Novembre 27th, 2017 Riccardo Fucile
M5S 27.9%, PD 25,6%, FORZA ITALIA 14,6%, LEGA 13%, FDI 5,3%, MDP 3,4%, SINISTRA IT. 1.9%, AP 1,7%, UDC 1,1%, PSI 0,8%, PISAPIA 0,6%
Il sondaggio del lunedi di EMG per La7 vede solo un risultato rilevante: la progessiva
avanzata di Forza Italia a danno della Lega.
Forza Italia infatti aumenta ancora dello 0,4% e raggiunge quota 14,6% a scapito della Lega che scende dello 0,4% e scivola al 13%. Una tendenza che in poche settimane ha visto Salvini crollare di quasi 3 punti in percentuale, mentre Forza Italia ritorna stabilmente a guidare il centrodestra, grazie al ritorno mediatico di Berlusconi.
Fratelli d’Italia è al 5,3% sostanzialmente stabile, sale all’1.1% l’Udc.
Complessivamente la coalizione di centrodestra è al 34.6%
Nel centrosinistra fermo il Pd al 25,6%, AP all’ 1,7%, il PSI allo 0,8%, Pisapia allo 0,6% con una coalizione che si attesta al 30,5%.
La Sinistra vede Mdp stabile al 3,4%, Sin It all’1.9%, complessivamente è ferma al 5,5%.
Il MS5 perde lo 0,1% e scende al 27,9%: resta il primo partito, ma è terzo come coalizione, dietro a centrodestra e centrosinistra.
(da agenzie)
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Novembre 27th, 2017 Riccardo Fucile
PER L’AUDIENCE SIAMO ARRIVATI A PAGARE UN CONDANNATO A SETTE ANNI DI CARCERE PER ASCOLTARE, LUI CONDANNATO PER USURA, LA SUA DIFESA DEL CUGINO E DI CASAPOUND
Domenico Spada, cugino di Roberto Spada, attualmente detenuto nel carcere di Tolmezzo dopo avere aggredito il giornalista Daniele Piervincenzi, ieri sera è stato ospite in collegamento con la trasmissione “Non è l’Arena”, condotta da Massimo Giletti, su La7, in un faccia a faccia con il magistrato Alfonso Sabella e la giornalista Francesca Fagnani.
Ma, al termine del vis-à -vis, il pugile ha pubblicato sul suo profilo Facebook un video, nel quale a più riprese ha accusato “gli pseudogiornalisti” di non farlo parlare e ha invitato i suoi contatti a condividere la sua invettiva.
§“Li abbiamo fatti neri anche stavolta” — dichiara fieramente — “La gente è stufa delle idiozie. E’ vero, amici, che siete stanchi di questi pseudogiornalisti? E’ ora di farla finita, non mi fanno parlare. Però quel poco che mi fanno dire affonda parecchio. Volevo dire tante cose, per le quali mi ero messo d’accordo con i ragazzi qua, ma non me le hanno fatte dire, perchè, se dico quelle cose, chiaramente loro devono chiudere il programma. Io li smonto uno per uno, ragazzi miei“.
Spada difende il cugino e ribadisce, come già annunciato in trasmissione, di voler querelare Fagnani e Federica Angeli, cronista di Repubblica sotto scorta per le minacce seguite alle sue inchieste antimafia sul clan di Ostia.
E aggiunge: “Non mi fanno parlare. Mandano in onda solo quello che gli fa comodo. Non devo dire che mi pagano, cioè vi rendete conto? Io devo dichiarare che non mi pagano. Purtroppo questa è la verità , ragazzi miei. Però non lo dite a nessuno che mi pagano, mi raccomando. Non lo dite a nessuno, se no scoppia lo scandalo. Avete capito come siamo messi? Mi pagano e non lo devo dire. La7 può dire quello che le pare, ma se non c’ha il popolo che la guarda, dopo un po’, chiude”
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Novembre 27th, 2017 Riccardo Fucile
C’E’ CHI NON APPREZZA LE INIZIATIVE ANTIDEGRADO E SI RITROVA CON LA SERRANDA RIPULITA SENZA PERMESSO: “IL DEGRADO NON SI RISOLVE PASSANDO LA SCOPA UNA VOLT’A L’ANNO PER FARE PUBBLICITA’ A UNA MULTINAZIONALE”
«Ci piacciono i muri pieni di manifesti, ci piace che i giovani escano la sera, ci piace il
rumore, ci piacciono le persone che si radunano in piazza e un sacco di cose che altri considerano “degrado”».
Roma è talmente plurale che ogni storia che nasce in questa città fa rifiutare il concetto di bianco e nero e di torto o ragione. Perchè la realtà è piena di sfumature di grigio e i torti, come le ragioni, non stanno mai da una sola parte.
Questa storia comincia così: Retake Roma, organizzazione di cittadini che si occupa di ripulire volontariamente angoli e zone della città , decide di fare un salto all’isola pedonale del Pigneto: « Abbiamo piantato fiori, eliminato manifesti abusivi, rimosso tag e spazzato per terra. Forse risporcheranno stasera stessa. O forse no. Non è questo il punto: oggi abbiamo voluto dare al Pigneto un’opportunità per tirar fuori il suo potenziale di creatività , street art e bellezza essendo allo stesso tempo pulito, curato, vivo e partecipato. Ora sta a tutti i cittadini scegliere la direzione verso cui proseguire».
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Airbnb e l’associazione Pigneto Vivo
Retake Roma pubblica su Facebook alcuni scatti dell’”operazione”, che però a quanto pare non è piaciuta alle socie di Tuba Bazar, associazione, libreria delle donne e bar che si trova nella zona.
Loro lo scrivono chiaro e tondo su Facebook e allegano una lettera. «Nel retake di oggi al Pigneto hanno “ripulito” la nostra serranda e qualcosa del nostro muro senza chiederci il permesso».
Salve,
siamo le socie della Tuba srl , una delle attività commerciali dell’isola pedonale del Pigneto. Vi scriviamo in merito all’iniziativa promossa da airbnb e retake al Pigneto per esprimere il nostro disappunto.
Siamo molto critiche rispetto a iniziative “anti degrado” pensiamo di vivere in quartiere complesso, ma dove la qualità delle relazioni è alta ed è questo che lo rende eccezionalmente accogliente. Proviamo ogni giorno con il nostro lavoro a promuovere una convivenza tra persone e culture diverse. Ci piacciono i muri pieni di manifesti, ci piace che i giovani escano la sera, ci piace il rumore, ci piacciono le persone che si radunano in piazza e un sacco di cose che gruppi come retake considerano “degrado”. La retorica del degrado viene spesso utilizzata nel discorso pubblico di questa città per marginalizzare chi è diverso, o, peggio, contro chi è povero, e noi invece siamo un posto che accoglie e festeggia la diversità .
Non pensiamo di avere bisogno di essere “riqualificate” e troviamo offensivo che usiate un’immagine della nostra attività per illustrare un’azione di questo tipo. Invece di portarci scope e palette, non ci portate arte, cultura e gioia? Questo sì che migliorerebbe le vite di tutti e tutte.
Fin qui, è evidente che essendo la serranda una proprietà privata, “ripulirla” senza permesso — anzi, a quanto pare con una lettera mandata per protestare contro l’iniziativa — non è il massimo.
D’altro canto non ci si può certo lamentare per la cura dei muri circostanti — perchè non sono proprietà privata — e in più voler tenere una serranda in quelle condizioni può essere un’aspirazione che va a cozzare con il senso comune.
D’altro canto se un discorso si potesse risolvere con il senso comune non saremmo a Roma.
E infatti Roma fa schifo, pagina Facebook che denuncia il degrado in città gestita da Massimiliano Tonelli prima risponde a Tuba Bazar a colpi di sarcasmo — e fin qui… — e poi invita a recensire (negativamente, ovvio) la libreria Tuba Bazar.
L’iniziativa non riscuote un immediato successo, anche perchè sulla pagina di Roma Fa Schifo c’è anche chi, come Luca, fa notare: «Comunque incitare a recensire un’attività commerciale in maniera negativa perchè propugna per idee diverse dalle vostre è vergognoso. Umiliate questo blog con atteggiamenti così oltranzisti degni di quella violenza di cui sempre vi lamentate».
E mentre la pagina di Tuba Bazar per reazione si riempie di recensioni le socie pubblicano una risposta a chi lascia recensioni negative o commenta quello status: «Avviso a tutti gli haters incitati da Roma fa schifo che stanno lasciando recensioni negative su Tuba e vomitando odio diamo notizia che: a differenza di retake noi il quartiere lo ramazziamo tutti i giorni (visto che ci tengono cosi tanto), ma che la cosa più pulita che abbiamo è la coscienza: ogni anno organizziamo due festival letterari gratuiti, in piazza, per il quartiere. Tra presentazioni di libri, feste, eventi, mostre organizziamo più di 50 eventi all’anno, che abbiamo relazioni di vicinato vere con il tessuto civico del quartiere: biblioteca, associazioni, commercianti».
Nei commenti allo status di Tuba Bazar però c’è anche chi fa notare altro: “Abito da quarant’anni al Pigneto e vorrei far notare che anche gli abitanti hanno i loro diritti ed il diritto di pulire il luogo dove vivono. Voi volete chiasso e degrado fregandovene degli abitanti. Hanno fatto benissimo a pulire l’isola, era ora. Anche la bellezza è gioia”, dice Bruno.
Le socie di Tuba rispondono: “Si vive meglio in un quartiere pulito (anche se gli sticker non ci danno fastidio) e sarebbe bello che i frequentatori e gli abitanti del quartiere si prendessero una cura maggiore dello spazio pubblico. Penso anche che paghiamo carissimamente dei servizi e che sarebbe bello anche che i servizi funzionassero, per esempio l’AMA a cui noi da sole diamo 3000 euro all’anno ricevendo in cambio un servizio scadente. Detto questo, non pensiamo che passare la scopa una volta l’anno per fare pubblicità a una multinazionale cambi la qualità della vita nel quartiere”.
Infine c’è chi fa notare che c’è differenza tra gli adesivi degli idraulici e gli stickers: “C’è confusione tra le persone, parecchia confusione. Si confonde il degrado con la street art. c’è differenza tra uno sticker artistico e gli stickers degli idraulici e ditte di traslochi. Lo so, è molto difficile da capire per chi si mette in cattedra e pensa che un manifesto possa causare degrado. Il degrado lo crea chi tace quando qualcuno getta una bottiglia per terra, il degrado lo crea chi getta accanto ai cassonetti materassi, cucine e saloni interi. Il degrado sono i manifesti abusivi delle facce che vengono poi votate”.
(da “NextQuotidiano”)
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Novembre 27th, 2017 Riccardo Fucile
FEDERICO SOLA: “INTERVENTI LIBICI SONO PIU’ INTERCETTAZIONI CHE SOCCORSI, NON SIAMO IN LIBIA GRAZIE ALL’ITALIA COME DICE GENTILONI”… “INVESTIMENTI UE? SI TRADUCANO IN FATTI CONCRETI”
“Nel Mediterraneo si è creato un pericoloso vuoto. E da questo vuoto possono nascere nuove tragedie”. Federico Soda, italocanadese, direttore dell’ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni), pesa con attenzione le parole: “La minore presenza delle navi delle ong non è stata infatti compensata da un maggior impegno dei mezzi governativi italiani ed europei”.
Anche il ruolo crescente della Guardia costiera libica può essere un fattore di rischio
“Non so se gli interventi della marina libica siano qualificabili più come intercettazioni, che come soccorsi. Il problema sono le condizioni di detenzione dei migranti sul territorio”.
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha rivendicato che “se oggi organismi Onu possono intervenire in Libia è perchè l’iniziativa italiana ha consentito passi avanti”.
“Ricordo che l’Oim non è in Libia grazie all’Italia, noi sul territorio siamo sempre stati operativi, non siamo mai andati via, abbiamo un accordo col governo locale”.
L’Alto commissario Onu per i diritti umani ha bollato come “inaccettabili” i centri di detenzione libici. Voi non rischiate di essere solo una foglia di fico?
“La situazione in Libia è drammatica, ma non per questo è giusto non fare niente. Noi abbiamo lì 160 colleghi che rischiano la vita per aiutare i migranti. Stiamo migliorando le condizioni di centinaia di uomini e donne. Abbiamo accesso ai due terzi dei 30 centri governativi ufficiali, ma vorremmo che tutti i centri per migranti fossero aperti. Facciamo quello che possiamo”.
Come valuta il calo degli sbarchi in Italia?
“Se sommiamo agli arrivi sulle coste italiane i migranti intercettati dai libici, arriviamo a numeri molto alti anche quest’anno. Il calo rispetto al 2016 si conferma, ma i flussi restano intensi. Le premesse infatti non sono cambiate: la situazione non è migliorata nei Paesi d’origine dei migranti ed è peggiorata in Libia”.
Per questo è urgente il grande piano di investimenti in Africa annunciato dalla Ue?
“E’ fondamentale che il dialogo con l’Africa si traduca in una vera partnership e collaborazione reciproca. Non si devono, insomma, condizionare gli aiuti al blocco dei flussi migratori”.
(da “La Repubblica“)
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Novembre 27th, 2017 Riccardo Fucile
AI DUE TERZI NON FOTTE NULLA… DATO IN CRESCITA GRAZIE ALLA CAMPAGNA RAZZISTA SUI MEDIA CHE IL GOVERNO PERMETTE… IL FASCISMO NON C’ENTRA NULLA, I RAZZISTI STANNO PURE NEL M5S E NEL PD
Un sondaggio di Demos & Pi segnala l’orientamento sull’immigrazione degli elettori dei
principali partiti, in valori percentuali di quanti affermano che “sono un pericolo”.
Il sondaggio è dotato di serie storica e quindi è possibile notare anche il cambio di orientamento dal 2014 al 2017.
Come si nota, in totale solo un terzo degli elettori dei quattro maggiori partiti (Partito Democratico, Forza Italia, Lega, MoVimento 5 Stelle) ritiene gli immigrati “un pericolo”. Ma è anche interessante notare ad esempio che tra gli elettori della Lega nel 2014 solo il 17% li riteneva un pericolo; tre anni dopo la percentuale è arrivata al 72%.
Una crescita meno imponente ma comunque significativa si nota anche tra gli elettori di Forza Italia, che oggi sono al 43% mentre tre anni fa erano al 29% (cioè erano di più di quelli della Lega…).
Anche la percentuale tra gli elettori del Partito Democratico è cresciuta, ovvero raddoppiata (dal 10 al 20%) così come è raddoppiata quella tra gli elettori del MoVimento 5 Stelle, che è passata dal 17 al 34%).
Spiega Ilvo Diamanti:
Come è sempre avvenuto. Ma, in misura crescente, anche gli elettori del PD e di Sinistra. Fra i quali, l’inquietudine sollevata dagli “altri”, dagli “stranieri”, è aumentata sensibilmente, negli ultimi anni. Soprattutto nell’ultimo anno (circa 10 punti in più).
La Paura degli altri, orchestrata sui social da noti razzisti che godono di impunità , non ha più colore politico.
A dimostrazione che il problema nbon è il fascismo, ma il razzismo latente: basta non reprimerlo e riemerge anche a sinistra.
(da agenzie)
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Novembre 27th, 2017 Riccardo Fucile
IL RESPONSABILE AL COMMERCIO PARTECIPA A UNA RIUNIONE SU DUE, MOLTI LO DANNO IN USCITA
Di recente ha difeso con le unghie il bando di Piazza Navona che ha riportato alla Festa della Befana i Tredicine, ma, scrive oggi Il Messaggero, Adriano Meloni è in bilico. Secondo il quotidiano le prolungate assenze dalle riunioni della giunta (una su due, a quanto pare) lo stanno portando rapidamente fuori dalle grazie della sindaca e della maggioranza.
Andazzo notato dai colleghi pentastellati, tanto che qualcuno si è messo a fare di calcolo e il risultato di questa indagine clandestina suona più o meno così: «Adriano salta una riunione di giunta su due. Pure di più…»
Anche lui turista per caso in Campidoglio, per richiamare la stoccata del ministro Calenda alla sindaca Raggi?
«Questioni personali», dice chi, nell’entourage della prima cittadina, lo difende a spada tratta.
Certo è che il clima, negli ultimi due mesi, si è fatto pesante. E almeno un paio di volte Radio Campidoglio ha dato per imminente il passo indietro (o la cacciata) del responsabile dello Sviluppo economico di Roma. Sarebbe il settimo assessore a saltare in 17 mesi di governo.
Un’occhiata alla lista delle delibere di giunta da agosto a novembre — sono tutte pubblicate sul sito del Comune, l’ultima è del 17 di questo mese — fa constatare che effettivamente Meloni è presente 8 sedute e assente in 9. Meno di una riunione su due, appunto
Quanto basta per far montare il malumore di qualche collega assessore e anche di diversi consiglieri comunali pentastellati. «Si può lavorare a mezzo servizio?», è il ritornello di chi vorrebbe che l’assessore si facesse da parte,e viene sottolineato un punto: Meloni ha in mano un pacchetto di deleghe non proprio da comprimario, il commercio e le attività produttive, il turismo e le politiche per il lavoro.
Al solito, toccherà alla sindaca prendere una decisione. Troncare e sopire i malumori, oppure chiedere all’assessore un maggiore impegno, indicando in alternativa il portone del Campidoglio.
(da “NextQuotidiano”)
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Novembre 27th, 2017 Riccardo Fucile
L’EX M5S CONDANNATO A RISARCIRE IL SUO ASSISTENTE PARLAMENTARE NON HA ANCORA VERSATO I 65.000 EURO DOVUTI
Lorenzo Andraghetti è un ex attivista M5S, sospeso dal partito di Grillo nel 2015, che per
due anni è stato assistente parlamentare dell’Onorevole Paolo Bernini. Nel 2015 però Bernini decise di licenziare Andraghetti e assumere un nuovo assistente.
Secondo Andraghetti si è trattato di un caso di licenziamento senza giusta causa, anzi senza alcuna motivazione. Bernini infatti non ha mai specificato il motivo per cui lo ha cacciato e per questo motivo Andraghetti ha portato Bernini in tribunale.
Ad aprile il giudice del lavoro ha stabilito che Andraghetti era stato licenziato ingiustamente e ha condannato Paolo Bernini a versare al suo ex assistente tutte le mensilità non godute dal momento del licenziamento fino al termine della legislatura.
Si tratta di 65mila euro che però Bernini non ha mai versato rifiutandosi di rispettare la sentenza del Tribunale del lavoro che ritiene “inefficace” il licenziamento di Andraghetti. Non è chiaro il motivo per cui Bernini ha licenziato il suo addetto stampa, Andraghetti riferisce di un colloquio avuto con il deputato nel quale Bernini gli avrebbe detto che dal momento che si occupava principalmente di diritti degli animali preferiva avere a che fare con persone che appoggiassero la sua causa.
In realtà per Andraghetti quella è solo una “scusa” e non è la vera motivazione del licenziamento che sarebbe avvenuto in seguito a pressioni “dall’alto” come dimostrerebbe una chat interna tra alcuni parlamentari pentastellati come Carlo Sibilia e Roberta Lombardi dove Manlio Di Stefano lo definiva “noto rosicone mai eletto nonostante svariate candidature interne al m5s”.
Bernini, come è suo diritto, ha fatto ricorso in appello ma il ricorso di per sè non sospende l’esecutività della sentenza.
Per far valere le sue ragioni Andraghetti ha quindi tentato di far pignorare lo stipendio del parlamentare.
Questo è quello che si fa normalmente ma i parlamentari — anche quelli del 5 Stelle — non sono persone normali e in base ad una legge del 1965 il loro stipendio è impignorabile. Curiosamente poi il M5S ha chiesto di abrogare quella legge, ritenuta uno dei tanti privilegi della casta, ma nel frattempo Bernini se ne avvale per evitare di dover pagare.
Nessuno, tantomeno Andraghetti, ritiene che il licenziamento sia dovuto a motivi riguardanti il regime alimentare del deputato Bernini che invece è famoso per essere “un vegano in parlamento” (e per interessarsi di Bilderberg e microchip sottocutanei con i quali il NWO ci spia).
Per la verità le motivazioni ormai sono irrilevanti, perchè la sentenza di primo grado ha stabilito che Andraghetti è stato licenziato senza alcuna motivazione. Starà a Bernini, se lo vorrà , chiarire il motivi per cui ha deciso di interrompere il rapporto di lavoro con il suo assistente parlamentare.
Ieri sera è finalmente andato in onda un servizio di Filippo Roma delle Iene ampiamente anticipato qualche settimana fa dallo stesso Bernini sulla sua pagina Facebook.
Bernini ha cercato subito di buttarla in caciara dicendo che «se questo dice che il licenziamento è illegittimo perchè non viene qui a lavorare» e spiegando che non gli sembra giusto che una persona che non lavora debba essere pagata come se stesse lavorando.
Insomma sembra che Bernini i soldi non li voglia dare perchè non trova giusto che uno (ovvero Andraghetti) “prenda 2000 euro al mese senza fare nulla”, quando in realtà il tribunale ha stabilito che a non essere giusto è proprio l’opposto.
Evidentemente a Bernini sfugge qualche dettaglio circa i diritti dei lavoratori, ma del resto è comprensibile visto che prima di entrare in Parlamento di lavoro (al di là di un’occupazione stagionale per un mese all’anno dal 2002 al 2006) faceva lo studente.
(da “NextQuotidiano”)
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Novembre 27th, 2017 Riccardo Fucile
UNO CHE SI CHIAMA PAGANO SI SPACCIA PER CROCIATO E VUOL FAR PREGARE ANCHE DURANTE LA MERENDA, MOLTI GENITORI LO CONTESTANO: E LA FARSA CONTINUA
Il deputato leghista Alessandro Pagano porta la statua della Madonna alla scuola elementare Ragusa Moleti di Palermo ma resta fuori dal cancello.
Il parlamentare, accompagnato da un gruppo di leghista e di Noi con Salvini, ha portato la statua in segno di protesta contro il preside Nicolò La Rocca che nei giorni scorsi era finito al centro delle polemiche perchè aveva tolto le statue della Madonna dalle classi.
“Non possono lasciarmi fuori — strilla Pagano — io sono un rappresentante dello Stato e il preside mi deve fare entrare”.
Ma in questi giorni il preside è fuori Palermo, gli è andata male.
Solo dopo un quarto d’ora, dopo l’intervento della Digos, Pagano è stato fatto entrare con la statua della Madonna fra le mani.
Ma a sua volta il leghista crociato di fatto, Pagano di cognome, viene contestato da un folto gruppo di genitori che si chiede: “perchè i bimbi devono essere costretti a pregare prima di mangiare?”.
E’ l’ennesima puntata della farsa di chi ha scambiato una scuola della Repubblica per unluogo di culto.
(da agenzie)
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Novembre 27th, 2017 Riccardo Fucile
IL TAPPETO ROSSO DI TOTI E BUCCI FA VOLARE LA CITTA’ ALL’INDIETRO… E CROLLA PURE SAVONA
La qualità della vita nelle grandi città liguri è peggiorata: lo dimostra l’indagine del Sole 24
ore, che come ogni anno ha monitorato le 110 province italiane pubblicando la graduatoria in prima pagina.
Genova perde 21 posizioni, piazzandosi al 48esimo posto.
Savona subisce una sconfitta più amara, scendendo di ben 34 posizioni in classifica e guadagnando soltanto il 58esimo posto
L’indagine rileva ricchezza e consumi, lavoro e ambiente, demografia, giustizia, sicurezza e cultura.
Quest’anno però sono stati inseriti nuovi parametri come il gap retributivo fra uomini e donne, il tempo impiegato dagli over 25 per portare a termine gli studi, gli acquisti online, la spesa in farmaci, il consumo di suolo e l’indice di litigiosità nei tribunali.
(da agenzie)
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