Settembre 17th, 2025 Riccardo Fucile
E IN ITALIA CI SONO ANCORA UOMINI DI MERDA CHE FANNO DA QUINTA COLONNA A UN REGIME CRIMINALE
Alexei Navalny, l’oppositore di Putin morto in una colonia penale siberiana il 16 febbraio 2024, sarebbe stato avvelenato. Lo ha denunciato sui social la vedova, Julia Navalnaya, che ha preso il posto del marito come leader del partito Russia del Futuro.
Nel febbraio 2024, racconta la donna: «Siamo riusciti a ottenere campioni biologici di Alexei, a trasferirli all’estero e a consegnarli a dei laboratori in due Paesi occidentali».
Qui sono stati analizzati e i due laboratori, «in modo indipendente l’uno dall’altro, hanno concluso che Alexei è stato avvelenato».
«Questi risultati – continua Navalnaya – sono di rilevanza pubblica e devono essere pubblicati. Tutti meritiamo di conoscere la verità».
La morte di Navalny
Alexei Navalny era morto durante la detenzione in una colonia penale a Charp, in Siberia occidentale, dove era stato trasferito il 25 dicembre 2023. Secondo il collega Leonid Volkov, il suo spostamento in una regione così isolata, a nord del circolo polare artico, era una strategia per allontanarlo dalla sua campagna elettorale contro Putin, avviata il 7 dicembre 2023 in vista delle elezioni in programma l’anno successivo.
In circostanze mai chiarite, Navalny era poi morto poche settimane dopo. Secondo il Servizio Penitenziario Federale, il detenuto si sarebbe sentito male dopo una passeggiata, mentre una ricostruzione del Comitato investigativo russo aveva poi parlato di una «malattia combinata».
Il primo avvelenamento di Navalny
Se fosse confermata la morte di Navalny per avvelenamento, questo sarebbe il secondo tentativo di eliminare il dissidente avvenuto in questo modo. Già nell’agosto 2020, il dissidente si era sentito male durante in viaggio in aereo. Atterrato all’aeroporto di Omsk per ricevere le cure più urgenti, Navalny era poi stato trasferito a Berlino per rimettersi completamente al di fuori del territorio russo. Il 2 settembre successivo un portavoce del governo tedesco aveva confermato l’ipotesi dell’avvelenamento, affermando che le analisi su Naval’nyj avevano riscontrato la presenza del Novičok, un agente nervino già impiegato per avvelenare personaggi sgraditi al regime di Mosca.
(da agenzie)
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Settembre 17th, 2025 Riccardo Fucile
“C’E’ UNA TALE ABBONDANZA IMMOBILIARE DA FAR SI’ CHE LA RICOSTRUZIONE SI PAGHI DA SOLA”… COME UN GOVERNO CRIMINALE SPECULA SU 65.000 MORTI, DOPO AVER AMMAZZATO DONNE E BAMBINI
Mentre prosegue l’operazione militare di occupazione di Gaza City il ministro delle
Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, getta definitivamente la maschera: alla fine della guerra la Striscia di Gaza sarà “una miniera d’oro immobiliare”, dichiara entusiasta alla conferenza immobiliare Urban Renewal Summit a Tel Aviv. Mentre la Commissione europea annuncia le possibili sanzioni contro Israele (con il nome di Smotrich che compare tra quelli inclusi nel pacchetto) e la Commissione indipendente delle Nazioni Unite accusa Tel Aviv di genocidio, il ministro di estrema destra parla addirittura di “negoziati avviati con gli americani” per come spartirsi la Striscia alla fine del conflitto.
Come se stesse parlando di una qualsiasi operazione immobiliare Smotrich sottolinea che “la demolizione, la prima fase del rinnovamento della città, l’abbiamo già fatta. Ora dobbiamo solo
costruire”. Fase, dimentica di dire, che ha provocato fino a oggi oltre 65mila morti, tanti dei quali bambini. Il ministro delle Finanze tiene anche a precisare gli aspetti prettamente economici del progetto: nell’enclave palestinese c’è una tale “abbondanza immobiliare” da far sì che la ricostruzione “si paghi da sola“, insiste ancora.
Per il ministro di Netanyahu il progetto “dell’Eldorado Gaza” è stato già condiviso con gli Stati Uniti: “Abbiamo investito molti soldi in questa guerra. Dobbiamo vedere come distribuiremo il terreno in percentuale“, ha aggiunto sottolineando che “il business plan” per Gaza è sulla scrivania del presidente americano Donald Trump che “sta verificando come questa situazione diventerà una manna dal cielo immobiliare”. Tra l’altro a febbraio scorso era stato lo stesso presidente Usa a lanciare il piano della “Riviera Gaza” senza palestinesi.
Il progetto di Smotrich e del governo israeliano non si ferma alla Striscia. È stato proprio lui ad annunciare ad agosto il via libera alla costruzione di 3.400 nuovi insediamenti in Cisgiordania, la contestatissima Colonia E1 che – come lui stesso ha sottolineato – “cancella l’illusione dei due Stati e consolida la presa del popolo ebraico sul cuore della Terra d’Israele”: “Lo Stato palestinese viene cancellato dal tavolo non con slogan, ma con i fatti“, ha ribadito presentando i nuovi insediamenti come “un altro chiodo nella bara di questa pericolosa idea”. Dalla Cisgiordania alla Striscia di Gaza, pertanto, il progetto di Smotrich e del governo israeliano va verso un unico obiettivo.
(da il Fatto Quotidiano)
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Settembre 17th, 2025 Riccardo Fucile
GRAZIE ALLA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO COMPLESSIVO DEL CONSENSO LEGHISTA, LO SPERICOLATO EX PARA’“CHIEDERÀ LE QUOTE” ALLE REGIONALI E POI ALLE POLITICHE, POI PUNTARE A PRENDERSI LA LEADERSHIP DELLA LEGA
Fontana Attilio: l’anti Vannacci. Nel giro di una decina di giorni il governatore lombardo, leghista da decenni, ha preso la parola tre volte contro il recente vicesegretario del suo partito, Roberto Vannacci.
L’ultima, soltanto domenica scorsa. A chi gli chiedeva del debutto da «tesserato» del generale sul prato di Pontida, sia sabato con i giovani sia domenica al tradizionale raduno, ha risposto un po’ secco: «Sentiremo e poi valuteremo. L’unica cosa certa è che Pontida è la festa della Lega, è la festa dei territori, è la festa dei nostri valori.Questa è l’unica cosa certa, tutto il resto non lo so».
Come dire: nessuna intenzione di aprire linee di credito nei confronti dell’europarlamentare che ha aderito alla Lega soltanto lo scorso aprile, contestualmente alla sua nomina a vice di Matteo Salvini. La voce di Attilio Fontana è quella che più nitida risuona. Ma non è l’unico nella Lega a non apprezzare il neo protagonismo dell’eurodeputato paracadutista.
A prima vista è uno scontro tra due Leghe. Quella classica, consolidata in decenni di presenza sul territorio, con la costruzione di un consenso «di vicinato» e innervata comune per comune. E quella recente, che nasce da un consenso mediatico che ai «vecchi» pare effimero e di cui si soppesano i pro ma anche i contro. Il tema, però, è anche un altro. Roberto Vannacci
«chiederà le quote», come dicono i leghisti.
Anzi, in Toscana, la sua Regione, le ha già chieste per le elezioni fissate per il 12 e il 13 ottobre. E, dunque, non è difficile immaginare il futuro: il generale le chiederà anche alle Politiche. E dato che «cuba» circa un terzo del consenso complessivo della Lega, è normale che nei territori ci si preoccupi.
(da Corriere della Sera)
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Settembre 17th, 2025 Riccardo Fucile
“CIRIANI NON HA LE ROTELLE A POSTO”… “QUALCHE ANNO FA MELONI DISSE CHE TRA MATTARELLA E PUTIN PREFERIVA IL PRESIDENTE RUSSO”… “IN PASSATO STAVA CON LA PALESTINA ORA STA DOVE LE CONVIENE”
Il ministro Luca Ciriani “non ha le rotelle a posto” quando mi dice “che sono nel clima
del Br perché faccio un’interrogazione parlamentare. Dico a Meloni, se vuoi bloccare il clima d’odio inizia a mettere la museruola ai pitbull che hai attorno” e “a chi dice che siamo con le Br. Poi, parliamo dei problemi veri: i salari”. Lo ha detto il leader di Iv Matteo Renzi a Tagadà su La7.
“Meloni stava con Putin”, qualche anno fa “ad una domanda di Gruber rispose ‘tra Mattarella e Renzi e Putin io scelgo Putin’. Ha cambiato idea” anche “sulla Palestina” in quanto “da giovane stava dalla parte della Palestina con toni anti-israeliani a dir poco”. Insomma, “sta dove le conviene. Le conviene parlare di tutto tranne che degli stipendi”. Lo ha detto il leader di Iv Matteo Renzi a Tagadà su La7.
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Settembre 17th, 2025 Riccardo Fucile
LE 300 PERSONE PRESENTI ALL’EVENTO SONO SCAPPATE DAL RISTORANTE: UNA VOLTA TERMINATO IL CAOS LA CENA E’ RICOMINCIATA
Spray urticante alla cena elettorale della candidata di Fratelli d’Italia. E’ accaduto ieri sera ad Ascoli Piceno. Come fa sapere lo staff di Francesca Pantaloni, assessore comunale e candidata di Fdi alle prossime elezioni regionali nelle Marche, “ignoti hanno diffuso spray urticante all’interno della sala” del ristorante Mister Ok, dove oltre 300 persone stavano partecipando all’evento elettorale organizzato per lei dal suo collega all’Urbanistica, l’assessore Gianni Silvestri.
Lo spray ha generato “momenti di panico e un vero e proprio fuggi fuggi tra i presenti” e “alcuni partecipanti hanno accusato lievi sintomi di intossicazione, ma senza gravi conseguenze”. Sul posto sono intervenuti i carabinieri ma fondamentale è stato il pronto intervento dello staff del ristorante, che, spiegano dallo staff di Pantaloni, “ha gestito con professionalità la situazione, permettendo alla serata di proseguire”.
La cena si è dunque conclusa “tra applausi e parole di incoraggiamento, a dimostrazione che nessun atto di intimidazione può fermare la voglia di partecipazione e di rinnovamento che anima questo percorso”.
(da agenzie)
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Settembre 17th, 2025 Riccardo Fucile
L’ITALIA VENERDÌ HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE ALLA DICHIARAZIONE DI NEW YORK MA, A DIFFERENZA DI ALTRI PAESI, SI È BEN GUARDATA DAL DICHIARARE SE RICONOSCERÀ LA PALESTINA ALLA CONFERENZA SULLA SOLUZIONE DEI DUE STATI DEL 22 SETTEMBRE … FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA
Quanto a lungo può andare avanti il camaleontismo di Giorgia Meloni, ora persino
declinato in salsa israelo-palestinese? L’Italia venerdì ha dato il suo voto favorevole alla Dichiarazione di New York, il documento varato a fine luglio dalla Conferenza Onu sulla soluzione dei due Stati, promossa da Francia e Arabia Saudita.
Ma è solo il primo passaggio. Il momento della verità, in cui l’Italia sarà chiamata a giocare a carte scoperte, arriverà il 22 settembre: al Palazzo di vetro dell’Onu, alla Conferenza sulla soluzione dei due Stati, diversi Paesi saranno chiamati a
riconoscere la Palestina. Oltre alla Francia, Australia, Belgio, Canada, Finlandia, Malta, Portogallo e Regno Unito riconosceranno lo stato. E l’Italia, cosa farà?
Dei 193 membri dell’Onu, 147 riconoscono già la Palestina. L’Italia si unirà a Parigi e Londra o tenterà di mantenere una posizione defilata, pur di non indispettire Trump e il suo amico Netanyahu?
E’ un bel dilemma per Giorgia Meloni, sempre così attenta a non perdere consenso e ai sondaggi. La questione palestinese è molto sentita nell’opinione pubblica italiana. Secondo un sondaggio Only Numbers riportato da Alessandra Ghisleri su “la Stampa” del 15 settembre 2025, il 40,6% degli italiani si dichiara favorevole al riconoscimento della Palestina e il 63,8% ritiene che la situazione a Gaza sia “gravissima”.
Persino il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e papa Leone XIV sono intervenuti più volte per denunciare l’emergenza umanitaria nella Striscia.
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Settembre 17th, 2025 Riccardo Fucile
UN ASSIST ELETTORALE DA 60 MILIONI… E PER ANNI QUESTI STARNAZZAVANO CONTRO LE MARCHETTE ELETTORALI E IL CLIENTELISMO
Sessanta milioni di euro a pochi giorni dal voto. Ecco il “regalo” elettorale del governo alle Marche guidate da Francesco Acquaroli (FdI), governatore in carica e candidato-presidente per il centrodestra alla corsa per le regionali in calendario il 28 e 29 settembre. Se anche gli ultimi passaggi tecnici fileranno liscio tra qualche giorno potrà contare su un’assegnazione importante.
Tutto merito della delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) che dovrebbe riunirsi il 24, proprio a ridosso della chiamate alle urne dei marchigiani.
Un assist importante che si materializza a poche ore dall’arrivo di Giorgia Meloni nelle Marche. Oggi la premier sale sul palco di piazza Roma, ad Ancona, insieme ai suoi vice Matteo Salvini e Antonio Tajani. All’appuntamento, in programma alle 18, presenti anche il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, e il
senatore Antonio De Poli, insieme ai rappresentanti locali dei partiti del centrodestra che sostengono la volata di Acquaroli.
Non è la prima volta che l’esecutivo assegna risorse ai territori a pochi giorni dal voto. A dieci giorni dal voto in Abruzzo (il 10 ottobre 2024), dove a correre per la riconferma era un altro governatore meloniano, l’uscente Marco Marsilio (FdI), la premier guidò la riunione del Cipess che sbloccò 720 milioni per la Roma-Pescara. La ferrovia che promette di collegare i due capoluoghi in un’ora e venti minuti era finita fuori dal Pnrr. Fu ripescata proprio ridosso delle elezioni regionali.
Ora il “soccorso” arriva nelle Marche. ll lavoro istruttorio è già pronto. È finito martedì sul tavolo del pre-Cipess, la riunione preparatoria che mette in fila le carte per le decisioni che spetterà ai tecnici approvare in via definitiva. Ecco allora la nuova assegnazione.
Spunta in un documento del Dipe, il Dipartimento per la programmazione economica e il coordinamento economico di
Palazzo Chigi. Alla lettera b del punto 1 si fa riferimento al Fondo sviluppo e coesione 2021-2027.
È il salvadanaio per i territori che l’esecutivo ha blindato con gli Accordi di coesione sottoscritti, uno per uno, con le Regioni. Le Marche possono contare in tutto su 333,6 milioni di euro: le risorse saranno impiegate per finanziare sedici investimenti, con un’attenzione particolare alle infrastrutture e alla rete di trasporto.
Nella nota del Dipe, che Repubblica ha potuto consultare, l’oggetto è l’assegnazione di risorse per tre progetti: i primi due sono accorpati, il terzo viaggia in autonomia. Ecco il dettaglio: 43 milioni vanno al completamento del progetto “Nuovo complesso sede dell’Ircss Inrca e dell’ospedale di rete sud Ancona”, mentre altri 17 milioni al collegamento stradale Macerata-Villa Potenza
È stato proprio Acquaroli, il 3 settembre, a dare il via all’iter della proposta attraverso una segnalazione. La pratica è stata
istruita dal Dipartimento per le politiche di coesione e il Sud di Palazzo Chigi. I finanziamenti che il Cipess ha messo in conto di sbloccare la settimana prossima servono a garantire alle opere i finanziamenti che ancora mancano.
Soldi extra perché i 145,4 milioni dell’Fsc serviranno a coprire i costi aggiuntivi che sono maturati durante la progettazione e la realizzazione del nuovo complesso che ospiterà l’Istituto nazionale ricovero e cura degli anziani (Inrca), e di un ospedale del capoluogo. Il costo complessivo ora è pari a 188,4 milioni, di cui 145,4 già dotati di copertura finanziaria.
Mancano 43 milioni, che sono quelli in arrivo. Le risorse – si legge nel documento – servono a completare il polo sanitario “attesa la relativa rilevanza strategica”.
ll totale del finanziamento fa 60 milioni. Soldi e prescrizioni. Così come avvenuto con le altre delibere del Cipess che hanno assegnato le risorse dell’Fsc, anche questa per le Marche prevederà “un termine di riferimento” per ogni opera “ai fini
dell’applicazione della revoca automatica delle risorse”
Non appena lo schema di delibera otterrà il via libera della Corte dei conti, l’amministrazione regionale potrà avviare le attività che servono ad attuare gli interventi sul territorio. Prima, però, serve il disco verde del ministero dell’Economia.
(da agenzie)
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Settembre 17th, 2025 Riccardo Fucile
“NOI TAGLIAMO IL PANE CON LA MACCHINA” LA GIUSTIFICAZIONE… MA IL CLIENTE LI SMENTISCE: “MI HANNO TAGLIATO IN DUE UNA FOCACCIA CON IL COLTELLO. MAI PIU’”
Un costo extra di 20 centesimi sullo scontrino per farsi tagliare pane, pizza, focaccia. È
il sovrapprezzo applicato all’interno del Panificio Sgroi in via Giovanni Pier Luigi da Palestrina a Milano, zona NoLo, annunciato a chiare lettere con un cartello proprio vicino alla cassa.
E il caso, segnalato dalla pagina Instagram Nolomilano, fa subito il giro dei social e scoppiare la polemica online. “Ma noi continueremo ad applicare la maggiorazione”, spiegano dalla panetteria, raggiunti da Fanpage.it. “Quel cartello c’è perché qui tagliamo il pane con la macchina, è un servizio in più che forniamo al cliente e che non tutti garantiscono. Inoltre, i
macchinari costano”.
In realtà, va detto, la versione del cliente che per primo ha scatenato la discussione era un po’ diversa. “Ben 20 centesimi in panetteria per tagliare un pezzo di focaccia in due con il coltello? Siamo alla follia”, era stato infatti il commento diffuso dagli amministratori della pagina Instagram dedicata ai residenti del quartiere Nolo, nei dintorni di piazzale Loreto, che avevano pubblicato la foto dello scontrino con il prezzo finale di 3,63 euro (3,43 per il singolo prodotto di panificazione più il sovrapprezzo di 20 centesimi per ricevere la focaccia già tagliata). “Posso capire un pane tagliato a fette con la macchina, ma una focaccia… 20 centesimi a voi, ma da oggi anche un cliente in meno”.
Del resto, non è certo il primo episodio di scontrini discutibili e maggiorazioni “anomale” che finiscono online e scatenano una valanga di commenti negativi. Negli ultimi anni, in Italia si sono infatti moltiplicati i casi di clienti che hanno denunciato costi
extra per richieste considerate nella norma, e non certo dei capricci.
Il più recente? Quello segnalato sempre sui social dalla nuotatrice Elena Di Liddo, che in Puglia si è ritrovata 1,50 euro extra sullo scontrino della trattoria solo per aver chiesto di togliere i pomodorini dalla pizza. Ma al centro delle polemiche, negli anni, si sono trovati anche il bar di Como che ha fatto pagare ai clienti 2 euro in più per dividere il toast a metà, così come la gelateria di Trento che ha applicato un supplemento per un cucchiaino di gelato in più e l’osteria di Finale Ligure che ha segnato 2 euro in più sul conto per portare un piattino da condivisione a tavola. Si tratta del corretto riconoscimento per chi lavora nella ristorazione o, come tantissimi credono, il segnale di una tendenza a scaricare sempre più i costi sui consumatori?
(da Fanpage)
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Settembre 17th, 2025 Riccardo Fucile
SUI SOCIAL IL VIDEO SUSCITA INDIGNAZIONE
Bufera di indignazione sui social per un video che circola da qualche giorno su Instagram: il conducente di una Ferrari che sfreccia superando i limiti di velocità tra le vie di Milano viene fermato dalla polizia urbana per ricevere i complimenti.
Il video, pubblicato quattro giorni fa dal profilo @6to6motor, è girato in zona Susa / Indipendenza a Milano, dove la Ferrari
sfreccia per via Giustiniano, via Gaio e via Castel Morrone a una velocità di circa 80 km/h anche se a Milano, a partire dal 2024, è stato introdotto un limite di velocità di 30 km/h su quasi tutte le strade urbane. Questo significa che anche zona Susa e Indipendenza sono “Zone 30”, dove quindi vige questo limite, essendo all’interno della città (salvo diversa e specifica segnalazione si potrebbe comunque arrivare solo a 50 km/h).
L’auto è stata poi fermata da una coppia di poliziotti. Dopo aver chiesto se parlasse italiano, uno dei due agenti si è congratulato con il pilota per la sua auto: “One of the best car in the world”, ha detto stringendogli la mano. I due hanno continuato a scherzare con l’autista sulla bellezza della supercar, senza accennare alla violazione.
Il video ha fatto il giro d’Italia e ha toccato l’opinione pubblica, in particolare i milanesi, indignati dal comportamento dei poliziotti. “La polizia che si congratula con uno che va a gran velocità sulle strade cittadine. Questa è Milano!” e “Lui fa
80km/h in centro e si prende i complimenti dal vigile. Patetici” sono solo alcuni dei commenti degli utenti sdegnati.
La rabbia delle persone, in particolare, è legata all’emergenza morti in strada a Milano. La situazione è grave per il numero di incidenti d’auto legati alla provincia lombarda: nel 2024, stando a quanto diffuso dal Ministero dei Trasporti, a Milano ci sono stati quasi 7500 incidenti su strade urbane, che hanno portato a 35 decessi. Un numero ancora troppo alto, per un tema sempre attuale: la scorsa settimana Matteo Barone, di soli 25 anni è stato travolto e ucciso in via Porpora mentre attraversava la strada, investito da un’auto guidata da un poliziotto 26enne libero dal servizio, risultato poi positivo all’alcol-test.
(da Fanpage)
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