”)
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Maggio 25th, 2013 Riccardo Fucile
LA “CASA DELLA LEGALITA'” SVELA LE ANOMALIE CONTABILI E I LATI OSCURI DEL MOVIMENTO DI GRILLO
Ne abbiamo già parlato più volte.
Torniamo sulla questione perchè non è che se si è “nuovi” si può fare quello che si vuole, in sfregio alle norme, soprattutto quando si fa della correttezza e della trasparenza la propria bandiera.
Lo facciamo ora con una dettagliata e documentata inchiesta.
Buona lettura…
Il “MOVIMENTO 5 STELLE” ha sede in Genova, Via Roccatagliata Ceccardi 1/14
E’ stato formalmente costituito in data 14 dicembre 2012 presso Via Cerccardi 4/9 a Genova, davanti al Notaio FILIPPO D’AMORE (Notaio in Cogoleto, iscritto presso il Collegio Notarile dei Distretti Riuniti di Genova e Chiavari).
Come si evince dall’ ATTO COSTITUTIVO (Repertorio n. 3442 — Raccolta n. 2689 — Registrato a Genova 2 il 18/12/2012, i soci fondatori sono:
Giuseppe detto “Beppe” GRILLO
nato a Genova il 21 luglio 1948 ed ivi residente in via dei Marsano n. 8;
Enrico GRILLO
nato a Genova il 13 maggio 1970, residente in Savignone (GE), via Corsa di Vergagni n.1;
Enrico Maria NADASI nato a Genova il 5 giugno 1967 e residente a Torriglia (GE), località Marzano, Via Torriglia n. 3A
Sempre dall’ ATTO COSTITUITIVO si evince che:
“Per i primi tre anni vengono chiamati a comporre il Consiglio Direttivo i comparenti signori:
Giuseppe GRILLO, Presidente
Enrico Grillo, Vice Presidente
Enrico Maria Nadasi, Segretario
Dallo STATUTO ufficiale allegato all’ATTO COSTITUTIVO, si evince che:
“Il Patrimonio dell’Associazione è costituito:
dalla quota annuale versata dagli associati, dai contributi volontari di persone fisiche, Enti Pubblici e Privati, da sovvenzioni dello Stato, della Regione o di Enti sopranazionali; da eventuali proventi derivanti dalla fornitura di servizi; da donazioni e lasciati testamentari.
L’Associazione non ha fini di lucro e persegue i propri scopi grazie all’attività prestata
volontariamente dai propri soci.
Eventuali donazioni, elargizioni, erogazioni liberali, disposizioni testamentarie e contributi
che dovessero essere effettuate effettuate i favore dell’Associazione costituiranno un fondo
autonomo di proprietà dell’Associazione medesima, la cui amministrazione e gestione
competerà al Presidente.”
Appare evidente, dal contenuto dell’ATTO COSTITUTIVO e dello STATUTO, che è il “MOVIMENTO 5 STELLE” che presenta liste alle elezioni amministrative, alle elezioni
regionali e parlamentari della Repubblica Italiana.
Inoltre, il Programma del “MOVIMENTO 5 STELLE”, così come il SIMBOLO (anche registrato dallo stesso Giuseppe “Beppe” Grillo all’Ufficio Brevetti), è stato depositato al MINISTERO DELL’INTERNO per la presentazione della lista alle elezioni politiche dello scorso febbraio.
Dalla lettura dello STATUTO si comprende, senza ombra di dubbio, che il “MOVIMENTO 5
STELLE” è un unica struttura.
Non ha altri organismi e responsabili oltre a quelli indicati nell’ATTO COSTITUTIVO, così come ha un solo AMMINISTRATORE/TESORIERE che coincide con il PRESIDENTE, ovvero Giuseppe “Beppe” GRILLO.
Non ha una struttura federativa, con articolazioni locali (come, ad esempio, la LEGA NORD o il PD che hanno per Statuto, una struttura federativa, in cui ogni singola articolazione regionale del partito ha un proprio Statuto, codice fiscale, Bilancio e organismi dirigenti e di garanzia, così come le strutture provinciali).
Inoltre in “MOVIMENTO 5 STELLE” con l’attuale STATUTO, e la conseguente organizzazione, non ha alcun organismo di garanzia (i c.d. Garanti) e nemmeno alcun organo di controllo quali, ad esempio, i Revisori.
L’organo ufficiale di informazione del “MOVIMENTO 5 STELLE” è (per STATUTO e ATTO
COSTITUTIVO) il sito di Beppe Grillo.
Infatti, sia nello STATUTO che nell’ATTO COSTITUTIVO viene indicato l’indirizzo internet.
Nel “CODICE DI COMPORTAMENTO ELETTI MOVIMENTO 5 STELLE IN PARLAMENTO si precisa che:“ Lo strumento ufficiale per la divulgazione delle informazioni e la partecipazione dei cittadini è il sito www.movimento5stelle.it”.
Da una verifica online il dominio www.movimento5stelle.it (di cui è titolare Giuseppe “Beppe”GRILLO) poggia sullo stesso server di www.beppegrillo.it/movimento5stelle (ovvero www.beppegrillo.it/movimento),, nonchè del sito di vendite online gestite da BEPPE GRILLO e dalla società “CASALEGGIO ASSOCIATI” www.grillorama.it
FONDI IN ENTRATA
Il “MOVIMENTO 5 STELLE”, che rifiuta i rimborsi elettorali ma non i fondi stanziati per le attività istituzionali dei gruppi consiliari nei COMUNI e nelle REGIONI, nonchè quelli per i gruppi parlamentari, gestisce quindi anche soldi pubblici stanziati per l’espletamento del mandato elettorale.
Il “MOVIMENTO 5 STELLE” raccoglie poi donazioni, ovvero elargizioni liberali, così come gli altri partiti.
Tali fondi vengono raccolti anche attraverso il blog di Beppe Grillo e collegato sito del MoVimento 5 Stelle attraverso bonifici bancari, paypal e versamenti con carte di credito. Tali introiti, risultano quindi “TRACCIABILI” e, anche se non vengono pubblicati online i nominativi dei donatori, risultano verificabili dalle Autorità preposte.
In parallelo agli introiti del “MOVIMENTO 5 STELLE” raccolti attraverso il blog di Beppe Grillo / Movimento 5 Stelle, vengono poi raccolti ulteriori fondi per il “MOVIMENTO 5 STELLE” attraverso molteplici altri canali.
Tra questi altri canali di raccolta fondi per il “MOVIMENTO 5 STELLE” vi sono: vendita gadget (magliette, berretti, ombrelli, felpe, etc) effettuata da privati cittadini, raccolta donazioni in denaro contante effettuata da privati cittadini , raccolta donazioni su conti correnti bancari, conti paypal, altri conti online e postepay, intestati a privati cittadini, iscrizioni e donazioni ad associazioni varie locali che richiamano nel proprio nominativo quello del “MOVIMENTO 5 STELLE” ma non sono il “MOVIMENTO 5 STELLE” , quindi da associazioni private esterne e non collegate,accantonamenti dei fondi di alcuni eletti (conseguenti alla c.d. “rinuncia” di parte dei gettoni/stipendi), gestiti su conti di privati; raccolta donazioni attraverso MANDATI ELETTORALI locali delle liste/candidati (che però devono essere limitati al solo periodo elettorale, attraverso conti specifici e rendicontati a livello locale al termine delle Elezioni)
Tutte queste ENTRATE di donazioni e sottoscrizioni che i cittadini versano (in contanti o con bonifici e/o versamenti) non vengono TRACCIATI nel Bilancio del “MOVIMENTO 5 STELLE” (le uniche rendicontazioni risulterebbero essere quelle dei MANDATI ELETTORALI a livello locale).
E questo configura, ad ogni evidenza, una gestione scorretta e non conforme alle normative vigenti (sia per i c.d. “partiti”, sia per le “associazioni”, siano essere riconosciute o non-riconosciute)
Inoltre, il “MOVIMENTO 5 STELLE” risulta essere stato formalmente costituito, con i propri organismi, tra cui l’Amministratore/Tesoriere, solo — come abbiamo visto — nel dicembre 2012, ma già in precedenza venivano raccolti fondi e gestiti fondi, derivanti da donazioni, a nome del “MOVIMENTO 5 STELLE”, sempre, a livello locale, con le diverse metodologie poc’anzi indicate, e promosse da privati cittadini, su conti o carte private, senza, quindi possibilità di verifica, mancando ogni TRACCIBILITA’, delle entrate (così come delle uscite), non essendo indicante in alcun BILANCIO.
Infatti tali fondi raccolti, prima e dopo le campagne elettorali locali, o anche in assenza di campagne elettorali locali, non potevano certo essere “rendicontate” dai “committenti responsabili” delle campagne elettorali delle varie liste locali.
Appare quindi evidente che esista una CONTABILITA’ ufficiale, circoscritta ai fondi raccolti attraverso il BLOG di Grillo e del Movimento 5 Stelle, ed una CONTABILITA’ non ufficiale che invece riguarda tutti gli altri introiti derivanti dalle iniziative e raccolte fondi effettuate sul territorio.
Una gestione di questo tipo, effettuata attraverso movimentazioni su conti intestati a privati e/o associazioni diverse dal “MOVIMENTO 5 STELLE”, rappresenta una sorta di fondo in nero a disposizione del “MOVIMENTO 5 STELLE”.
FONDI IN USCITA
Il “MOVIMENTO 5 STELLE” ha quindi uscite per spese che vengono sostenute dal c.d. “STAFF DI BEPPE GRILLO”, come quelle che sono state presentate come rendicontazione dello TSUNAMI TOUR” ma anche altre spese che vengono pagate con i fondi che in tale rendiconto non sono indicati (GRILLO ha infatti conteggiato solo le donazioni raccolte attraverso il BLOG) e che vengono gestiti da persone senza cariche nel “MOVIMENTO 5 STELLE” che gestiscono conti personali (bancari e online) oltre anche a tessere postepay personali, e che effettuano pagamenti del “MOVIMENTO 5 STELLE” facendoli fatturare a semplici persone, ovvero non al “MOVIMENTO 5 STELLE”, come meglio vedremo nel 5 capitolo.
Appare evidente che una spesa sostenuta con fondi del “MOVIMENTO 5 STELLE” raccolti
attraverso donazioni di cittadini al “MOVIMENTO 5 STELLE” non possa essere fatturata a
nome di “tizio” o “caio”, piuttosto che di qualche società .
Così come non è possibile che da conti privati vengano effettuati pagamenti per conto del “MOVIMENTO 5 STELLE”.
Tale problematica, già evidente per le spese sostenute in occasione delle elezioni amministrative, comunali e regionali, precedenti al dicembre 2012, appare in tutta la sua irregolarità con quelle sostenute per le elezioni politiche dello scorso febbraio.
Beppe GRILLO sul blog ufficiale, in data 11 aprile 2013, postava il “RENDICONTO DELLO
TSUNAMI TOUR” e, nella presentazione, scriveva: Il MoVimento 5 Stelle ha finanziato la sua campagna elettorale con le micro donazioni volontarie di 27.943 cittadini. Grazie a loro il M5S ha raccolto 774.208,05 euro , ne sono stati spesi 348.506,49. La differenza sarà devoluta ai terremotati dell’Emilia Romagna. Le voci di spesa rendicontate sono pubblicate qui, insieme alla lista dei donatori con relativo contributo. Si ringraziano i fornitori che hanno deciso di non richiedere alcun compenso.”
Questo è il “RENDICONTO” pubblicato da Giuseppe “Beppe” GRILLO
Spese : Rendiconto spese
Importo Descrizione
€ 5.005,20 Progettazione grafica
€ 59.562,47 Manifesti elettorali
€ 52.009,00 Palco San Giovanni – Roma
€ 10.540,84 Streaming
€ 4.826,25 Videomaker
€ 140.749,23 Consulenza legale/tributaria
€ 10.445,24 Spostamenti Tsunami
€ 1.510,08 Spot elettorali
€ 50.000,00 Google Adwords
€ 3.603,00 Incontri eletti post elezioni
€ 3.634,84 Hardware-Parabola /connessione satellitare
€ 4.782,85 Camper
€ 1.669,80 Brand Camper
€ 167,69 Spese bancarie
Da questo post di GRILLO si comprende, con ogni evidenza, ed al di là di ogni possibile dubbio, che in quello che Beppe GRILLO, presidente ed amministratore del “MOVIMENTO 5 STELLE”, dichiara essere il RENDICONTO DELLO TSUNAMI TOUR”, vi sono solo conteggiate le DONAZIONI raccolte dal BLOG e non quindi tutte quelle raccolte su altri conti correnti, su altri conti paypal, su postepay ed in contanti a livello locale (e che si dettaglieranno, a campione, nel capitolo 5), o quelli raccolti in contanti e con vendite di gadget.
Allo stesso modo vengono conteggiate le spese sostenute direttamente dal c.d. STAFF DI GRILLO e non quelle sostenute a livello locale con quei fondi .
Lo TSUNAMI TOUR infatti ha avuto 87 TAPPE, ma Beppe GRILLO nel RENDICONTO indica solo le spese sostenute per UNA SOLA TAPPA, nazionale, quella a Roma (per la chiusura della campagna elettorale), oltre alle spese di viaggio con il camper di Grillo e di parte del materiale di propaganda.
Per fare un solo esempio, relativo ad un dato certo a nostra conoscenza, si deve ad es. considerare che in occasione della TAPPA dello “TSUNAMI TOUR” a SAVONA, con il comizio in Piazza Sisto di Giuseppe “Beppe” GRILLO, sono state raccolti fondi in contanti per una cifra superiore a 10.000 euro .
Tale “successo” veniva vantato da alcuni militanti con il giornalista Mario Molinari.
Inoltre per tale TAPPA a Savona del TOUR elettorale di Grillo, sono stati certamente spese circa 2.000 euro per l’impianto audio , noleggiato dalla ditta “Condor Services” (a persona da noi incaricata di una verifica presso tale service i responsabili hanno comunicato che l’impianto noleggiato per Grillo ha un costo di 2.500 euro ma, avendo effettuato i volontari del “MOVIMENTO 5 STELLE” il facchinaggio, la spesa si riduceva di qualche centinaio di euro).
Di questo nel rendiconto dello “TSUNAMI TOUR” pubblicato da GRILLO non vi è traccia, nè rispetto alle entrate delle donazioni raccolte in contanti, nè delle spese sostenute!
Le spese sostenute con i fondi raccolti a livello locale, durante le tappe del TOUR e le altre attività (vendita gadget, raccolta fondi in contanti, raccolta donazioni su conti bancari, paypal e postepay), ovvero noleggi palchi, noleggio impianti audio, stampe volantini e manifesti, affitti point elettorali, ed altro, non sono indicati in alcun modo nelle SPESE.
Ciò vale, inoltre, per tutte le spese sostenute a livello locale, nelle varie regioni e città , dal “MOVIMENTO 5 STELLE”, prima e dopo la campagna elettorale per le elezioni politiche (lo TSNUNAMI TOUR), ovvero per tutte le altre attività dello stesso, ivi comprese le campagne elettorali per le Regionali e le amministrative per le liste del “MOVIMENTO 5 STELLE” nei diversi Comuni.
In alcuni casi, avendo sollevato la questione pubblicamente, ci è stato risposto che parte delle delle spese locali sarebbero state pagate direttamente da terzi , come contributo al
“MOVIMENTO 5 STELLE”.
Ciò, se confermato, rappresenterebbe una ulteriore grave irregolarità , in quanto chi (persona singola o società ) intende contribuire alle spese di un Partito/Movimento politico deve donare le somme a questi o al Comitato Elettorale di questi, con TRACCIABILITA’, e poi è il Partito/Movimento o suo Comitato Elettorale che procede alle spese
FONDI PUBBLICI DERIVANTI DA ATTIVITA’ ISTITUZIONALI
Il “MOVIMENTO 5 STELLE” ha a propria disposizione anche FONDI PUBBLICI derivanti
dai budget destinati alle attività istituzionali dei gruppi consiliari.
Come si evince dai Bilanci della REGIONE EMILIA-ROMAGNA , della REGIONE PIEMONTE, della REGIONE SICILIA , della REGIONE MOLISE, della REGIONE LOMBARDIA , le Assemblee Legislative regionali stanziano fondi pubblici che vengono destinati ai gruppi consiliari che li gestiscono autonomamente.
Analogo stanziamento di fondi viene effettuato anche dai principali COMUNI per le attività dei gruppi consiliari che, anche in questo caso, li gestiscono autonomamente.
Tali fondi pubblici sono destinati all’espletamento di attività istituzionali e non dovrebbero in alcun modo essere utilizzati per attività politiche del partito/movimento
Prendendo, ad esempio, il budget del GRUPPO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA del “MOVIMENTO 5 STELLE” si erano notate pesanti storture nella gestione di questi fondi, dalle finalità “ISTITUZIONALI” a quelle prettamente “POLITICHE”.
Tale valutazione si basava sull’analisi del Bilancio dei Gruppi pubblicato dalla REGIONE EMILIA- ROMAGNA e da quanto dettagliato dallo stesso Gruppo del “MOVIMENTO 5STELLE” che consistono nei dati relativi all’anno 2011
Per citare un esempio eclatante, della stortura nell’utilizzo di tali fondi – in considerazione che i fondi stanziati dovevano essere utilizzati per “ATTIVITA’ ISTITUZIONALI” e che il gruppo in Regione del “MOVIMENTO 5 STELLE” è di 2 (due) consiglieri — è la spesa di 5.000 euro per 30 cavalletti per banchetti, kit banchetti, 30 megafono, tavolo, 120 sedie, radio-microfoni .
Appare con ogni evidenza che tale spesa non è per “attività istituzionale”, bensì per attività dei gruppi territoriali del “MOVIMENTO 5 STELLE”.
Vi è poi, per fornire un ulteriore esempio, i fondi utilizzati per l ‘acquisto di spazi radio/tv , con interviste a pagamento, per un totale di 6.252,42 euro .
Su questo specifico punto, a quanto risulta pubblicamente è stata aperto un fascicolo dalla Procura di Bologna in merito a tale utilizzo dei fondi (da parte di più gruppi e non solo del M5S) per l’acquisto di spazi radio/tv , così come anche il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti ha adottato misure disciplinari (sospensioni e censure) a carico dei giornalisti che si prestavano a tale pratica.
In merito a questo ultimo aspetto appare di rilievo richiamare che la sanzione più pesante emessa dall’Ordine dei Giornalisti è stata per Dario PATACCINI che, risulta palesemente, tra i principali supporter del “MOVIMENTO 5 STELLE”.
Risultavano poi un complesso di spesa dei “FONDI ISTITUZIONALI” per la stampa e distribuzione di volantini del “MOVIMENTO 5 STELLE”, per un totale di 14.526,96 euro nonchè di circa 4.000 euro per affitti sale e iniziative del “MOVIMENTO 5 STELLE”
Tutto questo mentre erano irrisorie le spese per le attività di supporto all’iniziativa ISTITUZIONALE del gruppo regionale (consulenze, studi, visure)
FONDI ACCANTONATI DALLE INDENNITA’ ISTITUZIONALI
Il “MOVIMENTO 5 STELLE” ha poi utilizzo di fondi derivanti dall’accantonamento delle indennità dei Consiglieri Regionali.
Nel caso in esame, relativo all’EMILIA-ROMAGNA, si può quindi acquisire che tali fondi vengono gestiti su conti correnti non intestati al “MOVIMENTO 5 STELLE” bensì ai Consiglieri Regionali FAVIA e DEFRANCESCHI (ora al solo Andrea DEFRANCESCHI, a seguito dell’espulsione di Giovanni FAVIA dal M5S).
Tali fondi vengono utilizzati per FINANZIARE attività politiche ed elettorali del “MOVIMENTO 5 STELLE” in diverse città d’Italia, come già avvenuto nel 2011, ad esempio, per le spese della LISTA 5 STELLE — BEPPE GRILLO al COMUNE DI SAVONA.
Anche in questo caso la fonte dei dati è lo stesso “MOVIMENTO 5 STELLE”
Questi dati sono relativi al periodo che va dalla elezione del Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna sino al 31 dicembre 2012.
In questo caso apprendiamo che:
a) sono state effettuate da FAVIA e DEFRANCESCHI (in quanto i conti correnti sono a loro intestati, non quindi del “MOVIMENTO 5 STELLE”) elargizioni liberali per 24.674,40 per le campagne elettorali di liste del “MOVIMENTO 5 STELLE”
b) 137.959,33 euro spesi per le “ USCITE PER SPESE PERMESSE DALL’ASSEMBLEA REGIONALE M5S ”, ovvero spese per il “MOVIMENTO 5 STELLE” effettuate dai conti di FAVIA e DEFRANCESCHI.
Nel dettaglio da loro stessi indicato si legge ad esempio: Copertura spese campagna elettorale regionale 2010 .
Il tavolo tecnico, prima di sciogliersi, ha lasciato la possibilità al budget extrastipendio di coprire spese legate alla campagna elettorale per le regionali del 2010.
4.790,63 Spese extra gruppo
Sono le spese necessarie, ma che per motivi tecnici-legali non sono pagabili dal gruppo assembleare. In questo caso si è trattato delle fatture telefoniche ed internet mobile, che hanno potuto essere intestate al gruppo assembleare solo a fine 2010.
1.824,33 Acquisto materiale e spese Woodstock a Cesena 2010 pettorine 1.218,00 sacchetti 181,13 pubblicità radio dell’evento 4.405,16 materiale di consumo 282,90 utilizzo attrezzature 241,02
6.328,21 Elargizioni liberali per la campagna elettorale 2011
L’assemblea degli eletti nel mese di febbraio 2011, ha concordato di sostenere i rimborsi delle spese base.Arezzo 1.000,00 Bologna 2.340,00 Cagliari 1.000,00 Castellarano RE 190,00 Cento FE 800,00 Cesenatico FC 900,00 Codigoro FE 500,00 Finale Emilia MO 290,00 Grosseto 1.000,00 Napoli 2.200,00 Ravenna 1.960,00 regionali Molise 2.000,00 Rimini 1.781,40 Rottofreno PC 625,00 Rovigo 1.000,00 Sala Baganza PR 540,00 Salerno 1.000,00 Salsomaggiore PR 420,00 San Martino in Rio RE 153,00 Savona 1.000,00 Siena 1.000,00 Tresigallo FE 475,00 Trieste 1.000,00 Varese 1.000,00 Vigarano Mainarda FE 500,00
Appare del tutto evidente anche da questo ultimo dato che il “MOVIMENTO 5 STELLE”, struttura facente capo a Giuseppe “Beppe” GRILLO, abbia avuto negli anni precedenti alla costituzione formale (dicembre 2012) in uso fondi in entrata ed in uscita senza che venissero iscritti in alcun BILANCIO e senza che avessero una qualsivoglia ufficiale e formale
TRACCIABILITA’.DONAZIONI, FONDI, CONTI E FATTURE LOCALI
Da un’analisi a campione che abbiamo effettuato, risulta — come abbiamo anticipato – che oltre ai fondi raccolti con le “DONAZIONI” attraverso il BLOG di Giuseppe “Beppe” GRILLO (beppegrillo.it e sottodomini), come abbiamo anticipato, il “MOVIMENTO 5 STELLE” ha effettuato raccolte fondi in tutto il territorio nazionale attraverso: vendita di gadget (magliette, spille, adesivi, berrettini, felpe, ombrelli, etc); raccolta soldi in contanti; raccolta di donazioni attraverso conti bancari personali; raccolta di donazioni attraverso conti paypal personali e su altri conti online; raccolta di donazioni attraverso tessere postepay personali.
Tutto questo senza che vi fosse una contabilizzazione da parte del “MOVIMENTO 5STELLE”.
Inoltre, come abbiamo visto, lo STATUTO non prevede cariche e organizzazioni locali, e prevede un solo amministratore/tesoriere, ovvero Giuseppe “Beppe” GRILLO.
Anche il REGOLAMENTO INTERNO (ovvero il c.d. “NON-STATUTO non prevede in alcun modo che si possano raccogliere FONDI per conto del MOVIMENTO 5 STELLE se non attraverso il BLOG.
Pertanto appare evidente che i fondi raccolti (sia prima della costituzione formale del “MOVIMENTO 5 STELLE” – dicembre 2012 – sia successivamente, risultino fuori da ogni
TRACCIABILITA’) risultano versamenti (in contanti o con bonifici e versamenti online) tra privati, quando invece erano fondi in ENTRATA del “MOVIMENTO 5 STELLE”.
Ciò, soprattutto dalla data di costituzione del “MOVIMENTO 5 STELLE” rappresenta una sorta di MOVIMENTAZIONE DI DENARO IN NERO in quanto priva di contabilizzazione da parte del “MOVIMENTO 5 STELLE” che, con ogni evidenza, era il soggetto a cui chi versava/donava fondi intendeva destinare il proprio denaro.
A titolo di esempio si può infatti acquisire i seguenti dati, reperibili online:CONTI PAYPAL su cui vengono raccolte le “donazioni” locali sono intestati a persone (come si evince dagli indirizzi e-mail) e non al “MOVIMENTO 5 STELLE”, pur venendo indicati nominativi “territoriali” (o anche sorte di “segreterie”) che, come abbiamo visto dallo STATUTO, non sono previsti in alcuna forma.
Estremamente esplicativo è il caso della città di Genova.
In questo caso sul modulo paypal viene indicato “Movimento 5 stelle di Genova ma in realtà a gestire la contabilità (così come la carta postepay dove effettuare i versamenti è Paolo BOTTARO ( “Donazioni ricevute Online: a tal fine sono a disposizione Una Carta Postepay dedicata esclusivamente al M5S Ge intestata a Paolo Bottaro e un conto Paypal. Entrambi hanno un limite massimo di € 2.500.L’attuale responsabile è Paolo Bottaro”)
In Campania appare poi dalla pubblicazione del MOVIMENTO 5 STELLE che vi siano anche un paypal ed un conto corrente bancario gestiti a livello regionale su cui sono stati raccolti, tra l’altro, i fondi per coprire le spese delle tappe campane dello “TSUNAMI TOUR”
Anche in questo caso, quindi, si ha conferma che il “RENDICONTO” pubblicato da GRILLO sullo “TSUNAMI TOUR” è falso, in quanto non indica il complesso delle donazioni ricevute dal “MOVIMENTO 5 STELLE” (come quelle raccolte, non si sa su quali conti) e non indica le spese sostenute dal “MOVIMENTO 5 STELLE” che, ad esempio, in Campania qualcuno ha però pagato.
Allo stesso modo avviene per i conti correnti bancari o bancoPosta , anche perchè nessuno può aprire un conto corrente bancario a nome di un associazione (sia essa riconosciuta che non riconosciuta) se non ne è il Legale Rappresentante.
Quindi, anche in questo caso, i diversi conti correnti aperti da singole persone, per raccogliere fondi e gestire le spese locali del “MOVIMENTO 5 STELLE” rendono impossibile la TRACCIABILITA’ dei fondi in entrata ed uscita utilizzati dal “MOVIMENTO 5 STELLE”.
Su questa tipologia di gestione vi sono conti intestati ai consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna (Favia e DeFrancesci inizialmente e poi al solo DeFranceschi), ovvero un conto corrente bancario intestato a due persone, utilizzato però per fondi del “MOVIMENTO 5 STELLE”, principalmente per finanziare campagne elettorali di liste locali, in Emilia-Romagna e fuori da tale regione.
Nello specifico si tratta dei conti:
Conto BancoPosta 4089184 – IBAN IT95R0760102400000004089284 — DeFranceschi
Conto BancoPosta 3854485 – IBAN IT59W0760102400000003854485 – Favia
Vi è poi analogo conto gestito dai consiglieri regionali del Piemonte.
In questo caso il conto risulterebbe intestato a “ PROGETTI A 5 STELLE PIEMONTE”, ovvero ad un associazione diversa dal “MOVIMENTO 5 STELLE” ma che gestisce entrate e uscite per il “MOVIMENTO 5 STELLE”, a partire dalle spese elettorali per le liste alle elezioni amministrative.
Nello specifico si tratta del conto corrente: Conto Banca Popolare Etica, filiale di Torino – IT 30 S 0501801 00000 00001 51700 “PROGETTO 5 STELLE PIEMONTE”
A titolo di esempio si indica anche il caso di Genova, ove, come è chiaramente indicato dallo stesso sito del “MOVIMENTO 5 STELLE” di Genova, sulla piattaforma del sito di Giuseppe “Beppe” GRILLO, il PostePay è intestato NON al “MOVIMENTO 5 STELLE” e non al Legale Rappresentante nonchè Amministratore (ovvero Giuseppe “Beppe” GRILLO), ma a Paolo BOTTARO.
Nello specifico trattasi della carta n° 4023 6006 0606 6290 — BOTTARO
Con tale tipo di gestione fuori da ogni logica contabile di un unico soggetto (il “MOVIMENTO 5 STELLE”) vi sono, oltre alle operazioni in ENTRATA, anche le operazioni in USCITA.
Se i fondi sono gestiti da privati cittadini, un cittadino versa fondi per il “MOVIMENTO 5 STELLE” ma in realtà questi finiscono a persone singole o altre associazioni che non sono il “MOVIMENTO 5 STELLE” e gli acquisti sono effettuati da questi, con beni fatturati a queste singole persone o associazioni diversi dal “MOVIMENTO 5 STELLE” che, infatti, non contabilizza.
Tale gestione non permette nemmeno un controllo interno, oltre alla trasparenza, e impedirebbe di verificare eventuali distrazioni di fondi, in quanto, essendo conti “privati” il “MOVIMENTO 5 STELLE” non ha alcun titolo a rivenderne l’utilizzo.
Si tenga inoltre presente che tale pratica viene seguita stabilmente, in modo sistematico, anche quando i soggetti che gestiscono tali conti e fondi, in entrata ed in uscita (ivi comprese le intestazioni delle fatture), non sono “COMMITTENTI ELETTORALI” di candidati o liste elettorali
CONSISTENZA DEI FONDI NON CONTABILIZZATI DAL “M5S”
Il volume delle movimentazioni effettuate con tale meccanismo, fuori dalla contabilità del“MOVIMENTO 5 STELLE”, pur essendo del “MOVIMENTO 5 STELLE”, rendendo impossibile una tracciabilità dei fondi in entrata ed uscita del secondo partito italiano, è certamente notevole.
Inoltre, occorre tenere fermo il fatto che i gruppi locali non indicano sistematicamente le loro entrate (così come le loro uscite), come si è visto nel caso di Savona e, certamente, vista l’assoluta irregolarità della gestione contabile, non si può escludere che vi siano fondi completamente non contabilizzati in alcuna sede.
In assenza di una tracciabilità dei fondi in entrata ed uscita, nella completa “anarchia” di raccolte fondi (in contanti, con vendita gadget, su variegate postepay o con conti paypal, bancari o postali, effettuati da singole persone), chi può accertare e quindi certificare quali siano le reali entrate?
E, quindi, le origini, così come le destinazioni finali, di tali fondi non tracciati e tracciabili?
INTROITI BLOG (ORGANO UFFICIALE DEL M5S)
Oltre a quanto sin qui esposto e documentato, vi è poi il capitolo relativo alle entrate sconosciute nell’ammontare e nella destinazione, derivanti dal blog di Giuseppe “Beppe GRILLO.
Attraverso lo stesso, che è l’unico organo ufficiale (l’equivalente del “giornale di partito”) del“MOVIMENTO 5 STELLE” , vengono raccolti fondi attraverso la pubblicità , nonchè con la vendita di DVD relativi alle iniziative promosse dal Presidente del “MOVIMENTO 5 STELLE”.
In merito al punto relativo alle entrate derivanti dalla PUBBLICITA’, non esiste un dato certo.
L’unico elemento sicuro è che tali introiti aumentano di valore con l’aumento delle connessioni al server su cui poggia il sito di GRILLO e del “MOVIMENTO 5 STELLE”.
E evidente che i “giornali di partito” devono redigere Bilanci e devono tenere una contabilità che mette in evidenza anche la tracciabilità delle entrate derivanti da inserzioni pubblicitarie.
Nel caso del BLOG tale contabilità e tracciabilità , invece, resta completamente ignota.
Nonostante ripetute richieste pubbliche di chiarimento (non ultima la trasmissione REPORT del 19.05.2013), Giuseppe “Beppe” GRILLO ha sempre evitato di fornire dati e risposte in merito, eludendo le domande poste.
Allo stesso modo ha eluso anche tali domande il “gestore” del BLOG di GRILLO e del “MOVIMENTO 5 STELLE”, ovvero CASALEGGIO Gianroberto della “CASELEGGIO ASSOCIATI”.
Unica risposta fornita alla questione posta da REPORT è stata che la CASELEGGIO ASSOCIATI sarebbe in perdita e che deposita regolarmente i BILANCI presso la CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO
Tralasciando che non è possibile “confondere” il BILANCIO di un’impresa (quale la CASALEGGIO ASSOCIATI) con quello del “MOVIMENTO 5 STELLE” (ovvero anche al suo “organo di informazione ufficiale”, cioè il blog), esaminando il BILANCIO della “CASALEGGIO ASSOCIATI” (il cui più recente, disponibile, è dell’anno 2011) si può ben constatare che non si può trovare, come ovvio, alcun indicazione specifica sulle entrate (derivanti dalla pubblicità del blog di Grillo e del M5S) ed uscite riguardanti il BLOG di Giuseppe “Beppe” GRILLO, del “MOVIMENTO 5 STELLE” e nemmeno delle vendite dei DVD.
Risulta poi che la “CASALEGGIO ASSOCIATI” in precedenza gestiva a pagamento i blog di Antonio DI PIETRO e dell’ITALIA DEI VALORI.
Tale gestione veniva effettuata dall’impresa a fronte di un pagamento di diverse centinaia di migliaia di euro annuali, versati dall’ ITALIA DEI VALORI attraverso i propri fondi (derivanti essenzialmente dai “rimborsi elettorali”).
Nel momento in cui tale rapporto di lavoro, con tale introito di diverse centinaia di migliaia di euro annui, è venuto meno per la CASALEGGIO ASSOCIATI, è evidente che questa abbia avuto una riduzione di entrate e quindi di utili.
Attualmente però, molteplici spese per la gestione del BLOG di Giuseppe “Beppe” GRILLO e del “MOVIMENTO 5 STELLE”, non saranno più sostenute dalla CASALEGGIO ASSOCIATI in quanto è proprio GRILLO — con il suo staff, ovvero la CASELEGGIO ASSOCIATI — che ha selezionato il personale addetto alla “COMUNICAZIONE” (scrittura comunicati/articoli e realizzazioni video) dei GRUPPI PARLAMENTARI
Con tale operazione, quindi, parte delle spese per la gestione del BLOG saranno coperte con i fondi pubblici destinati alle ATTIVITA’ ISTITUZIONALI dei gruppi parlamentari del “MOVIMENTO 5 STELLE”, comportando una riduzione di costi “privati”.
Appare evidente che da un lato vi è una riduzione di costi per la “produzione” del BLOG (essendo “prodotto” dai gruppi “comunicazioni” dei gruppi Parlamentari, selezionati dal GRILLO), ed in parallelo vi è certamente un aumento delle viste (derivante dalla sovraesposizione del M5S e di Grillo per il ruolo acquisito in Parlamento) sul BLOG e, comunque, sul server facente capo alla CASALEGGIO ASSOCIATI per i siti di GRILLO e del “MOVIMENTO 5 STELLE”, che comportano un aumento del valore delle pubblicità inserite
Altro strumento utilizzato per aumentare i contatti sul “blog” (e che conseguentemente aumentano i valori degli spazi pubblicitari sul sito) è quella di aver predisposto un’apposita pagina del BLOG “beppegrillo.it” alla c.d. “LA COSA” , che rappresenta il canale video su web, ove trasmette le dirette delle sedute della Camera e del Senato della Repubblica, acquisendo il segnale dai canali web giù attivi e gratuiti dei siti istituzionali della Camera e del Senato, ove vengono trasmesse le dirette da anni.
Inoltre lo stesso Giuseppe “Beppe” GRILLO, attraverso i suoi account twitter e facebook (gestiti direttamente da lui o a suo nome dallo staff, non appare rilevante, oltre che provabile), da quando il “MOVIMENTO 5 STELLE” è presente in Parlamento, pubblica periodicamente post con link del tipo “Siamo in Parlamento per questo…” inserendo i link delle pagine del proprio blog dedicati alla VENDITA dei DVD relativi al “V-DAY” ed al “V-DAY 2”
Anche in questo caso se è lecito che Giuseppe “Beppe” GRILLO utilizzi la visibilità derivante dalla presenza in Parlamento del “MOVIMENTO 5 STELLE” per promuovere i propri prodotti commerciali, appare però evidente che tali introiti non si comprende se finiscano al “MOVIMENTO 5 STELLE”, o alla sua persona o alla — come appare più probabile – “CASALEGGIO ASSOCIATI”.
In merito agli introiti derivanti dalla PUBBLICITA’ sul sito internet di GRILLO e del “MOVIMENTO 5 STELLE” non esistono, come detto, dati ufficiali — in quanto nè GRILLO nè la CASALEGGIO ASSOCIATI li fornisco -. Esistono solo stime. Tra queste quella effettuata da “IL SOLE 24 ORE”
In questo caso si spiega che il guadagno aumenta con l’aumento del numero di pagine visitate e si indica un’entrata variabile annuale tra i 5 ed i 10 milioni di euro l’anno.
Si deve poi considerare che sul sito del BLOG [sia su quello collegato più specifico relativo al “MOVIMENTO 5 STELLE”, non è indicato — come invece sarebbe d’obbligo per Legge — alcun codice fiscale o partita Iva.
Invece sulla pagina della vendita dei DVD viene indicato Beppegrillo.it – P.I. e C.F. 04215320963”. Questa P.I. e C.F. corrisponde alla CASALEGGIO ASSOCIATI
IL REGOLAMENTO INTERNO (c.d. “NON-STATUTO)
Se l’ATTO COSTITUTIVO e lo STATUTO ufficiali, regolarmente registrati con Atto Notarile non vengono resi pubblici da Giuseppe “Beppe” GRILLO, tanto è vero che non sono mai stati pubblicati nè sul blog nè sulle pagine relative al “MOVIMENTO 5 STELLE”, troviamo pubblicato invece il cosiddetto “NON-STATUTO”, ovvero una sorta di “REGOLAMENTO INTERNO”del “MOVIMENTO 5 STELLE” che, come ovvio, in quanto “Regolamento interno” non dovrebbe (come invece avviene) essere in contrasto con lo STATUTO.
Il “NON-STATUTO” reca la data del 10/12/2009.
In tale documento si legge: “Il “MoVimento 5 Stelle” è una “non Associazione”. Rappresenta una piattaforma ed un veicolo di confronto e di consultazione che trae origine e trova il suo epicentro nel blog www.beppegrillo.it.
La “Sede” del “MoVimento 5 Stelle” coincide con l’indirizzo web www.beppegrillo.it.”
Questo primo elemento conferma, quindi che il BLOG “beppegrillo.it” è strumento centrale del “MOVIMENTO 5 STELLE”
Si legge poi l’ art. 6 del NON-STATUTO , titolato “ FINANZIAMENTO DELLE ATTIVITA’ SVOLTE SOTTO IL NOME DEL “MOVIMENTO 5 STELLE ”:
“ Non è previsto il versamento di alcuna quota di adesione al MoVimento. Nell’ambito del blog www.beppegrillo.it potranno essere aperte sottoscrizioni su base volontaria per la raccolta di fondi destinati a finanziare singole iniziative o manifestazioni.” Da questo nuovo punto risulta evidente che vi sia un contrasto netto con lo STATUTO, che invece prevede una quota di iscrizione al “MOVIMENTO 5 STELLE”, che non possono essere raccolti fondi (e quindi gestiti fondi) da terzi, essendo tale funzione limitata esplicitamente al BLOG beppegrillo.it.
Alla luce di questo punto appare evidente che non possano in alcun modo esservi conti correnti, conti paypal o di altra natura online, tessere PostePay.
Non sono previsti dal REGOLAMENTO INTERNO (ovvero dal c.d. “NON- STATUTO) figure di Tesorieri o Gestori di fondi, con il compito di attivare strumenti di raccolta di DONAZIONI o di fondi derivanti da vendite di gadget o altro. Altresì non risulta che possano esistere sorte di strutture o “segreterie”.
Anche lo STATUTO ufficiale non prevede altri Amministratori dei beni e della gestione economica del “MOVIMENTO 5 STELLE” oltre al Presidente.
Avendo poi acquisito il fatto che non esistono (per STATUTO) strutture di controllo interne (non ci sono Garanti o Revisori) ruolo decisivo per il “CONTROLLO” interno del “MOVIMENTO 5 STELLE” spetterebbe agli iscritti.
Ma qui sorge un nuovo problema: una parte di persone si considera iscritta al “MOVIMENTO 5 STELLE” perchè ha adempiuto alle indicazioni del “NON- STATUTO” pubblicate sul blog e sulla collegata piattaforma del “MOVIMENTO 5 STELLE”, ma in realtà questi non risultano iscritti al “MOVIMENTO 5 STELLE” secondo quanto previsto dallo STATUTO ufficiale e come ancora più evidente dall’ATTO COSTITUTIVO.
Infatti alla data ufficiale costituzione del “MOVIMENTO 5 STELLE” (con il relativo registrato ATTO COSTITITIVO già citato ed allegato) i cosiddetti “iscritti” attraverso il BLOG e la collegata piattaforma del M5S non risultano in alcun modo, in quanto gli UNICI ISCRITTI certificati sono TRE, ovvero il Giuseppe “Beppe” GRILLO, il nipote Enrico GRILLO ed Enrico Maria NADASI
Risulta quindi evidente l’incongruenza in merito alle iscrizioni al “MOVIMENTO 5 STELLE”, tra lo STATUTO ed il c.d. “NON-STATUTO”.
CONCLUSIONI
Alla luce di quanto evidenziato appare evidente che vi sia una gestione finanziaria da parte del “MOVIMENTO 5 STELLE” assolutamente non conforme alle norme relative alle Associazioni (ivi comprese quelle “non riconosciute”) sia rispetto a quanto previsto, più nello specifico, per i Partiti politici (che, in Italia, sono “associazioni non riconosciute”).
Non vengono rispettate, oltre alle stesse disposizioni interne (derivanti dallo STATUTO e dal REGOLAMENTO INTERNO, il c.d. “NON-STATUTO), le procedure per contabilizzare correttamente le Entrate e le Uscite, rendendo impossibile ogni sorta di tracciabilità dei fondi derivanti, principalmente da “donazioni” al “MOVIMENTO 5 STELLE”. A parte le Entrate derivanti dalle donazioni raccolte direttamente dal BLOG tutte le altre Entrate, derivanti da donazioni in contanti o sui conti online, bancari o postali intestati a privati cittadini e/o ad associazioni diverse dal “MOVIMENTO 5 STELLE, rappresentano una sorta di “fondo nero” nella disponibilità del “MOVIMENTO 5 STELLE”. Conseguentemente non vi è nemmeno tracciabilità delle Uscite, considerando che le spese sostenute con quanto raccolto e depositato su conti correnti, conti online e carte personali (o di altre Associazioni esterne e non costituenti articolazione del “M5S”), vedono fatturazioni a soggetti diversi dal “MOVIMENTO 5 STELLE”.
Casa Della Legalità
Onlus della Sicurezza Sociale
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