IN ITALIA ESISTE ANCORA UNO STATO O SIAMO GOVERNATI DAI CAPRICCI DEI GIOCATORI DELLA NAZIONALE ?
QUANTI CONTAGI E QUANTI MORTI CI COSTERA’ LA CATTIVA GESTIONE DELLA VICENDA DELLA SFILATA SUL BUS SCOPERTO?… LA FIGC SMENTISCE MA DI FATTO CONFERMA CHE LO STATO SI E’ CALATO LE BRAGHE NEL TIMORE DI ESSERE IMPOPOLARE NEL VIETARE L’ASSURDA SFILATA
La risposta della Federcalcio al prefetto di Roma, Piantedosi, che, di fatto, accusa la Figc di aver messo in piazza una sfilata non autorizzata per i festeggiamenti azzurri e soprattutto, sottolinea che a decidere sono stati i due giocatori simbolo della Nazionale Chiellini e Bonucci è pacata nei toni e nei modi, ma decisa nei contenuti.
Così dopo la premessa “non è nostra intenzione alimentare polemiche. Abbiamo sempre lavorato per l’unità e continueremo a farlo, la Federazione è sempre stata responsabile, ma soprattutto rispettosa delle istituzioni e dei tifosi italiani” sottolinea quanti tifosi fossero già per strada e in piazza nonostante l’autobus coperto.
“All’arrivo davanti a Palazzo Chigi, ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto, anche nell’ottica di tutela dell’incolumità dei calciatori e per non deludere le migliaia di persone che si erano già riversate nel centro”.
A parte che nessuno minacciava la incolumità dei calciatori, è la conferma della mentalità per cui è più importante “non deludere qualche migliaia di tifosi” che tutelare la salute loro e di coloro che nei giorni seguenti sono entrati in contatto con loro.
E così è arrivata la vittoria della nazionale, di Bonucci e Chiellini, anche fuori dal campo: l’autobus scoperto, con cui la nazionale ha attraversato il centro di Roma tra ali di folla, anche se inizialmente non era autorizzato dalla Prefettura, è stato autorizzato in quel momento vista la situazione in strada e grazie all’intervento energico dei due difensori azzurri.
“Interpretando il sentimento popolare – continua la federcalcio nella nota – nei giorni che hanno preceduto la finale di Wembley la FIGC ha chiesto l’autorizzazione, sempre negata, per i festeggiamenti di un eventuale successo europeo.
“Senza alternative percorribili, la FIGC ha organizzato il ritorno della squadra a Firenze presso il Centro Tecnico di Coverciano per l’immediato scioglimento della delegazione. Il rientro su Roma è stato previsto solo dopo aver ricevuto i graditi inviti da parte del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio dei Ministri”
E che: “Dopo la cerimonia al Quirinale, su richiesta della squadra, che ha visto in pochi minuti aumentare la folla nel percorso fino a Palazzo Chigi, è stata reiterata l’istanza per poter utilizzare il bus scoperto, preparato preventivamente per ogni evenienza, al fine di condividere l’immensa felicità per un successo sportivo di questa portata con le migliaia di persone già ammassate per le strade”.
Gli errori:
1) aver reso pubblico il tragitto e la visita dei giocatori al Quirinale e a Palazzo Ghigi
2) non aver reso noto che i due avvenimenti si sarebbero svolti in forma privata e senza ulteriori passaggi
3) aver fatto pressione per una sfilata per cui si era già predisposto addirittura il bus scoperto
4) aver ceduto a all’aut aut di cittadini giocatori che altrimenti sarebbero rientrati a Coverciano
5) aver condotto una trattativa con lo Stato per mettere a repentaglio la salute dei cittadini, quando bastava annunciare l’immediato scioglimento della missione azzurra per le rispettive destinazioni
6) uno Stato che si rispetti non cede a pressioni, applica le norme, anche quando sono “impopolari”.
7) i contagi e i morti sulla coscienza di chi peseranno?
(da agenzie)
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