Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
LE INTERCETTAZIONI CHE HANNO PORTATO IN CARCERE TRE ALTI DIRIGENTI DELLA REGIONE… L’ASSESSORE RAZZA INDAGATO PER FALSO
“Spalmiamoli un poco”, diceva l’assessore alla Salute Ruggero Razza alla dirigente regionale che
avrebbe dovuto comunicare i dati dei decessi per Covid in Sicilia all’Istituto Superiore di Sanità .
Parlavano delle statistiche del 4 novembre scorso. La dottoressa Letizia Di Liberti faceva riferimento in particolare ai dati allarmanti su Biancavilla, centro della provincia di Catania: “I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?”. Razza chiedeva: “Ma sono veri?”. E lei: “Sì, solo che sono di tre giorni fa”. Ed ecco l’ordine dell’assessore che adesso è indagato per falso: “E spalmiamoli un poco”.
Il 19 marzo, intorno alle 13.20, all’assessorato alla Sanità entrarono invece nel panico. Si erano appena accorti che dall’ospedale Cervello di Palermo non avevano comunicato 228 pazienti positivi, registrati nel corso di alcuni giorni.
Il funzionario Cusimano viene intercettato dai carabinieri mentre riepiloga i numeri del giorno: “61 Agrigento, 75 Caltanissetta, 90 Catania, 508 Palermo…”. La dottoressa Di Liberti urla al telefono: “Ma che dici? Ma che dici? No, scusa non può essere, se sono quelli i dati definitivi, Palermo va in zona rossa subito, subito”. Chiede: “Ma li avete messi i dati del Cervello?”. Risposta di Cusimano: “No, no, no, senza Cervello, senza Cervello”.
Alle 14.45, arriva la soluzione. La dirigente richiama il suo collaboratore e spiega cosa bisogna fare per evitare la zona rossa a Palermo. Eccola: “A questo punto io scenderei sotto i 400 su Palermo. Ho parlato con Ruggero e facciamo il punto domani”.
Chiede Cusimano: “Di queste cose qua?”. Risponde la dirigente generale: “Sì, sì, sì, quindi 506 lo portiamo a 370… che ne so una cosa di queste… sono numeri esageratissimi… E ci aggiungiamo 1.000 tamponi”. E così, quel giorno, i contagiati ufficiali furono “+370”.
Sono determinanti le intercettazioni in questa indagine.
La dirigente Di Liberti svela le sue preoccupazioni ai collaboratori, che sono probabilmente il movente di tutta questa grande impostura. In un giorno di contagi alti, il funzionario Ferdinando Croce, vice capo di gabinetto, chiede: “Ruggero come ti è sembrato? Come lo hai sentito”. Risposta della dirigente: “Ah, seccato. Mi disse: ‘Il fallimento della politica, non siamo stati in grado di tutelarci, i negozi che chiudono, se la possono prendere con noi, non siamo riusciti a fare i posti letto. Ci dissi: ma non è vero. Reggiamo perfettamente. Anche se in realtà , non ti dico, oggi è morta una, perchè l’ambulanza è arrivata dopo due ore ed è arrivata da Lascari. Ed è morta, e qua c’è il magistrato che ha sequestrato le carte… due ore l’ambulanza. Perchè? Perchè sono tutte bloccate nei pronto soccorso. Tutte”.
Un’altra intercettazione, che risale al 7 dicembre. Dice la dirigente regionale Di Liberti: “Ruggero, ti dicevo, in questo modo vengono 868 sono pochi rispetto ai 1000, di solito 1100. Diamo questi e basta, per questo ti ho richiamato”.
Sono i dati dei nuovi contagi. Dice Razza: “Si, però, i 400 che oggi abbiamo messo su Catania, sono quelli della giornata”. La dirigente insiste, cercando di fare capire che i dati sono troppo bassi, questa volta lei vorrebbe incrementare di almeno 50 casi: “I suoi, quelli mettiamoci, mettiamoli tutti.”. Cade la linea. Poi, la dirigente chiama il suo collaboratore e dice: “Niente, almeno 50 mettiamoli perchè altrimenti diventano troppo pochi ok?”.
Il 3 gennaio, la dottoressa Di Liberti sta parlando con l’assessore, dice: “Io più di 300 non ne do oggi, e gli altri a poco a poco durante la settimana, perchè gli ho detto, questi sono i dati di tre giorni che non avete caricato, perchè era chiuso l’istituto Zooprofilattico”. Razza ascolta e non ha nulla da obiettare.
Il 5 novembre 2020, all’indomani del passaggio della Sicilia in zona arancione, l’assessore Razza diceva invece alla dirigente Di Liberti: “Inutile Letizia… c’è stata una gravissima sottovalutazione e il dato finale di questa gravissima sottovalutazione è scritto in quegli indicatori, poi secondo me sono sbagliati perchè mettono sullo stesso piano indicazioni diverse, però come avrai visto ci sono dei dati dove noi comunichiamo zero… E chissà da quanto”. Il gip non usa mezzi termini nella sua ordinanza: “I fatti risultano di straordinaria gravità e la consapevole e volontaria alterazione di elementi conoscitivi rilevanti non può essere revocata in dubbio”.
A volte era il numero dei tamponi che andava gonfiato per mantenere basso il tasso di positività : “Ma mettici 2.000 di rapidi… fregatene”, diceva Di Liberti a un suo collaboratore. Ed ancora: “Quanto sono i morti? Qui li ha scritti, 42…mizzica tanti sono, guarda non li mettere questi, mettiamoli domani”.
(da “La Repubblica”)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
TRE ARRESTI, AVVISO DI GARANZIA PER L’ASSESSORE RAZZA
Negli ultimi cinque mesi, in Sicilia, i dati dei contagi sarebbero cresciuti più volte in modo preoccupante, nessuno l’ha mai saputo.
Quei dati allarmanti sarebbero stati nascosti dai vertici dell’assessorato alla Salute. Alterando i numeri dei positivi e dei tamponi, per mantenere l’indice sotto i livelli di guardia. E’ un’accusa pesante quella mossa dalla procura di Trapani: questa mattina, i carabinieri del comando provinciale e del Nas hanno notificato tre provvedimenti di arresti domiciliari, a una dirigente generale della Regione e a due suoi collaboratori.
L’assessore Ruggero Razza ha ricevuto un avviso di garanzia e un invito a comparire, per essere interrogato. Tutti sono accusati di vari episodi di falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico. Sono quaranta gli episodi contestati, l’ultimo risale al 19 marzo.
Ai domiciliari sono andati Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico, il braccio destro dell’assessore Razza; Salvatore Cusimano, funzionario regionale, ed Emilio Madonia, dipendente di una ditta che gestisce i flussi informatici dell’assessorato.
A chiedere il provvedimento sono stati il procuratore facente funzione di Trapani Maurizio Agnello e le sostitute Sara Morri e Francesca Urbani.
L’ordinanza di custodia cautelare è del gip di Trapani Caterina Brignone, che ha riconosciuto la fondatezza della ricostruzione dei pm e la necessità di intervenire d’urgenza, ma si è poi dichiarata incompetente – così come segnalato dalla procura – trasmettendo gli atti a Palermo.
Secondo il giudice per le indagini preliminari, ci si trova di fronte a “un disegno politico scellerato a cui sembra estraneo il presidente della Regione Musumeci, che anzi – scrive il gip – pare tratto in inganno dalle false informazioni che gli vengono riferite”.
Lui dice, nel corso di Omnibus, su La 7: “Bisogna avere rispetto della magistratura, così come ho fiducia nell’assessore Razza che, se dovesse risultare responsabile, naturalmente agirebbe da solo di conseguenza”.
Nell’inchiesta risultano indagati anche il vice capo di gabinetto dell’assessore Razza, Ferdinando Croce e Mario Palermo, direttore del Servizio 4 del Dipartimento retto da Maria Letizia Di Liberti.
L’inchiesta che scuote adesso la Sicilia è nata per caso. L’anno scorso, i carabinieri indagavano su un laboratorio di Alcamo che avrebbe rilasciato centinaia di tamponi errati: negativi invece che positivi.
I pm hanno deciso di fare un approfondimento all’assessorato regionale alla Sanità , attivando alcune intercettazioni. E sono emerse le prime conversazioni sospette in cui si parlava di modificare i dati giornalieri dei contagi e dei tamponi. Conversazioni che si sarebbero ripetute con cadenza preoccupante.
A gestire i dati era Maria Letizia Di Liberti, uno dei volti storici della burocrazia regionale, in servizio dal 1992, stimata dalle varie maggioranze e opposizioni che si sono succedute nel tempo per il suo ruolo di tecnico, unica ombra nella carriera un’inchiesta per peculato nel 2018, per alcune indennità non dovute.
Nei mesi più intensi della pandemia, la dirigente generale Maria Letizia Di Liberti aveva avviato una battaglia per mettere ordine al caos imperante nella raccolta dei dati su contagi e tamponi. A novembre, aveva scritto una nota dai toni perentori a tutte le aziende sanitarie.
Iniziava così: “L’omissione o l’incompleta registrazione dei dati sulla piattaforma informatica da parte dei soggetti coinvolti nel processo di esecuzione e/o analisi dei tamponi, costituisce una grave inadempienza che rischia di compromettere la qualità delle analisi e delle valutazioni sull’andamento dell’epidemia e, conseguentemente, di indurre i decisori ad attuare misure di contenimento non proporzionate al quadro reale epidemiologico”.
E, adesso, è lei accusata di avere omesso e alterato quei dati. Ma perchè l’avrebbe fatto? Per un qualche interesse personale o di carriera? Per compiacere il suo assessore? Per coprire alcune vistose falle nell’organizzazione della sanità siciliana?
Scrive il gip: “Si è cercato di dare un’immagine della tenuta e dell’efficienza del servizio sanitario regionale e della classe politica che amministra migliore di quella reale e di evitare il passaggio dell’intera Regione o di alcune sue aree in zona arancione o rossa, con tutto quel che ne discende anche in termini di perdita di consenso elettorale per chi amministra”.
I magistrati hanno disposto l’acquisizione di telefonini, computer, server dell’assessorato. Naturalmente, una copia. La complessa macchina della sanità non può fermarsi in questo momento di emergenza sanitaria. Ma è necessario capire cosa è accaduto. E, soprattutto, scoprire quali dati sono stati nascosti. L’inchiesta è appena all’inizio. Ci sono anche altre posizioni da vagliare.
Scrive il gip: “Vanno sicuramente meglio definite le posizioni di persone non ancora indagate, ma il cui agire sembra aver contribuito alla falsificazione di dati rilevanti. Ci si riferisce a Roberto Gambino e Giuseppe Rappa, entrambi dipendenti dell’Asp di Palermo, ai quali la Di Liberti suole rivolgersi per ‘correggere’ taluni dati e che si dimostrano assai ‘sensibili’ all’esigenza di intervenire ove necessario per rivedere valori critici; ci si riferisce altresì al commissario emergenza Covid-19 per la provincia di Palermo Renato Costa, consapevole della prassi di “diluire” i dati dei contagi e disposto, a fronte dell’avallo dell’assessore Razza, a concordare con essa, fornendo così un contributo morale decisivo”. Lui replica: “Assurdo, io non decidevo nulla sui numeri”, dice all’agenzia AdnKronos.
(da agenzie)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
SIAMO SEMPRE IN ATTESA CHE SPERANZA CI SPIEGHI PER QUALE MOTIVO VISTO CHE “LA QUARANTENA E’ GIA’ PREVISTA PER TUTTI I PAESI EXTRA UE” RENZI E’ ESENTE
Il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in mattinata un’ordinanza che dispone, per arrivi e
rientri da Paesi dell’Unione Europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni. La quarantena è già prevista per tutti i Paesi extra Eu.
Intanto arrivano i dati aggiornati sui vaccinati in Italia dove è stata superata la soglia dei tre milioni di persone che hanno ricevuto la seconda dose in Italia.
Infatti secondo il report di Palazzo Chigi, il numero di persone immunizzate ha raggiunto quota 3.037.122, mentre sono 9.658.927 le somministrazioni totali pari all’85,8% di quelle finora distribuite alle regioni pari a 11.247.180.
(da agenzie)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
“OCCORRE UN DASPO SUI SOCIAL”… PER NOI CI VOGLIONO ARRESTO IMMEDIATO, MINIMO DI TRE ANNI DI GALERA SENZA CONDIZIONALE , MULTA DA 100.000 EURO E PERDITA DELLA PATRIA POTESTA’E SI RADDRIZZANO MOLTE SCHIENE
Fiona May parla di razzismo e di tante altre cose in una intervista alla Stampa. Per anni è stata una delle pochissime atlete nere a vestire l’azzurro.
E dall’alto della sua esperienza passata e presente avverte, adesso che gli stadi sono vuoti: “Oggi il razzismo si manifesta in forme sottili e subdole, la sostanza però non cambia. Servono misure drastiche. Si è semplicemente spostato, sui social network per esempio: in questi mesi ho letto cose terribili. Credo sia necessario intervenire con il pugno duro”.
La May propone anche una soluzione: “Una sorta di Daspo sui social: ormai sono come droghe e alcune persone si disperano se restano per poche ore senza Facebook, Twitter o Instagram, figurarsi per mesi. Ma è una misura che non si può rimandare. Lo stesso vale per combattere il bullismo da tastiera”.
Discorso che non cambia se spostato sui campi, per la campionessa madre di un’altra campionessa, Larissa Iapichino: “Servono punizioni esemplari da parte dei giudici sportivi. La scusa di non aver sentito i “buu” allo stadio non è più tollerabile: le federazioni devono usare il pugno di ferro”.
(da agenzie)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
NICHOLAS DIMOLA, CROSSDRESSER SOCIAL CON 25.000 FOLLOWER, HA RACCONTATO SUL SUO PROFILO L’AGGRESSIONE VERBALE SUBITA… “HO CHIAMATO LA POLIZIA, AD ASTI CI SONO RAGAZZI CHE SI SONO SUICIDATI PER CASI DEL GENERE”
Insultato in un parco e invitato ad andarsene perchè ”è un travestito di m…” e “ci sono dei bambini”.
È quanto è successo nella città di Asti – come riferisce lui stesso su Facebook – a Nicholas Dimola, crossdresser social con 25 mila follower.
Il giovane racconta di essere stato avvicinato da un uomo sulla cinquantina
“Il signore in questione – scrive – è venuto faccia a faccia da me in modo molto prepotente dicendomi di allontanarmi dal parco, che è una zona per bambini e che io travestito di merda non dovrei starci. Ha continuato ad avvicinarsi sempre di più quasi come se volesse tirarmi una testata. Tutto questo perchè ero a farmi i fatti miei su una tranquillissima altalena. Dopo di ciò, mi sono alzato e mi sono allontanato per tranquillizzarmi e per metabolizzare le cazzate che ho dovuto ascoltare. Sono tornato da lui e come se non ci fosse un domani l’ho insultato”
Il giovane, che ha poi chiamato la polizia, osserva che ad Asti si sarebbero verificati dei suicidi proprio per casi del genere.
Ad Asti il 9 marzo è stata attivata la linea telefonica “L’Abbraccio” – collaborazione tra Asti Pride e altre associazioni del territorio – che si può contattare per segnalare episodi omotransfobici.
(da agenzie)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
DON TONY VENTURIELLO AUGURA “UNA VITA SUL WATER” A CHI PRENDE IL RAMOSCELLO D’ULIVO SENZA FERMARSI AD ASCOLTARE LA FUNZIONE… HA RAGIONE, PER CHI CREDE LA PALMA HA UN SIGNIFICATO RELIGIOSO, LA CHIESA NON E’ UN DISTRIBUTORE DI PIANTE GRATUITE
Domenica delle Palme nella chiesa della Santissima Annunziata a Porto Sant’Elpidio, in provincia di Fermo. Sull’altare c’è il parroco, don Tony Venturiello, intento a portare avanti la sua omelia davanti ai fedeli.
A un certo punto, ecco arrivare lo sfogo contro tutte quelle persone che sono entrati in chiesa per prendere il simbolico ramoscello d’ulivo, senza però fermarsi ad ascoltare la messa. Un vero e proprio anatema colorito nei confronti dei “furbetti delle palme”, con un video diventato virale.
“Ho visto persone che sono venute a prendere il ramo d’ulivo e sono andate via — ha tuonato don Tony Venturiello dal pulpito della chiesa della Santissima Annunziata di Porto Sant’Elpidio, di cui è parroco -. Se fai questo, ti viene un mal di pancia oggi che te lo ricordi, perchè te l’ho mandato io. Voi direte ma come, un prete che manda gorbu (colpo), ma non ho mandato un colpo. Ho mandato un mal di pancia, che devi stare sul water tutta la vita”. Parole forti rivolte a chi, nel giorno della domenica delle Palme, ha deciso di saltare la messa presentandosi in chiesa solo per prendere il ramoscello d’ulivo da portare a casa.
Anatema pronunciato non solo davanti ai fedeli presenti all’interno delle struttura, ma anche a tutti quelli rimasti a casa — visto il numero limitato di accessi per via delle restrizioni dovute alle norme anti-contagio — che stavano seguendo la celebrazione e l’omelia di don Tony Vanturiello trasmessa in diretta anche su Facebook. Il parroco della chiesa della Santissima Annunziata di Porto Sant’Elpidio, poi, si è accorto di aver esagerato con le parole e, rivolgendosi al Signore, alza le braccia al cielo e chiede scusa per essersi fatto trasportare in quella sua omelia pre-pasquale.
(da NextQuotidiano)
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Marzo 30th, 2021 Riccardo Fucile
A FORZA DI VOLER RIAPRIRE TUTTO, SALVINI HA PERSO QUEL POCO DI CREDIBILITA’ CHE GLI RESTA
I sondaggi politici sulle intenzioni di voto degli italiani di SWG per TGLa7 di oggi raccontano quando
gli intervistati abbiano apprezzato la Lega negli ultimi 7 giorni: la posizione di Salvini, che ha spinto per riaprire a Pasqua, con il risultato che è tutto chiuso a Pasqua, ha trovato consenso? Pare di no.
Non è un caso se è la Lega a perdere di più nell’ultima settimana, secondo le rilevazioni SWG: lo 0,7% che la porta, pur rimanendo ancora la prima forza politica al 22,6%.
E non è un caso se è proprio l’unico partito all’opposizione, Fratelli d’Italia, a intercettare il consenso perso da Salvini.
Giorgia Meloni ha buon gioco dall’esterno a tuonare contro decisioni difficili ma necessarie come quella di tenere ancora chiusi bar, ristoranti ed esercizi commerciali. Salvini invece si trova in difficoltà dopo aver perorato le riaperture può solo continuare a perorarle, ma con la certezza che senza dati confortanti le sue rimarranno solo aspettative.
Per quanto riguarda gli altri due partiti di goveno, PD e Movimento 5 Stelle, c’è solo un assestamento, in negativo. Il Partito Democratico scende dello 0,2% e il M5S dello 0,1.
Nonostante Matteo Renzi globetrotter anche Italia Viva non subisce grandi scossoni, scendendo di un decimo di punto percentuale.
In generale tutti gli altri partiti, da Azione di Carlo Calenda a Forza Italia vedono oscillazioni di pochi decimi. Fanno eccezione Più Europa, che però ha un rimbalzo dopo il crollo successivo all’addio della Bonino, Cambiamo di Toti, che cresce dello 0,4% e i Verdi che recuperano 0,3 punti percentuali.
(da agenzie)
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