Novembre 27th, 2021 Riccardo Fucile
SCELTO PERSONALMENTE DA SALVINI COME DOCENTE ALLA SCUOLA DI FORMAZIONE POLITICA DEL CARROCCIO
Francesco Rotondi, l’avvocato milanese che si vantava sui social del premio ricevuto per aver ottenuto il licenziamento dei 420 operai della Gkn è un consulente della Lega Nord scelto personalmente da Matteo Salvini nonché docente alla Scuola di formazione politica del Carroccio.
Rotondi è il fondatore dello studio LabLaw Studio Legale Rotondi & Partners che nelle ultime ore ha ottenuto una enorme, suo malgrado, popolarità grazie ad un post sui social ufficiali dello studio in cui, assieme ai suoi collaboratori annunciava con orgoglio di aver ottenuto il premio «Studio dell’anno Lavoro» ai «TopLegal Awards 2021 con questa motivazione: «Stimato per la proattività e la lungimiranza con cui affianca i clienti. Come nell’assistenza a Gkn per la chiusura dello stabilimento fiorentino e l’esubero di circa 430 dipendenti”.
La pagina Fb dello studio legale è adesso irraggiungibile, in seguito alle polemiche divampate immediatamente.
“Non so voi, ma io sono davvero disgustato”, ha twittato il sindaco di Firenze Dario Nardella. Più sarcastica la replica della Fiom di Firenze: “A noi e ai lavoratori Gkn daranno il premio Nobel”, scrive il sindacato, secondo cui ”è offensivo che si vinca un premio per aver messo 422 persone sull’orlo del licenziamento. Chissà cosa spetterà a noi che contro di loro abbiamo presentato e vinto un ricorso in Tribunale per atteggiamento antisindacale! Un grazie ai nostri avvocati Stramaccia e Focareta”.
Sarcastico anche il Collettivo di Fabbrica Gkn: “A noi pare che contro la Fiom di Firenze – hanno scritto gli operai su Facebook, riferendosi alla sentenza di settembre del tribunale del Lavoro – avete perso non uno ma due articoli 28, la fabbrica ad oggi non è chiusa, e per quanto ci riguarda abbiamo avuto modo di apprezzare la vostra discutibile presenza in sede sindacale dove non ci sembra abbiate tenuto testa a quattro operai in croce nell’assistere un liquidatore in sede sindacale senza nemmeno forse sapere che forma hanno i nostri semiassi”.
“Quando leggo dichiarazioni di questo genere sono felice di avere valori diversi e di rappresentare una politica distante da tutto questo”. Così, su twitter, la viceministra allo Sviluppo econimico Alessandra Todde, commenta il tweet dello studio legale che assiste Gkn Driveline Firenze, LabLaw studio legale otondi&Parters, cher ha suscitato polemiche
“Non penso sia giusto vantarsi di un licenziamento in Italia, ci deve far riflettere tutti non solo se sia giusto o non sia giusto, ma come sia possibile che diventi quasi normale che uno rivendichi il fatto di aver assistito quel tipo di licenziamento, perché sappiamo che i licenziamenti fanno parte della dinamica”. Ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha commentato a margine della VI Conferenza nazionale sulle dipendenze, l’assegnazione del premio TopLegal Awards 2021 Studio dell’anno – Lavoro a lLabLaw che ha assistito Gkn nei licenziamenti.
“Può anche essere necessario che uno debba fare quello nella propria attività professionale, ma che addirittura diventi una cosa per cui ci si mette una medaglia, interroga tutti, dobbiamo capire a che punto sia cambiata la percezione comune di questi fenomeni. Dobbiamo riflettere su una società in cui diventa una medaglia avere assistito una multinazionale nel licenziamento in tronco di lavoratori, dobbiamo riflettere se è un merito o un elemento che provoca riprovazione sociale”, ha sottolineato Orlando.
Il ministro ha poi aggiunto: “Nella vertenza ci sono delle offerte in campo, per fortuna siamo andati oltre i whatsapp, si è aperta un’interlocuzione per rilevare l’azienda, ora vediamo se quelle offerte sono congrue, lo dovranno vedere gli enti locali, il sindacato, le parti sociali nel loro insieme”.
(da agenzie)
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Novembre 27th, 2021 Riccardo Fucile
CHI HA AIUTATO ANZIANI, CHI HA SALVATO UN AMICO DAL SUICIDIO, CHI HA CONDIVISO LA BORSA DI STUDIO: C’E’ UNA ITALIA DI CUI ESSERE ORGOGLIOSI
Sono 30 gli attestati d’onore di Alfiere della Repubblica che il presidente della
Repubblica Sergio Mattarella ha voluto conferire a giovani che, lo scorso anno, si sono contraddistinti per i più svariati motivi.
Sono state assegnate anche tre targhe per azioni collettive nell’ambito dell’agricoltura sostenibile (all’Istituto d’Istruzione Superiore “ITG-ITI” di Vibo Valentia), di comunicazione digitale (a Radioimmaginaria di Bologna) e di impegno in un’impresa sociale in un carcere minorile (al laboratorio Artigianale “Cotti in Fragranza” del Carcere Minorile di Malaspina di Palermo). Tra i premiati molti ragazzi che si sono spesi nel corso della pandemia del Coronavirus.
Giovanni Buttafava, ad esempio, ha aiutato le persone anziane e con difficoltà di movimento consegnando a domicilio spesa e farmaci.
Tommaso Capuano ha fatto doposcuola ai bambini e si è occupato di distribuire abbigliamento e pacchi alimentari alle persone più deboli.
Lorenzo Cerutti, invece, ha consentito agli anziani di prenotare i vaccini con le piattaforme online così come Francesco Tortora che li ha aiutati persino nelle procedure per il rilascio del Green pass.
Giulia Galieti, infine, ha realizzato un video a sostegno della vaccinazione anti-Covid quando ancora la campagna era in fase di avvio e non si sapeva come avrebbero risposto i giovani alla «chiamata» al vaccino.
C’è anche Maria Ester Contrera, di Palermo, che ha conseguito la maturità da un letto d’ospedale. Ha una rara patologia che la costringe a lunghi ricoveri.
Daniele De Angelis, invece, ha consentito ai suoi cugini più piccoli di seguire la didattica a distanza nonostante l’assenza da casa dei genitori che, da infermieri, erano impegnati nella lotta al Covid tra le corsie d’ospedale.
Infine ci sono le storie di Luca Ragosa e Betsalot Dereje Negatu. Il primo ha salvato un amico che stava per buttarsi dalla finestra della classe: il compagno stava per suicidarsi quando, senza alcuna esitazione, Luca lo ha trattenuto, mettendo a rischio la propria vita.
La seconda, invece, originaria dell’Etiopia, ha voluto dividere la borsa di studio con la sua migliore amica.
(da agenzie)
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Novembre 27th, 2021 Riccardo Fucile
IL SINDACO: “SIAMO OLTRE IL 100% PERCHE’ ABBIAMO VACCINATO ANCHE PERSONE CHE VENGONO DA VILLAGGI VICINI”
In un periodo storico in cui i no vax cercano di lasciare il proprio segno, in Italia si erge un paesino siciliano con il 104% di vaccinati contro il Covid. A celebrare oggi l’exploit di Palazzo Adriano, Comune di 2.100 abitanti nell’area metropolitana di Palermo, è il Guardian.
“Sembra una statistica impossibile, ma qui sono state vaccinate anche persone che non sono ufficialmente residenti o provenienti dai villaggi vicini”, ha raccontato con orgoglio il sindaco, Nicolò Granà.
Il segreto del successo di questa comunità, dove è stato girato il film “Nuovo Cinema Paradiso”, sta nel fatto che qui si conoscono tutti e molti sono imparentati. Il sindaco e i suoi assessori hanno incoraggiato i concittadini, è stato creato un gruppo WhatsApp per rispondere alle domande.
“Al centro vaccinale c’era un’aria di festa. La gente ha capito che il vaccino era uno scudo a protezione della comunità”, ha spiegato il sindaco.
(da agenzie)
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Novembre 27th, 2021 Riccardo Fucile
FRANCO MASINI, CARDIOLOGO IN SUDAN: “I CONTAGI AUMENTANO, GLI OSPEDALI ARRANCANO E LA CAMPAGNA VACCINALE NON ESISTE”
Non c’è più niente di letterario, oggi, a Khartoum. 
Nel Sudan raccontato da Abdelaziz Baraka Sakin – che ne narra i conflitti di classe più che di etnia, come fatto con il celebre Il Messia del Darfur – va in scena un’analisi macroscopica e tragicamente estemporanea del conflitto fra il Nord e il Sud del Mondo. Il primo impegnato a fronteggiare a suon di lockdown e di imposizioni il fronte no-vax, il secondo dedito alla spasmodica ricerca di quei vaccini promessi e mai consegnati.
“Siamo di fronte a suicidio sanitario” mi spiega dal Centro di cardiochirurgia Salam a Khartoum il responsabile Franco Masini. Cardiologo, 70enne, originario di Parma dove è stato anche responsabile dell’unità di terapia coronarica locale, da quando è andato in pensione nel 2018 lavora a tempo pieno con Emergency.
“In Sudan – prosegue Masini – ci sono state varie fasi della pandemia. C’è stato un lockdown, più annunciato che praticato. Adesso il Paese sta scoprendo le insidie del Covid-19”.
In che senso?
Prima non c’era una grande preoccupazione, ma ora le cose stanno cambiando. Durante questi anni il centro Salam, l’unico che grazie Emergency fornisce assistenza cardiochirurgica gratuita in tutta l’Africa, è sempre rimasto aperto. Abbiamo continuato a fare interventi, riducendo il lavoro, ma cercando sempre di fare attenzione ad arginare il Covid-19. La sua entrata fra le nostre mura sarebbe un disastro.
Ci siete riusciti?
Fino ad adesso sì, grazie anche ai tamponi molecolari. Se prima riscontravamo pochi positivi la settimana, addirittura nessuno durante il periodo estivo, le cose ora sono diverse. Da due mesi è aumentato in modo esponenziale il numero di contagi: tutti i giorni troviamo uno o due pazienti positivi, che inviamo ai centri Covid-19 del territorio. Per la maggior parte, circa l’80%, sono asintomatici.
Qual è la situazione sanitaria in Sudan oggi?
Drammatica. Le terapie intensive sono piene e la mortalità è in salita.
La campagna vaccinale come procede?
Non procede. Qui è vaccinato solo l’1,3% della popolazione e non arrivano più dosi, nonostante le promesse. Noi abbiamo vaccinato solo il personale dell’ospedale, circa 440 persone dei quali 40 di provenienza internazionale. Da aprile abbiamo fatto tre campagne vaccinali: una ad aprile/maggio e una ad agosto/settembre con AstraZeneca, e una due settimane fa con Johnson&Johnson. Il programma Covax sostenuto dal Governo aveva promesso milioni di dosi, ne sono arrivate solo una percentuale irrisoria. Il Sudan ha 44milioni di abitanti, e fino ad oggi sono state inoculate solo 1 milione e mezzo di dosi.
Come se lo spiega?
Non ci rendiamo conto, purtroppo, che l’avidità dei Paesi ricchi sarà un suicidio a lungo andare. Il Sudafrica è il paese dell’Africa che vaccina di più, ha somministrato dosi al 24% della popolazione, mentre nel resto del continente la percentuale di vaccinati è bassissima. Siamo di fronte a circa l’1-2% degli abitanti. Così però il Covid-19 non si ferma.
Ha ragione: non si ferma.
Questo è il vero scandalo! Da un anno promettono vaccini che non arrivano. Non capisco perché, ora che hanno raggiunto il profitto, le industrie farmaceutiche non liberino i brevetti. Dovrebbero essere resi disponibili: tutti dovrebbero avere la possibilità di essere immunizzati.
Quali sono le conseguenze?
Favoriamo la diffusione di nuove varianti. Meno gente è protetta, più le varianti si moltiplicano.
In questi giorni l’allarme, lanciato dagli scienziati africani, è relativo alla variante Omicron riscontrata proprio in Sudafrica.
È la meno simile alle variazioni esaminate durante la pandemia. Anche per questo vaccinare la popolazione di tutto il mondo, non solo quella Occidentale, è fondamentale. Siamo di fronte a una visione molto miope delle cose. Non è possibile disinteressarsi del 98% della popolazione africana solo perché non ha i fondi per sostenere gli acquisti. Poi, dovrebbe essere anche un discorso egoistico.
In che senso egoistico?
Lo ribadisco: la pandemia può essere fermata solo se viene stoppata in tutto il pianeta. Non esistono barriere contro un virus. Si possono chiudere le frontiere, ma il recente presente ci ha dimostrato che è inutile. Rischiamo che le varianti si moltiplichino all’infinito.
La situazione in Africa, dove vive il 17% della popolazione mondiale, è dunque disastrosa.
Qui è come se fossimo a un mese prima la scoperta del vaccino. Qui non esiste la possibilità di curarsi e quelli un po’ più ricchi sono andati a farsi somministrare le dosi nei paesi del Golfo.
Dunque al momento non ci sono no-vax in Sudan?
No. Anzi sì. Qui sono novax perché non c’è il vaccino.
Siamo di fronte a un paradosso. In Europa al momento grandi sforzi sono concentrati per convincere le persone a vaccinarsi, mentre in Africa non c’è modo di accedere alle dosi. Com’è l’Italia vista dal Sudan?
Insomma… Si fa un po’ fatica a capirla. Per quanto si provi a comprendere le motivazioni personali di chi non si vaccina, non si coglie perché, dove i mezzi ci sono, non si utilizzino tutti. Anche per la questione tamponi qui è molto complicato: sono poco diffusi, i numeri si aggirano intorno ai 1500/2000 al giorno e tracciare il Covid-19 diventa impossibile. Se la situazione va avanti così non sarà facile.
So che deve tornare in sala operatoria, prima mi toglie una curiosità?
Se posso.
Lei ha 70 anni. Invece di godersi la pensione, ha scelto di andare in Sudan.
Perché condividevo, e condivido ogni giorno, il monito di Gino Strada: creare e offrire gratuitamente assistenza in strutture di alta qualità. Strutture in cui vorremmo essere curati noi stessi, e le persone a cui vogliamo bene. Secondo me la sanità non ha niente a che fare con il profitto. Noi qui al centro Salam curiamo pazienti da quasi trenta paesi di tutta l’Africa e ogni cosa è gratuita. Le visite che facciamo, l’intervento e le cure per tutta la vita. Credo che la sanità, come diceva sempre Gino, sia un campo in cui il profitto non dovrebbe avere spazio.
Non è così però.
Ne stiamo avendo la prova anche da questa lunga pandemia.
Posso confessarle che trovo qualcosa di eroico in lei?
Non esageriamo. Io mi sento soltanto un medico.
(da Huffingtonpost)
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Novembre 27th, 2021 Riccardo Fucile
IL DOCUMENTARISTA PIZZINI INTERVISTA DA UN ANNO I NO VAX DELLA TERAPIA INTENSIVA DI BOLZANO
Racconta da un anno con la sua telecamera la terapia intensiva di Bolzano ed è lì che alcuni giovani no vax ricoverati gli hanno raccontato dei Covid party.
Il documentarista Andrea Pizzini racconta il dramma della quarta ondata a Bolzano. Andrea Pizzini, 44 anni di Bolzano, fa gratuitamente quello che sta facendo: andare nella terapia intensiva di Bolzano per raccontare quello che vi accade al suo interno. Storie di uomini e donne non vaccinate che vengono intubate e ancora negano l’esistenza del virus, sanitari che combattono giorno e notte con turni massacranti per salvare più vite possibili.
“Dentro la terapia intensiva, le peggiori follie diventano realtà”, racconta Andrea Pizzini che nell’ultimo periodo ha ricevuto anche qualche minaccia dai gruppi no vax, “gente che volontariamente si fa contagiare passandosi un lecca lecca per poi guarire ed avere il green pass. Naturalisti, un maestro di yoga, omeopatici che negano l’esistenza del Covid, mamme non vaccinate perché costrette magari dal figlio no vax militante. Insomma, racconti a volte struggenti che ti lasciano a bocca aperta”.
È stato Andrea Pizzini a scoprire dell’esistenza dei Covid party. “Più o meno si sapeva di queste feste per contagiarsi volontariamente ed avere il green pass. Si passano il lecca lecca, bevono dalla stessa birra. Nelle valli dell’Alto Adige si fa veramente fatica ad avere il controllo su questi fenomeni. E ora, molte di queste aree montane sono entrate in zona rossa. Servirebbero più controlli”.
Qualche minaccia, qualche attacco verbale. La tensione in Alto Adige sta crescendo. “Mi spiace vedere questa terra così pacifica e gentile veder crescere quest’odio verso i giornalisti, i politici locali, chiunque esprima qualche idea contraria alla loro visione delle cose”, conclude Andrea Pizzini.
(da agenzie)
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Novembre 27th, 2021 Riccardo Fucile
DOPO IL BELGIO, PRIMI DUE CASI IN INGHILTERRA, ALLARME ANCHE IN GERMANIA E REPUBBLICA CECA
Trovati i primi casi di contagio di variante Omicron in Inghilterra. Sono stati segnalati
a Nottingham e a Chelmsford, nell’Essex, secondo quanto ha reso noto il Governo.
I due casi, scoperti la notte scorsa, sono collegati tra loro, ed entrambe le persone contagiate si stanno auto-isolando insieme alle loro famiglie, mentre vengono effettuati ulteriori test.
Casi sospetti anche in Germania e Repubblica Ceca.
In Germania, Kai Klose, ministro degli Affari Sociali nello stato occidentale dell’Assia, in un post su Twitter ha scritto: «La variante Omicron è già arrivata in Germania con grande probabilità».
Anche in Repubblica Ceca stato individuato il primo caso sospetto della variante del Covid-19. Il primo ministro, Andrej Babiš, ha spiegato che si tratta di una donna che ha viaggiato in Namibia e poi è passata per il Sudafrica e Dubai tornando in Repubblica Ceca. L’allarme è scattato anche in Olanda, dove è stato trovato un focolaio di positivi tra passeggeri arrivati a Amsterdam dal Sudafrica.
Secondo i media olandesi, a ora gli infettati dal Sars-Cov-2 sono 85. Sono in corso gli accertamenti per capire se si tratti o meno di Omicron. La nuova mutazione era già stata individuata in Europa ieri, 26 novembre: si tratta di una donna in Belgio che ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo aver viaggiato in Egitto attraverso la Turchia.
(da agenzie)
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Novembre 27th, 2021 Riccardo Fucile
E’ UN CITTADINO ITALIANO DI RITORNO DALL’AFRICA AUSTRALE
Variante Omicron: primo contagio in Italia. Si tratta di un cittadino campano di ritorno dall’Africa australe. La conferma dal laboratorio di microbiologia clinica dell’ospedale Sacco di Milano.
Il paziente campano positivo al Covid 19 e sul quale è stata identificata una sequenza riconducibile alla variante Omicron, è rientrato in Italia alcuni giorni fa dal Mozambico con un aereo atterrato a Milano.
Allo sbarco l’uomo è stato sottoposto a tampone risultato successivamente positivo. L’allarme di questi giorni sui viaggiatori di rientro dall’Africa australe ha acceso i riflettori sul suo caso, facendo partire riscontri più approfonditi su di lui e sui suoi familiari, residenti in Campania.
Un cittadino campano, di ritorno dall’Africa australe, è risultato positivo al tampone molecolare. E’ il primo caso in Italia. Con lui anche il suo nucleo familiare composto da 5 persone. Lievi i sintomi riscontrati.
Dopo i controlli è stata identificata una sequenza riconducibile alla variante Omicron, nella piattaforma ICoGen nell’ambito delle attività di sequenziamento genomico SarS-CoV2 della rete coordinata dall’Istituto superiore di sanità. Il genoma è stato sequenziato presso il Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano da un campione positivo di un soggetto proveniente dal Mozambico.
Il paziente e i suoi contatti familiari sono in buone condizioni di salute e sono residenti in Campania, i cui laboratori sono stati allertati e stanno già lavorando per ottenere i risultati genomici. Già nella giornata di ieri il ministero della Salute aveva emanato una nota informativa alle Regioni e Province autonome a seguito di una riunione coordinata insieme all’Iss per rafforzare le modalità di tracciamento.
(da agenzie)
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Novembre 27th, 2021 Riccardo Fucile
IL LEADER PIU’ GRADITO E’ CONTE, ULTIMO E’ RENZI
Il Partito Democratico è primo nelle intenzioni di voto degli italiani. 
Questo punto, ormai, sembra appurato. Tutti i sondaggi elettorali dei principali istituti demoscopici concordano sia su questo che sugli inseguitori.
Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni è diventata la seconda forza, dopo una breve parentesi in testa.
La Lega di Matteo Salvini, invece, è terza e in calo da mesi.
Sostanzialmente dalla decisione di sostenere il governo guidato da Mario Draghi. Discorso simile per il Movimento 5 Stelle, che con la leadership di Giuseppe Conte sembrava essersi ritrovato, ma da diverse settimane è tornato a calare nei sondaggi.
A confermare questo scenario politico, che ovviamente resta virtuale fino a che non si tornerà al voto, è anche il sondaggio realizzato da Ipsos e illustrato da Nando Pagnoncelli sul Corriere di oggi.
Pd primo, Fratelli d’Italia insegue e la Lega crolla
Il Partito Democratico, secondo il sondaggio di Ipsos, è in testa nelle intenzioni di voto con il 20,8%. A seguire c’è Fratelli d’Italia con il 19,8%, che stacca la Lega al 19,1%.
Il Movimento 5 Stelle, invece, resta distante dai primi tre partiti e raccoglie il 15,5%. Forza Italia, invece, torna a crescere e sale all’8,5%.
Tra i partiti più piccoli Azione di Carlo Calenda è al 2,3%, stessa percentuale raccolta da +Europa.
A seguire c’è Italia Viva di Matteo Renzi al 2%, poi Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni all’1,9% con Europa Verde che raccoglie altrettanto e infine Articolo 1 – Mdp del ministro Speranza allo 0,9%.
Tra i leader Conte è in testa seguito da Meloni e Speranza
La fiducia nel governo e nel presidente Draghi tornano a crescere, seppure di poco. L’esecutivo raccoglie il gradimento del 63% degli italiani, il presidente del Consiglio del 64%.
Tra i leader politici, invece, il più alto nell’indice di gradimento è Giuseppe Conte con il 43% dei giudizi positivi, seguito da Giorgia Meloni con il 37%. Al terzo posto, a chiudere il podio, il ministro della Salute Speranza con il 34%.
Quarti a pari merito al 31% ci sono Enrico Letta e Silvio Berlusconi (il primo il calo e in secondo in risalita).
A seguire ci sono Matteo Salvini con il 30%, Giovanni Toti al 28% insieme a Emma Bonino e Carlo Calenda al 27%. Nicola Fratoianni è al 21%, poi ci sono Maurizio Lupi al 18% e Angelo Bonelli dei Verdi al 16%. Chiude, ancora una volta, Matteo Renzi, che raccoglie appena il 13%.
(da Fanpage)
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Novembre 27th, 2021 Riccardo Fucile
CON L’ADDIO AL BONUS RENZI IN TANTI CI RIMETTERANNO
La montagna ha partorito il topolino, e lo ha partorito pure maluccio: sugli otto miliardi in manovra destinati al taglio delle tasse stanziati dal “Governo dei Migliori” (leggi l’articolo), guidato nientedimeno dall’ex numero uno della Bce Mario Draghi che ha voluto ministro dell’Economia il direttore generale della Banca d’Italia – l’amico Daniele Franco – ci si aspettava decisamente di più che un modesto compromesso.
Con lacune ed evidenti criticità, a partire dalla poca chiarezza visto che del previsto riordino delle detrazioni, che hanno un peso enorme sulla fiscalità complessiva, si sa pochissimo e in ogni caso, con l’esiguo investimento di 8 miliardi (uno, al posto dei due previsti, per il taglio dell’Irap, 7 per l’Irpef) l’effettiva riduzione delle tasse per i ceti medi – perché così è stata presentata – stando ai calcoli è ben poca cosa.
Anzi, per modificare le cinque aliquote Irpef esistenti lasciando invariate la più bassa e la più alta, e abolendone una delle tre intermedie (quella al 41%) a salire di 5 punti è l’aliquota per chi guadagna 2500 euro al mese: non certo un Paperone, considerando il costo della vita soprattutto nelle grandi città.
A pensarla così però, fra le forze politiche, è ovviamente solo l’opposizione (in particolare la leader di FdI Meloni) poiché tutti i partiti della maggioranza, dai renziani di Italia Viva alla Lega, hanno esultato: persino Renzi che si è visto cancellare i suoi famosi 80 euro (diventati poi 100) e Salvini che si è sempre proposto all’elettorato come colui che voleva salvaguardare il ceto medio e le partite Iva, si sono detti soddisfatti.
A supportare il loro entusiasmo, ça va sans dire, i grandi giornali, che in verità da tempo ci hanno abituato a lodi sperticate e titoloni agiografici nei confronti di tutto ciò che fa Draghi, l’uomo della Provvidenza.
VIETATO CRITICARE DRAGHI
A guidare la classifica dei fan draghiani, i quotidiani del gruppo Gedi con La Repubblica che all’indomani dell’accordo trovato in maggioranza apre in prima con il titolo “Giù l’Irpef risparmi fino a mille euro”, con un catenaccio altrettanto elogiativo salvo un blando accenno al fatto che sia Confindustria che i sindacati hanno aspramente criticato la misura. Stessa solfa su La stampa che titola in prima “Giù le tasse al ceto medio l’Irpef cala di sette miliardi”. Pone l’accento sui presunti benefici anche il principale quotidiano economico italiano, Il sole 24ore, che nonostante la posizione dell’editore Confindustria, titola in prima “Nuova Irpef, risparmi fio al 7,5%”.
Più neutro il Corriere della Sera, che richiama di taglio la notizia: “Fisco, l’accordo per ridurre a 4 gli scaglioni Irpef”.
Per leggere qualche critica ragionata bisogna sfogliare i quotidiani di area centrodestra con il direttore Bechis che su Il tempo nel suo editoriale dal titolo “Una riformina che serve poco. Il premier non vuole decidere”, “osa” mettere in dubbio la reale capacità di incidere sulle tasche degli italiani della misura by Draghi e apre il suo giornale titolando in prima “Draghi offre un caffè” (ogni tre giorni, si specifica nel pezzo). Su Libero (stesso proprietario del Tempo, cioè Angelucci) invece si rimane sul vago: “Cambiano le tasse. Eco chi ci guadagna”.
Il Giornale parla esplicitamente di “Sforbiciatina alle tasse” (questo il titolo in prima) con un dettagliato articolo di Forte che mette in evidenza, fra le altre cose, tutti i nodi irrisolti dell’intesa sulla riforma fiscale.
A sinistra il Manifesto critica il provvedimento titolando in prima “Me ne infisco” ponendo l’accento sul fatto che, a loro giudizio, ad essere penalizzate sarebbero le fasce più deboli.
(da La Notizia)
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