Luglio 14th, 2021 Riccardo Fucile
CHE PERSONA COERENTE, CI VUOLE CORAGGIO PER VOTARE PERSONAGGI DEL GENERE… BURIONI: “LA MELONI VUOLE GARANTIRE AL VIRUS LA LIBERTA’ DI UCCIDERCI”… MUSSOLINI RESE OBBLIGATORIA LA VACCINAZIONE ANTI-DIFTERICA ENTRO I DUE ANNI
“I vaccini sono una delle conquiste più importanti nella storia della medicina. Le vaccinazioni obbligatorie sono lo strumento che la comunità scientifica ci consiglia per debellare patologie solo apparentemente sconfitte per sempre”.
Era il 2018 e la leader di FdI Giorgia Meloni scriveva queste parole su Twitter. Sono passati solo due anni, ma l’opinione di Meloni sulla vaccinazione obbligatoria è cambiata radicalmente.
“L’idea di utilizzare il Green Pass per poter partecipare alla vita sociale è raggelante, è l’ultimo passo verso la realizzazione di una società orwelliana” ha scritto la leader di FdI su Twitter ieri.
Meloni si è scagliata contro la decisione del presidente francese Macron di impedire l’ingresso nei locali al chiuso, agli eventi e sui mezzi pubblici alle persone che rifiutano di vaccinarsi e che quindi non possiedono il Green Pass. In un post su Twitter ha definito la decisione di Macron “una follia anticostituzionale che Fratelli d’Italia respinge con forza”. Meloni ha poi spiegato che la vaccinazione deve avere a che fare con la libertà individuala, che per il suo partito è “sacra e inviolabile”.
Eppure nel post di due anni prima Meloni spendeva parole d’elogio nei confronti della vaccinazione obbligatoria.
E anzi, sottolineava l’importanza di non fornire messaggi contraddittori su questo aspetto. “Lanciare messaggi confusi e contraddittori, con il rischio di alimentare paure e notizie false, è un errore che la politica non deve commettere. La salute degli italiani, e in particolare dei nostri figli, non è argomento sul quale dividersi o dare giudizi sommari” scriveva nel post.
È subito arrivata la reazione critica di Roberto Burioni alle parole di Meloni scritte ieri su Twitter. “La battaglia di Giorgia Meloni per garantire al virus la libertà di uccidere, rovinarci la vita, farci chiudere le scuole, distruggere l’economia non la capisco e non c’entra niente” ha scritto in un post sempre sullo stesso social network.
Il virologo, facendo riferimento ad alcuni accenni storici, ha poi ricordato alla leader di FdI che “la prima vaccinazione moderna obbligatori risale al 1939″. In quell’anno, quando come presidente del Consiglio c’è Benito Mussolini, viene resa obbligatoria la vaccinazione antidifterica entro i primi due anni di vita.
(da agenzie)
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Luglio 14th, 2021 Riccardo Fucile
L’UNICA PATRIA CHE IN REALTA’ LE STA A CUORE E’ IL SUO PARTITO
Giorgia Meloni è di destra, dice lei. Lo urla! Lo scrive sui manifesti. Ci ha scritto
anche un libro! Patrioti si definiscono i suoi seguaci. Fratelli d’Italia, appunto. Già… ma…
Fermiamoci un attimo a pensare, a ragionare. A fare e farci qualche domanda.
Che destra è – che patriottismo è – quella che difende la libertà degli individui solo quando ha gravissime ripercussioni sulla comunità? E che invece vuole conculcare le libertà individuali che non fanno male a nessuno?
Eh sì perché la destra urlata della Meloni fa così: difende la famiglia tradizionale contro le nuove famiglie come se queste facessero male a qualcuno; difende la libertà di essere razzisti, omofobi, intolleranti, la libertà di essere illiberali, e poi si strappa i capelli di fronte a normalissimi provvedimenti d’interesse collettivo.
È daltonismo ideologico. O forse solo paraculismo.
I soranisti fanno così: sottoscrivono manifesti illiberali che sanciscono ideologicamente la supremazia della nazione sugli individui ma poi fanno le barricate per garantire privilegi che con le libertà individuali non hanno nulla a che fare.
Che destra è quella che sbraitava di riaperture quando tutto il mondo chiudeva e, oggi, che destra è quella che alliscia il pelo ai novax?
Che razza di patriottismo è quello che declina solo privilegi e non parla mai di doveri. Che razza di patriottismo è quello che rincorre un estremismo distruttivo senza mai contemperarlo con le esigenze reali della comunità nazionale?
Che razza di patriottismo è, che destra è quella che si trasforma in sindacato di categorie particolari abbandonando l’idea di lavorare per tutti gli italiani? Quella che si trasforma in sindacato di monadi impazzite e senza legami di solidarietà?
“La società orwelliana, così la chiama la Meloni – appunta Massimo Gramellini – si ostina a limitare alcune forme di libera espressione della personalità, come correre in auto a 300 all’ora o fumare in faccia a chi capita. Sostiene di farlo per proteggere gli altri da me, ma si tratta di scrupoli da predicatori fighetti. Gli altri infatti non esistono. Esisto io. E io, a casa mia, faccio quel che mi pare. Solo che adesso casa mia è ovunque mi trovi. Ma se gli altri non esistono, non esistono neanche altre libertà all’infuori della mia? O esistono, però sono un po’ meno ‘sacre e inviolabili’?”.
Altro che Fratelli d’Italia, la Giorgia nazionale è tutt’altro che patriottica. Anzi, in quasi tutte le sue esternazioni (divisorie e incattivite) si dimostra sempre più un’antitaliana. Perché in realtà l’unica patria che lei riconosce è il suo partito.
Non la comunità nazionale ma la sua comunità. Ma questo, basta fermarsi un attimo a pensare, è l’esatto contrario dell’essere di destra.
Filippo Rossi
(da Huffingtonpost)
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Luglio 14th, 2021 Riccardo Fucile
E CON QUESTI SOGGETTI QUALCUNO VUOLE MEDIARE? NO, GRAZIE, CON OMOFOBI E RAZZISTI NON SI DISCUTE PIU’
Simone Pillon in un passaggio del suo intervento in Senato ieri non ha solo rilanciato la bufala dell’utero in affitto se passa il DDL Zan ma si è anche inventato che i bambini verrebbero acquistati su internet
Sapevate che si possono acquistare bambini su internet? Lo ha detto ieri in Senato Simone Pillon durante il dibattito sul DDL Zan. Ora rimane solo da chiarire se ci vuole anche Amazon Prime per la consegna
In un clima da stadio un passaggio dell’intervento di Simone Pillon ha fatto sobbalzare dalla sedia più di una person
Il senatore della Lega nel suo intervento aveva detto “Siamo qui a discutere di questo ddl contro cui hanno alzato la voce non solo pericolose associazioni omofobe, ma anche tanti moderati”
“Chiedo ai colleghi” che sono a favore del ddl Zan “se sarà ancora possibile parlare contro il matrimonio dello stesso sesso o dichiararsi contrari alla maternità surrogata o se tutto questo sarà letto come istigazione alla discriminazione…”, aveva spiegato Pillon affermando che anche l’articolo 21 della Costituzione fosse violato.
Poi il voto non gli ha dato ragione. E l’apoteosi è arrivata quando il senatore ha detto: “L’attenzione del legislatore deve privilegiare i diritti del bambino che ha diritto alla mamma e al papà e ha diritto a non essere acquistato su internet”.
Pillon come in altre occasione ha non solo rilanciato la bufala della maternità per altri in Italia se passasse il ddl Zan, ma lo ha fatto anche inventandosi una pratica inesistente in tutto il pianeta.
Oltretutto una statistica di qualche anno fa, ma ancora attuale, rilevava come ad avvalersi del cosiddetto “utero in affitto” fossero nella maggioranza le coppie etero.
E quindi cosa c’entrerebbero “le coppie same sex”, come le chiama Pillon?
(da NextQuotidiano)
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Luglio 14th, 2021 Riccardo Fucile
L’INGHILTERRA MIGLIORE SI RIBELLA IN DIFESA DI UNA GRANDE UOMO CHE HA RACCOLTO 25 MILIONI DI EURO IN PIENA PANDEMIA PER ASSICURARE UN PASTO AI POVERI
“Non so come ho fatto a sbagliare quel rigore. Segno sempre, anche nei sogni. Ma
in me sentivo qualcosa che non andava prima di calciare. Mi scuso con tutto il Paese. Ma non mi scuserò mai per quello che sono”.
Come si fa a non voler bene a Marcus Rashford?
Come si fa a oltraggiare questo ragazzo, d’oro come l’attuale generazione di giovani fenomeni inglesi? Come si fa a odiarlo e ricoprirlo di insulti razzisti dopo la beneficenza degli ultimi anni?
Come si fa a sfregiare il murale per lui nella sua Manchester, dopo un rigore sbagliato nella finale che pur avrebbe riscattato 55 anni di agonia calcistica inglese?
A soli 23 anni, oltre alla classe in campo, Rashford ha già ottenuto successi straordinari con le sue campagne online: ha costretto Boris Johnson a dare più pasti gratis ai bambini poveri per cui ha raccolto 25 milioni di euro, ha fatto il volontario nelle banche del cibo, lotta contro il razzismo, ha scritto “You’re a Champion”, un libro bestseller motivazionale per bambini perché “la lettura mi ha salvato la vita”.
Rashford non ha dimenticato quando mamma Melania, di origine caraibica, ha cresciuto lui e altri tre figli da sola alla periferia di Manchester: “Poteva comprarci solo uno yogurt a testa, altre volte il cibo a tavola non c’era. Ha lavorato tantissimo per non farci mancare niente e farmi entrare nell’accademia United a 11 anni”.
E allora, cosa volete ancora da questo ragazzo? Ieri pomeriggio, al suo murale deturpato a Manchester, arriva Alex, un ragazzino in sedia a rotelle. Lascia anche lui un messaggio: “Marcus, sei un vero campione”.
È una interminabile processione di amore e rispetto, così lontana dagli stereotipi superficiali sugli inglesi “antipatici” o “violenti”, e che esprime la vera anima di questo Paese: una marea di cuori, bandiere e lettere travolge il murale.
“Eroe”, “Leggenda”, “Idolo”. Rashford quasi scoppia a piangere, poi twitta le lettere ricevute da altri bambini: “Mi chiamo Dexter, ho 9 anni. Marcus, non preoccuparti per il rigore. Sei sempre il nostro mito”.
Perché questa è e sarà una nazionale straordinaria, di giovani, campioni e attivisti. Jordan Henderson del Liverpool ha fatto campagna contro omofobia e transfobia.
Il capitano Harry Kane ha indossato la fascia da capitano arcobaleno.
L’altra stella Raheem Sterling, uno cui hanno ucciso il padre a due anni in Giamaica, è in prima linea contro il razzismo. Il pilota sette volte campione del Mondo, Lewis Hamilton posta una foto: “Orgoglioso di voi”.
Questo attivismo al governo Johnson non piace. Quando, dopo Black Lives Matter, Rashford e compagni hanno iniziato a inginocchiarsi contro il razzismo, la ministra dell’Interno Priti Patel l’ha definita con sprezzo una “politica gestuale”.
Johnson non ha mai condannato i fischi di quei tifosi inglesi contro i giocatori in ginocchio. E così l’altro ieri il difensore Mings ha sbottato e accusato il governo di ipocrisia: “Adesso fate finta di essere disgustati, quando avete aizzato tutto quello che abbiamo combattuto sinora”.
Come si fa a non amare questi “Tre Leoni” di classe, ideali e principi, in un calcio dove i club spesso silenziano i propri giocatori?
Per qualcuno questa nazionale è la vera opposizione politica a Johnson. Ma loro, Rashford e compagni, pensano molto più in grande: “Vogliamo rendere il mondo migliore”, ci disse qualche settimana fa Marcus, “e così anche noi ci sentiamo migliori”. Corri, ragazzo. Corri.
(da NextQuotidiano)
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Luglio 14th, 2021 Riccardo Fucile
QUANTI CONTAGI E QUANTI MORTI CI COSTERA’ LA CATTIVA GESTIONE DELLA VICENDA DELLA SFILATA SUL BUS SCOPERTO?… LA FIGC SMENTISCE MA DI FATTO CONFERMA CHE LO STATO SI E’ CALATO LE BRAGHE NEL TIMORE DI ESSERE IMPOPOLARE NEL VIETARE L’ASSURDA SFILATA
La risposta della Federcalcio al prefetto di Roma, Piantedosi, che, di fatto, accusa la Figc di aver messo in piazza una sfilata non autorizzata per i festeggiamenti azzurri e soprattutto, sottolinea che a decidere sono stati i due giocatori simbolo della Nazionale Chiellini e Bonucci è pacata nei toni e nei modi, ma decisa nei contenuti.
Così dopo la premessa “non è nostra intenzione alimentare polemiche. Abbiamo sempre lavorato per l’unità e continueremo a farlo, la Federazione è sempre stata responsabile, ma soprattutto rispettosa delle istituzioni e dei tifosi italiani” sottolinea quanti tifosi fossero già per strada e in piazza nonostante l’autobus coperto.
“All’arrivo davanti a Palazzo Chigi, ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto, anche nell’ottica di tutela dell’incolumità dei calciatori e per non deludere le migliaia di persone che si erano già riversate nel centro”.
A parte che nessuno minacciava la incolumità dei calciatori, è la conferma della mentalità per cui è più importante “non deludere qualche migliaia di tifosi” che tutelare la salute loro e di coloro che nei giorni seguenti sono entrati in contatto con loro.
E così è arrivata la vittoria della nazionale, di Bonucci e Chiellini, anche fuori dal campo: l’autobus scoperto, con cui la nazionale ha attraversato il centro di Roma tra ali di folla, anche se inizialmente non era autorizzato dalla Prefettura, è stato autorizzato in quel momento vista la situazione in strada e grazie all’intervento energico dei due difensori azzurri.
“Interpretando il sentimento popolare – continua la federcalcio nella nota – nei giorni che hanno preceduto la finale di Wembley la FIGC ha chiesto l’autorizzazione, sempre negata, per i festeggiamenti di un eventuale successo europeo.
“Senza alternative percorribili, la FIGC ha organizzato il ritorno della squadra a Firenze presso il Centro Tecnico di Coverciano per l’immediato scioglimento della delegazione. Il rientro su Roma è stato previsto solo dopo aver ricevuto i graditi inviti da parte del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio dei Ministri”
E che: “Dopo la cerimonia al Quirinale, su richiesta della squadra, che ha visto in pochi minuti aumentare la folla nel percorso fino a Palazzo Chigi, è stata reiterata l’istanza per poter utilizzare il bus scoperto, preparato preventivamente per ogni evenienza, al fine di condividere l’immensa felicità per un successo sportivo di questa portata con le migliaia di persone già ammassate per le strade”.
Gli errori:
1) aver reso pubblico il tragitto e la visita dei giocatori al Quirinale e a Palazzo Ghigi
2) non aver reso noto che i due avvenimenti si sarebbero svolti in forma privata e senza ulteriori passaggi
3) aver fatto pressione per una sfilata per cui si era già predisposto addirittura il bus scoperto
4) aver ceduto a all’aut aut di cittadini giocatori che altrimenti sarebbero rientrati a Coverciano
5) aver condotto una trattativa con lo Stato per mettere a repentaglio la salute dei cittadini, quando bastava annunciare l’immediato scioglimento della missione azzurra per le rispettive destinazioni
6) uno Stato che si rispetti non cede a pressioni, applica le norme, anche quando sono “impopolari”.
7) i contagi e i morti sulla coscienza di chi peseranno?
(da agenzie)
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Luglio 14th, 2021 Riccardo Fucile
GIUSTO LIMITARE GLI ACCESSI A CHI LIMITA IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI CITTADINI
Il green pass come greandpeace, come ritorno alla pace della nostra esistenza. Non
so voi, ma dopo un anno infernale, fra morti, malati gravi, lockdown, restrizioni di ogni genere, mascherine all’aperto, coprifuoco, vita che non è vita, la stanchezza e l’oppressione per tutto questo prendono il sopravvento.
E accuso, sì accuso, chi si dice esausto e arrabbiato per l’incubo che stiamo vivendo, però poi no, il vaccino no, perché non si sa cosa c’è dentro, salvo poi andare in farmacia a prendersi qualsiasi cosa, senza leggere il bugiardino e spesso chiedendo al farmacista di chiudere un occhio perché sprovvisto di ricetta.
Perché se metti una moneta dove te l’hanno inoculato, questa rimane attaccata a causa di chissà quale inquietante tecnologia sia stata inoculata.
Una volta per tutte: se aumentano i contagi per la variante Delta, solo in parte non è colpa dei mancati vaccini (che coprono dal contagio al 60-70 per cento), ma se aumentano casi gravi e morti per questa variante, è al 100 per cento colpa di chi non s’immunizza, poiché l’immunizzazione stessa scongiura nella quasi totalità i colpi durissimi del virus.
Chi non si vaccina per partito preso è e sarà dunque responsabile se saremo costretti a nuove chiusure, a nuove limitazioni alle nostre libertà fondamentali, a una vita che non è vita.
Nè può reclamare la libertà di scelta e allo stesso tempo la libertà di circolazione, come se nulla fosse: le due cose, in questa drammatica situazione, sono inconciliabili.
Dunque, lo confesso: da persona liberista e liberale, questa volta condivido la scelta di Macron.
Il vaccino e il tampone negativo devono essere il lasciapassare per poter accedere in bar, ristoranti, stadi e qualsiasi altro luogo pubblico.
Non ti vaccini? Ti assumi la scelta di passare le giornate nelle stesse orribili condizioni dell’ultimo anno e mezzo, permettendo a tutti gli altri il ritorno a un’esistenza quanto possibile normale.
Da bambini ci insegnavano: la nostra libertà finisce quando comincia la libertà degli altri.
E la libertà dei no vax termina esattamente al confine con il diritto di tutti gli altri, che sono la stragrande maggioranza, di condurre una vita normale, un ritorno all’ante-Covid.
Termina esattamente quando questo comportamento mette a rischio la salute dei più deboli, la nostra economia, il nostro futuro.
Quindi, se appare eccessivo l’obbligo vaccinale, molto più ragionevole, e auspicabile, è limitare gli accessi nei luoghi pubblici di chi, con le sue scelte, limita il diritto alla salute dei cittadini.
Che ognuno, con le sue libere scelte si assuma la responsabilità e le conseguenze di come dovrà vivere.
(da Huffingtonpost)
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Luglio 14th, 2021 Riccardo Fucile
IL 61% DEI FRANCESI APPOGGIA LE MISURE DEL PRESIDENTE… IN ITALIA PERMETTIAMO ASSEMBRAMENTI DI MIGLIAIA DI PERSONE SENZA MASCHERINE
Dopo gli annunci dell’altro ieri sera del presidente Emmanuel Macron sull’estensione dell’obbligo di green pass a bar, ristoranti, trasporti, continua la corsa sfrenata dei francesi al vaccino.
Secondo quanto scrive LCI, sono circa 2 milioni le prenotazioni fatte dall’altro ieri sera, di cui 1,7 milioni sulla piattaforma Doctolib oltre 150.000 su Maiia e 100.000 su Keldoc.
Intanto, secondo un sondaggio Odoxa per Le Figaro, il 61% dei francesi appoggia le misure annunciate da Macron per scongiurare il rischio di una quarta ondata legata alla variante Delta.
(da agenzie)
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Luglio 14th, 2021 Riccardo Fucile
SE NON SAI FAR RISPETTARE LA LEGGE ALLORA DIMETTITI
“Avevamo negato il permesso a festeggiare la vittoria dell’Italia agli Europei
sull’autobus scoperto, ma i patti non sono stati rispettati”.
Sono le parole del prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, al Corriere della Sera, commentando i festeggiamenti della Nazionale per le vie della capitale dello scorso lunedì. Piantedosi teme “le possibili conseguenze che potrebbero verificarsi nelle prossime settimane, nonostante il grandissimo lavoro svolto”.
Il prefetto spiega di aver convocato, prima della finale degli Europei, un comitato per l’ordine e la sicurezza, in cui era stato detto alla Figc che i festeggiamenti sull’autobus scoperto non sarebbero stati consentiti.
La Federazione non ha però rispettato i patti. “Venerdì scorso abbiamo convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza. Io – racconta – avevo concordato la linea con la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e con il capo della polizia Lamberto Giannini. La riunione era proprio per decidere che cosa fare e per questo abbiamo coinvolto direttamente anche la Figc che chiedeva di consentire agli atleti della Nazionale di fare un giro per Roma su un autobus scoperto, ma è stato spiegato chiaramente che non era possibile e che non potevamo autorizzarli”.
Piantedosi afferma che la Figc aveva proposto una soluzione alternativa all’autobus. Una pedana da montare in Piazza del Popolo. Una soluzione che era stata condivisa dal prefetto.
“Dovevamo gestire il passaggio dal Quirinale a Palazzo Chigi cercando di conciliarlo con le esigenze di sicurezza legate alla pandemia e dunque evitare in ogni modo assembramenti – continua Piantedosi – Lunedì mattina la Figc ha riproposto diverse soluzioni, ultima delle quali quella di utilizzare una pedana da montare in piazza del Popolo, in pieno centro a Roma, dove far salire i giocatori per festeggiare con i tifosi. Abbiamo ritenuto che potesse essere una mediazione praticabile perché ci consentiva di tenere sotto controllo la folla in un unico luogo, verificando anche che le persone indossassero le mascherine come prevede il decreto in vigore quando ci sono gli assembramenti. Nel primo pomeriggio di lunedì abbiamo avuto altri contatti diretti con lo staff della Figc che ha rinnovato la richiesta di poter utilizzare l’autobus scoperto. Abbiamo spiegato a tutti che le valutazioni non erano cambiate”.
Il prefetto racconta che la pedana alla fine non era stata montata. “Abbiamo pensato che avrebbero fatto fermare i giocatori davanti a Palazzo Chigi dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Ci avevano assicurato – continua – che il trasferimento sarebbe avvenuto con un autobus coperto. Invece poco dopo l’uscita dal Quirinale si è aggregato un autobus scoperto con la livrea e le scritte dedicate ai campioni d’Europa”.
Piantedosi spiega che a quel punto, dallo staff del presidente Gravina “hanno sostenuto che c’era comunque già molta folla per le strade ed era forte intenzione dei calciatori di proseguire i festeggiamenti con l’effettuazione di un giro su un autobus scoperto. C’erano migliaia di persone in attesa del giro in autobus, vietarlo avrebbe potuto creare problemi di ordine pubblico”.
Piantedosi sottolinea come gli stessi calciatori Chiellini e Bonucci abbiano espresso la loro intenzione di girare sull’autobus scoperto al personale in servizio d’ordine.
A quel punto, dunque, il prefetto racconta di non aver potuto “fare altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile”. “La complessità e la delicatezza è testimoniata dalle immagini da cui si può vedere che praticamente solo le forze di polizia indossavano la mascherina. Tutto quello che è successo ci ha profondamente amareggiati – conclude Piantedosi – da un anno, anche nei periodi più difficili, a Roma abbiamo sempre cercato di applicare le misure anti-Covid stimolando la collaborazione dei cittadini e delle categorie produttive piuttosto che imporre misure draconiane. Mi auguro che l’Italia l’anno prossimo vinca i Mondiali per avere gli stessi festeggiamenti: tratteremo direttamente con i calciatori”.
(da agenzie)
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Luglio 14th, 2021 Riccardo Fucile
FINISCE 136 A 135, SI VA AVANTI TRA MOLTE ASSENZE (ANCHE NEL CENTRODESTRA)… FARAONE INVECE DI VERGOGNARSI SE LA PRENDE CON CHI HA FILMATO IL SUO APPLAUSO A SALVINI
Il Senato non ha approvato la sospensiva al ddl Zan, presentata da Lega e Fi.
I contrari sono stati 136 senatori, a favore sono stati in 135. Nessun astenuto.
Il partito di Matteo Salvini e i forzisti chiedevano di sospendere l’esame in Aula del ddl Zan e invece la discussione va avanti.
Ma il leader della Lega avverte: “Se Letta e il Pd insistono a non voler ascoltare, dialogare e trovare una soluzione, la legge è morta”.
La pensa allo stesso modo anche il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone: “Questo voto dimostra chiaramente quello che diciamo da tempo, o si cambia rotta o il ddl Zan va a fondo. Il Pd e il M5S hanno il dovere morale di discutere e trovare soluzioni. Se continuano ad arroccarsi saranno responsabili davanti al Paese di questo fallimento”.
Oggi è il secondo giorno in Senato per il disegno di legge contro l’omotransfobia. L’Aula, dalle 9.30, ha ripreso i lavori in vista del voto delle sospensive, poi dopo la bocciatura, è iniziata la discussione generale del provvedimento che proseguirà fino alle 20.
Pallottoliere alla mano, da Fratelli d’Italia filtra l’irritazione per le assenze del centrodestra in Aula, durante il voto. I conti, infatti, sembrano dimostrare che senza le sette assenze tra Fi e Lega, il voto dell’Aula avrebbe avuto esito diverso, e la sospensiva, invece di essere bocciata con un voto di scarto (136 a 135) sarebbe passata. Ieri il Senato, con 124 voti a favore, 136 no e quattro astenuti, ha bocciato le pregiudiziale di costituzionalità avanzate da Lega e Fratelli d’Italia. Il centrosinistra quindi ha retto ma sembrano essere aumentati i perplessi. A illustrare la richiesta di sospensiva è stato, questa mattina, il senatore di Forza Italia, Giacomo Caliendo.
Erano in tutto tre le questioni sospensive presentate al Senato sul disegno di legge contro l’omotrannsfobia. Due a prima firma Forza Italia (la capogruppo Bernini e del vicepresidente vicario del gruppo Malan) e una a prima firma del capogruppo della Lega Massimiliano Romeo. Le questioni sospensive miravano a sospendere l’esame in Aula del ddl Zan. “Il Senato delibera di sospendere l’iter di approvazione del presente ddl e rinviarlo fino al 27 luglio 2021, per consentire alla commissione di esperire la fase emendatizia”, recita il testo leghista.
Davide Faraone, presidente dei senatori di Iv, in Aula ha accusato la senatrice dem Monica Cirinnà per aver pubblicato un video dove si vede lo stesso senatore renziano applaudire l’intervento di Matteo Salvini.
(da agenzie)
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