NON TI VACCINI? STAI A CASA. DA LIBERALE CONDIVIDO LA DECISIONE DI MACRON
GIUSTO LIMITARE GLI ACCESSI A CHI LIMITA IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI CITTADINI
Il green pass come greandpeace, come ritorno alla pace della nostra esistenza. Non so voi, ma dopo un anno infernale, fra morti, malati gravi, lockdown, restrizioni di ogni genere, mascherine all’aperto, coprifuoco, vita che non è vita, la stanchezza e l’oppressione per tutto questo prendono il sopravvento.
E accuso, sì accuso, chi si dice esausto e arrabbiato per l’incubo che stiamo vivendo, però poi no, il vaccino no, perché non si sa cosa c’è dentro, salvo poi andare in farmacia a prendersi qualsiasi cosa, senza leggere il bugiardino e spesso chiedendo al farmacista di chiudere un occhio perché sprovvisto di ricetta.
Perché se metti una moneta dove te l’hanno inoculato, questa rimane attaccata a causa di chissà quale inquietante tecnologia sia stata inoculata.
Una volta per tutte: se aumentano i contagi per la variante Delta, solo in parte non è colpa dei mancati vaccini (che coprono dal contagio al 60-70 per cento), ma se aumentano casi gravi e morti per questa variante, è al 100 per cento colpa di chi non s’immunizza, poiché l’immunizzazione stessa scongiura nella quasi totalità i colpi durissimi del virus.
Chi non si vaccina per partito preso è e sarà dunque responsabile se saremo costretti a nuove chiusure, a nuove limitazioni alle nostre libertà fondamentali, a una vita che non è vita.
Nè può reclamare la libertà di scelta e allo stesso tempo la libertà di circolazione, come se nulla fosse: le due cose, in questa drammatica situazione, sono inconciliabili.
Dunque, lo confesso: da persona liberista e liberale, questa volta condivido la scelta di Macron.
Il vaccino e il tampone negativo devono essere il lasciapassare per poter accedere in bar, ristoranti, stadi e qualsiasi altro luogo pubblico.
Non ti vaccini? Ti assumi la scelta di passare le giornate nelle stesse orribili condizioni dell’ultimo anno e mezzo, permettendo a tutti gli altri il ritorno a un’esistenza quanto possibile normale.
Da bambini ci insegnavano: la nostra libertà finisce quando comincia la libertà degli altri.
E la libertà dei no vax termina esattamente al confine con il diritto di tutti gli altri, che sono la stragrande maggioranza, di condurre una vita normale, un ritorno all’ante-Covid.
Termina esattamente quando questo comportamento mette a rischio la salute dei più deboli, la nostra economia, il nostro futuro.
Quindi, se appare eccessivo l’obbligo vaccinale, molto più ragionevole, e auspicabile, è limitare gli accessi nei luoghi pubblici di chi, con le sue scelte, limita il diritto alla salute dei cittadini.
Che ognuno, con le sue libere scelte si assuma la responsabilità e le conseguenze di come dovrà vivere.
(da Huffingtonpost)
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