Destra di Popolo.net

IN BIELORUSSIA UN CORO UNANIME CONTRO LUKASHENKO: “VATTENE”

Agosto 17th, 2020 Riccardo Fucile

SI FERMANO ANCHE LE INDUSTRIE, SCIOPERI OVUNQUE E I PATRIOTI CIRCONDANO I PALAZZI DEL POTERE CON UNA PROTESTA PER ORA PACIFICA

Sempre più solo, sempre più accerchiato. È l’immagine di   Alexander Lukashenko, a otto giorni dalle elezioni con le quali è stato – tra le numerose accuse di brogli – confermato per la sesta volta presidente della Bielorussia. A otto giorni, soprattutto, dall’inizio delle manifestazioni contro un regime, il suo, che dura da 26 anni. Ai cortei iniziali, repressi con la violenza, si sono aggiunti gli scioperi. Dalla televisione alle acciaierie, la rabbia e il desiderio di mandare a casa il presidente si espandono a macchia d’olio.
Sciopera la tv di Stato e manda in onda per diversi secondi un divano vuoto mentre varie multinazionali ritirano gli spot.
Si incrociano le braccia gli operai e si assembrano davanti alle fabbriche. In un’acciaieria si fermano tutte le fornaci. Un calciatore, Ilya Shkurin, ha rifiutato la maglia della nazionale. Non la indosserà  più, fin quando Lukashenko resterà  al potere. L’insofferenza cresce, si manifesta in maniera sempre più plateale. E a fermarla non basta la repressione violenta.
La richiesta, nella capitale Minsk così come in altre città , è la stessa: nuove elezioni – libere, seguite da osservatori internazionali, e il rilascio di tutti i prigionieri politici.
Il presidente dal canto suo continua a fare la voce grossa: “Nuove elezioni sono fuori discussione”, dice davanti agli operai di una fabbrica. Salvo poi fare una parziale marcia indietro: “Dobbiamo approvare la nuova costituzione”, ha detto – scrive Interfax – nel corso di un incontro con i lavoratori trasmesso dalle tv di Stato.
“Bisogna approvarla con il referendum e dopo, con la nuova costituzione, tenere nuove elezioni parlamentari e presidenziali, se proprio ci tenete” è il messaggio che manda agli oppositori, poche ore dopo il rilascio di molti manifestanti arrestati durante le le proteste. Segni, questi ultimi, di un leader che sente che il popolo di sta voltando le spalle: “La proposta di modificare la Costituzione è più che altro una mossa tattica. La gente non vuole questo, vuole che Lukashenko se ne vada. Una riforma del genere non placherebbe certamente la sete di cambiamento che serpeggia nella società  bielorussa. Il fatto che siano stati rilasciati i manifestanti è, invece, un segnale di apertura importante. Evidentemente il presidente sente che non ha più il controllo del Paese”, spiega ad HuffPost Aldo Ferrari, docente all’Università  Ca’ Foscari di Venezia e direttore del Programma di Ricerca su Russia, Caucaso e Asia Centrale dell’Ispi.
Non è la prima volta che il malumore in Bielorussia si fa sentire. Era già  successo, anche se con toni molto meno accesi, alle due precedenti elezioni. Ma il dissenso non era mai stato così trasversale, nè così esteso. Cosa sta succedendo, allora, in Bielorussia? “La sensazione – dice il professore – è che per la prima volta la caduta di Lukashenko sia possibile. Ed è un fattore inaspettato, che nessuno, neanche gli osservatori internazionali, poteva immaginare, nemmeno poche settimane fa, appena prima delle elezioni. Lui stesso deve esserne sorpreso”. Parte importante della protesta sono i giovani, ma è la stragrande maggioranza della società  civile che sembra averne abbastanza del regime. Che chiede una scossa, la fine di un’epoca.
L’opposizione, che in questi ultimi giorni ha il volto di Svetlana Tikhanovskaya, è un elemento nuovo dalle parti di Minsk: “Non è mai stata rilevante – racconta Ferrari – il presidente non ne ha mai consentito lo sviluppo. Basti pensare che anche la stessa Tikhanovskaya (che oggi si è detta pronta a guidare il Paese, ndr) fino a poche settimane fa era una sconosciuta. ha ammesso di non avere un programma ben definito”.
E, infatti, quello che conta nella Bielorussia di oggi non è tanto chi sarà  il successore di Lukashenko, ma che quest’ultimo se ne vada. Lasciando spazio ad elezioni pienamente democratiche.
Il leader bielorusso vuole restare al potere e, per quanto il consenso gli stia completamente sfuggendo dalle mani, ha ancora due cartucce da sparare: l’esercito, che resta dalla sua parte, e Putin, che ha già  dichiarato che lo appoggerà  – anche con le forze armate – in caso di necessità .
Ma l’aiuto non sarebbe gratis: “Accettando il supporto della Russia – continua Ferrari – il Paese diventerebbe totalmente asservito a Mosca. Per quanto i due Stati siano molto legati, Lukashenko è sempre riuscito a mantenere una certa autonomia” che, a questo punto, verrebbe meno.
L’Occidente guarda con attenzione quello che succede a Minks. E, mentre Trump sostiene che “la situazione in Bielorussia è terribile”, la Germania ha minacciato di estendere le sanzioni già  stabilite contro i funzionari bielorussi dopo le violenze contro i manifestanti. “Studiamo anche la possibilità  di estendere le sanzioni ad altri funzionari” del paese, ha dichiarato alla stampa il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seifert. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha convocato per mercoledì un Vertice Ue straordinario sulla crisi: “I bielorussi hanno il diritto di decidere del loro futuro ed eleggere liberamente il loro leader. Le violenze contro i manifestanti sono inaccettabili e non possono essere autorizzate”, ha scritto su Twitter.
Ma quanto contano per Lukashenko le esternazioni di Bruxelles? Se si guarda al passato, verrebbe da rispondere “poco”. “Il presidente non ha mai tenuto in considerazione i messaggi dell’Ue. Ha sempre respinto ogni pressione, ogni richiesta di modificare l’agenda politica”, spiega Ferrari. Ma non è da escludere che le cose cambino, almeno in parte: “Può essere che, data la situazione complicata, questa volta decida di prestare un po’ più di attenzione alle richieste che gli verranno fatte”.
Quale sarà  l’epilogo di questa vicenda è al momento imprevedibile. C’è, però, il rischio che la repressione riparta, che la violenza continui. “C’è da augurarsi – conclude Ferrari – che si scelga la strada del dialogo. Se Lukashenko sceglierà  altre vie, accettando l’offerta di Putin, che si è detto pronto ad aiutarlo con l’esercito, l’evoluzione degli eventi potrebbe essere tragica per il Paese”.

(da agenzie)

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I DUE BALLISTI SERIALI SMENTITI DAI DATI UFFICIALI: I MIGRANTI INCIDONO SOLO PER 3-5% SUL CONTAGIO COVID-19

Agosto 17th, 2020 Riccardo Fucile

NON SOLO, I POCHI CASI DI CONTAGIO NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA SI VERIFICANO GRAZIE AI DECRETI SICUREZZA DI SALVINI

Nella giornata di ieri, il governo ha chiuso le discoteche e i locali da ballo, fino al 7 settembre. Una scelta inevitabile, viste le situazioni che si erano venute a creare in queste strutture negli ultimi giorni, con la contestuale ripresa dei contagi da coronavirus.
Matteo Salvini e Giorgia Meloni, tuttavia, hanno contrastato fortemente la decisione, affermando che il governo chiude le discoteche ma lascia aperti i porti per gli sbarchi dei migranti che, invece, importano il coronavirus dai loro Paesi d’origine.
Una teoria quella del collegamento tra migranti e contagi che viene smontata dal professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore della Sanità  e membro del comitato tecnico-scientifico.
Nel corso dell’intervista al Corriere della Sera conferma quello che è stato sottolineato da alcuni ricercatori indipendenti (si pensi al lavoro di Matteo Villa dell’Ispi) che avevano già  evidenziato la mancata correlazione tra l’aumento dei contagi e l’aumento degli sbarchi in Italia nell’ultimo periodo.
«A seconda delle regioni — ha spiegato Locatelli — il 25-40% dei casi attuali sono stati importati da concittadini di ritorno dai viaggi. Il contributo dei migranti inteso come disperati che fuggono è minimo: non oltre il 3-5% è positivo e una parte si infetta nei centri di accoglienza, dove è più difficile mantenere le misure sanitarie più adeguate».
Insomma, quando Matteo Salvini e Giorgia Meloni parlano di «un governo duro con gli italiani e morbido con i clandestini» (Salvini) o del fatto che non si possa «ignorare legame tra aumento contagi e immigrazione clandestina» (Meloni) sbagliano su tutta la linea.
Le percentuali variano da regione a regione, ma è evidente come i casi di importazione, in questo periodo, riguardino per la maggior parte i rientri dall’estero di cittadini in vacanza o che sono andati fuori per altri motivi (la cronaca di questi giorni, del resto, è abbastanza evidente).
Inoltre, occorre valutare anche un ulteriore aspetto messo ben in evidenza da Franco Locatelli: il sistema di accoglienza previsto dai decreti sicurezza, che ha sfavorito i centri più piccoli (in virtù di un aumento dei loro costi di gestione) e ha invece riavviato quella prassi della concentrazione dei migranti nei luoghi a maggiore capacità , che spesso si trasformano in vere e proprie gabbie di incubazione del virus (e non solo: ma anche di altre malattie dovute a scarse condizioni igienico-sanitarie).

(da “NextQuotidiano”)

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LA BALLA QUOTIDIANA DI SALVINI SUL GOVERNO CHE “TORNA A CHIUDERE I NEGOZI”

Agosto 17th, 2020 Riccardo Fucile

SI TRATTA DI UNA MENZOGNA, MA SOLO IN ITALIA CHI DIFFONDE NOTIZIE FALSE ATTE A TURBARE L’ORDINE PUBBLICO NON FINISCE IN GALERA

Nelle settimane scorse Matteo Salvini ha accusato il governo di fare terrorismo sui contagi, ma oggi è lui ha provocare rabbia e indignazioni diffondendo un messaggio inesatto (per usare un eufemismo).
In un video pubblicato sui suoi canali social, infatti, Il leader della Lega ha detto che Giuseppe Conte ha chiuso anche i negozi.
Affermazione non vera e che non trova riscontro in nessuno dei provvedimenti presi dall’esecutivo che ha disposto solamente, con l’ordinanza firmata domenica da Roberto Speranza, il divieto di attività  del ballo (quindi neanche le discoteche e i locali saranno chiusi).
Salvini negozi chiusi, dunque, è la classica disinformazione (anzi, bufala) figlia della propaganda perpetua.à 
Il video campeggia ancora in apertura della sua pagina Facebook, con un post fissato in alto. Questo è il messaggio lanciato dal leader della Lega che parla di cose mai scritte e decisioni mai prese.
«Il governo cambia un’altra volta idea e torna a chiudere negozi e locali, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro, mentre il virus viene importato dall’estero».
La realtà  smentisce brutalmente Matteo Salvini. Non c’è alcun provvedimento del governo che parli di negozi e locali chiusi.
Eppure lui ha diffuso questo messaggio.
Inoltre, Franco Locatelli — direttore dell’Istituto Superiore di Sanità  — ha già  smentito la bufala dell’aumento dei contagi dovuto all’arrivo dei migranti: il dato, infatti, parla del 3/5% delle infezioni riscontrate su chi è appena sbarcato in Italia.
Insomma, la storia Salvini negozi chiusi è solo l’ultima pagina di una propaganda elettorale perpetua portata avanti dal leader della Lega che continua a perdere consensi, anche secondo gli ultimi contagi.

(da agenzie)

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MALTA CHIUDE TUTTO: BAR, DISCOTECHE E NIGHT, STOP ALLE FESTE IN BARCA, MASCHERINE OBBLIGATORIE

Agosto 17th, 2020 Riccardo Fucile

TROPPI I GIOVANI SENZA REGOLE… NOTIZIA DEDICATA AI CAZZARI SOVRANISTI CHE VOGLIONO INFETTARE L’ITALIA

Meglio tardi che mai. Dopo aver minimizzato per settimane, Malta prende una drastica decisione con la chiusura di bar, discoteche e locali notturni per paura del Coronavirus. L’isola della “perdizione” — questo l’aggettivo attribuito alla movida maltese — rischia di mandare all’aria parte della preziosa stagione turistica.
Un’isola che ogni anno attrae migliaia di ragazzi, soprattutto giovanissimi, vuoi per i bassi costi, vuoi per le sue spiagge incantevoli, vuoi per la movida sfrenata tra discoteche, night e ristoranti.
Come scrive il Times of Malta, bar, discoteche e locali notturni resteranno chiusi a partire da mercoledì, a eccezione di quelli che includono i ristoranti.
Le feste in barca saranno vietate mentre le crociere saranno consentite a patto che si rispetti il distanziamento sociale. Proibiti assembramenti con più di 15 persone; salvi i matrimoni.
Attenzione però: no ai buffet, solo cibo e bevande serviti a tavola. Le mascherine d’ora in poi saranno obbligatorie in tutti gli spazi pubblici al chiuso. Ad annunciarlo è stato il ministro della Salute Chris Fearne.
Verrà  stilata anche una lista di Paesi a rischio. Chi arriverà  da questi posti sarà  tenuto a presentare un tampone negativo, esattamente come avviene in Italia. Lista che sarà  aggiornata ogni settimana.
Quello che succede a Malta è stato raccontato a Open da una comitiva di ragazzi in viaggio di maturità  sull’isola. Tutti e nove, infatti, sono tornati in Italia e hanno scoperto di essere positivi al virus. Il motivo? «Eravamo delle mosche bianche, quasi gli unici a portare le mascherine. Gli altri, soprattutto polacchi e tedeschi, non la indossavano nemmeno all’ingresso. Fuori dalle discoteche c’era la fila», ci hanno confidato.
Insomma, altro che distanziamento sociale, altro che mascherine.
Così l’Italia è corsa ai ripari obbligando tutti coloro che rientrano da Malta, Grecia, Spagna e Croazia — i quattro Paesi considerati in assoluto più a rischio — a sottoporsi al rientro a un tampone (rimanendo, intanto, in isolamento domiciliare).
Il pericolo — che si è rivelato più che fondato — era che i vacanzieri, soprattutto i più giovani, non rispettassero le regole efficaci per il contenimento del Coronavirus. Mascherina, distanziamento sociale e pulizia delle mani.
I dati che vengono dalle autorità  sanitarie maltesi iniziano a preoccupare: +69 casi nelle ultime 24 ore con un record di +72 contagiati sabato e +63 domenica. 607 casi attualmente positivi, 1.375 quelli totali da inizio epidemia.

(da agenzie)

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LA SANTANCHE’ FA FINTA DI “TENERE APERTO” IL SUO LOCALE “CONTRO IL GOVERNO”, MA NESSUNA ORDINANZA LE IMPONE DI CHIUDERLO

Agosto 17th, 2020 Riccardo Fucile

IL TWIGA RIMARRA’ APERTO COME PREVEDE LA NORMA: E’ VIETATO SOLO BALLARE, SI LEGGA L’ORDINANZA PRIMA DI PARLARE

Mentre da tutta Italia arrivano notizie di persone rientrate dopo le vacanze all’estero, contagiati perchè non hanno utilizzato la mascherina e per via di norme poco stingenti, c’è una porzione politica del nostro Paese che se la prende con il governo per aver limitato le attività  del ballo.
Una norma nata per evitare il proliferare di nuove infezioni, data la promiscuità  che si crea nei luoghi in cui si balla. Tra le voci che si sono sollevate contro questa scelta, firmata dal Ministero della Salute, anche quella della senatrice di Fratelli d’Italia: Daniela Santanchè balla contro il governo.
La parlamentare di FdI prima aveva annunciato la non chiusura del Twiga (lo stabilimento-discoteca di cui è socia insieme a Flavio Briatore a Marina di Pietrasanta, in Versilia) ma l’ordinanza firmata da Roberto Speranza non prevede la chiusura dei locali; poi si è dilettata nel ballo per protestare.
«Conte ha deciso che non possiamo più ballare. Un provvedimento senza senso che non c’entra con l’aumento dei contagi, non ci sono evidenze scientifiche, c’è solo una limitazione delle Libertà ! Questo governo non difende gli italiani ma i clandestini con il covid».
Le evidenze scientifiche, però, danno torto alla senatrice di Fratelli d’Italia. Il Presidente dell’ISS, Franco Locatelli, ha sottolineato come i migranti contagiati rappresentino solamente una fascia che va dal 3 al 5% degli attuali contagiati in Italia.
In un’intervista rilasciata a Luca Telese per TPI, Daniela Santanchè ha anche annunciato che il suo locale, il Twiga di Marina di Pietrasanta rimarrà  aperto. Ma non si tratta di una protesta contro il governo dato che l’ordinanza del ministro Speranza non impone alcuna chiusura.
Un’occasione persa per tacere.

(da agenzie)

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SULLE DISCOTECHE FORZA ITALIA SI SMARCA DA SALVINI E MELONI

Agosto 17th, 2020 Riccardo Fucile

TAJANI: “INEVITABILE LA SCELTA DEL GOVERNO”

C’è chi legge il testo delle ordinanze e chi, invece non le legge (o fa finta di non averle lette) e lancia la solita propaganda politica.
Il caso delle discoteche chiuse (che non sono state chiuse) fa emergere una visione differente all’interno del Centrodestra.
Da una parte troviamo Salvini e Meloni che hanno lanciato strali contro il governo solleticando i mal di pancia dei loro elettori; dall’altra c’è Antonio Tajani (Forza Italia) che sembra dare una versione meno tragica, appoggiando la scelta del Ministero della Salute.
I leader di Fratelli d’Italia e Lega, come al solito, hanno messo sul piano della bilancia la questione dei migranti.
Il vice di Berlusconi, invece, ha voluto sottolineare come la decisione dell’esecutivo di vietare le attività  di ballo all’interno dei locali (ma anche dei lidi e degli stabilimenti) sia stata razionale, proprio basandosi sui dati della curva dei contagi delle ultime due settimane.
Antonio Tajani ha scritto:   «Bisogna mantenere la calma e avviare una fase di tamponi a tappeto. La chiusura dei locali notturni è risultata inevitabile per i troppi giovani contagiati insieme alle loro famiglie. È necessario utilizzare le mascherine e mantenere il distanziamento in ogni occasione». Insomma, un invito ai più giovani, e non solo, a mantenere comportamenti consoni all’emergenza che non è superata, con tanto di chiusura dei locali notturni come inevitabile conseguenza.
Ovviamente, come abbiamo già  spiegato, l’ordinanza firmata dal Ministro Speranza non prevede la chiusura delle discoteche e dei locali, ma solo il divieto delle attività  del ballo all’interno o all’aperto.
Tale attività , infatti, è ritenuta come possibile fonte di nuovi contagi. Al netto di tutto ciò, il pensiero di Tajani è molto diverso rispetto a quello dei suoi colleghi di coalizioni.

(da agenzie)

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RAZZISTA DA AVANSPETTACOLO AGGREDISCE RAGAZZO DI COLORE A CASTIGLION DELLA PESCAIA: “NEGRO DI MERDA TE NE DEVI ANDARE”

Agosto 17th, 2020 Riccardo Fucile

DENUNCIATO DAI CARABINIERI PER LESIONI PERSONALI CON AGGRAVANTE RAZZIALE… CAMPI DI RIEDUCAZIONE, PER I RAZZISTI NESSUNA PIETA’

Intervento dei carabinieri e denuncia per lesioni personali con l’aggravante dell’odio razziale. è finita così l’agressione che ha coinvolto un uomo di 40 anni di origini romane e un ragazzo di 18 anni proveniente dall’Africa, secondo quanto riporta Il Tirreno.
Dalle fonti citate dal quotidiano, il 40enne avrebbe detto al ragazzo: «Sei un ne**o di me**a, te ne devi andare», prendendolo per il collo. Il tutto è accaduto sul litorale della Giannella, in provincia di Grosseto.
A chiamare le forze dell’ordine dopo l’episodio sono stati gli operatori della comunità  in cui è ospite il ragazzo.
I carabinieri hanno rintracciato l’agressore in un campeggio della zona. L’uomo, oltre ad avere diversi «tatuaggi che richiamavano il Ventennio fascista», ha anche precedenti per rissa e resitenza a pubblico ufficiale.
Durante l’identificazione, il 40enne avrebbe confermato l’accaduto aggiungendo che «quel ragazzo di colore non avrebbe dovuto essere lì perchè africano».
Solo due settimane fa un caso simile, sempre in Toscana. Mamady Dabakh Mankara, un ragazzo di 25 anni senegalese, è stato vittima di un episodio di razzismo. Mentre era a Castiglione della Pescaia è stato aggredito da un uomo di origine albanesi che si trovava accanto a lui in spiaggia, solo a causa delle sue origini. Dopo l’aggressione verbale è arrivata quella fisica, con due pugni. «Poi volevano fare pace e mi hanno invitato a pranzo, ed è quella la cosa che mi ha offeso di più», ha spiegato Mamady.

(da agenzie)

argomento: Razzismo | Commenta »

“DOPO L’INCIDENTE GIOELE ERA VIVO, IN BRACCIO ALLA MAMMA”: SI E’ FATTO VIVO IL TURISTA CHE HA ASSISTITO

Agosto 17th, 2020 Riccardo Fucile

SVOLTA NELLE INDAGINI, APERTE TUTTE LE IPOTESI

“Gioele era vivo, in braccio alla mamma, dopo l’incidente in galleria, quando ha scavalcato il guardrail dell’autostrada – dice il procuratore di Patti, Angelo Cavallo – lo ha raccontato un testimone, un turista del Nord, che si è finalmente presentato dopo il nostro appello”.
C’è una svolta importante nel giallo di Caronia. “Il piccolo non era ferito nè aveva sangue – spiega il magistrato – il testimone ci ha detto che il bambino aveva gli occhi aperti e aveva il viso appoggiato sulla spalla destra della madre. Per il resto, tutte le piste restano ancora aperte sulla fine di Viviana e del suo bambino”, precisa il procuratore subito dopo un lungo vertice con gli investigatori della squadra mobile di Messina, della Scientifica di Catania e i medici legali.
“Ora la priorità  è trovare il piccolo Gioele – dice ancora Cavallo – abbiamo a disposizione quattro cani della polizia di Stato specializzati nelle ricerche di persone scomparse. Non ci fermiamo”.
Viviana è stata trovata morta sotto un traliccio dell’Enel l’8 agosto, a un chilometro e mezzo dall’autostrada. “Il corpo si è decomposto lì – precisa il medico legale Elvira Ventura Spagnolo – ma sono in corso numerosi altri esami per comprendere come sia morta la donna”. Sul suo corpo ci sono diverse fratture, e probabilmente quelli che sembrano dei morsi.
Ma com’è morta Viviana? E che fine ha fatto il suo figlioletto?. Il procuratore Cavallo ripete: “Tutte le ipotesi restano aperte: l’incidente dopo la fuga per i campi, una caduta accidentale, un incontro sfortunato con persone che possono averla aggredita, oppure un’aggressione da parte di alcuni animali selvatici. Tutte le ipotesi sono aperte e le stiamo considerando tutte”.
Ma da chi fuggiva Viviana dopo l’incidente? “Per ora non lo sappiamo, stiamo facendo delle ipotesi. Non possiamo escludere che fuggisse da alcune persone, o da animali selvatici”.
Il fascicolo d’indagine, ancora contro ignoti, resta iscritto per omicidio e sequestro di persona. Il summit di oggi con gli investigatori, durato due ore, è servito a fare il punto sulle indagini. Sono stati decisi nuovi accertamenti sulle campagne di Caronia, dove si cerca ancora il piccolo Gioele.

(da agenzie)

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“MA QUANDO AVETE RIAPERTO LE DISCOTECHE ERAVATE UBRIACHI?”: IL COMMENTO DEL DJ LINUS

Agosto 17th, 2020 Riccardo Fucile

“A IBIZA HANNO AVUTO IL CORAGGIO DI TENERLE CHIUSE, IN ITALIA OGNI REGIONE FA QUELLO CHE GLI PARE”… “POLITICI PARACULI QUELLI CHE VOGLIONO TENERLE APERTE”

“E così, da oggi, quando peraltro non conta quasi più niente, le discoteche torneranno a restare chiuse. Ho dovuto mordermi la lingua in queste settimane per evitare di infilarmi in polemiche di cui proprio faccio volentieri a meno, ma adesso che è stata presa la decisione posso chiedermi…ma quale imbecille di politico, governatore, sindaco o questore poteva pensare che si potessero aprire e non avere assembramenti?!?”.
Comincia così il lungo post che Linus, dj e direttore di RadioDeejay, dedica alla questione della chiusura delle discoteche decisa dal Governo.
“I gestori delle discoteche non sono esattamente una categoria al di sopra di ogni sospetto, ma come puoi pensare che la gente in un locale non faccia quello per cui c’è andata, cioè stare insieme? Perchè le avete fatte aprire, eravate ubriachi o interessati?”, è la domanda provocatoria del dj. Che conclude:
“A Ibiza, capitale delle discoteche europee, hanno avuto il coraggio di tenerle chiuse, qui ogni zona poteva decidere in funzione dei casi della regione. Perchè nei locali al mare (gli unici aperti) si sa che ci vanno solo i ragazzi del posto, non i turisti.“I ragazzi hanno diritto di vivere”, dicono i paraculi. I ragazzi hanno migliaia di altri modi per divertirsi. Correndo qualche rischio, certo, perchè è assurdo pensare di chiudersi in un bunker. Ma è stupido favorire i problemi.
“Il settore è in crisi”. Certo, e ovviamente mi dispiace, ci ho passato buona parte della mia vita, ma a parte Amazon conoscete qualche attività  che non abbia avuto problemi da questa situazione?”

(da “Huffingtonpost“)

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