Dicembre 16th, 2025 Riccardo Fucile
TRUMP, UNO SPROFONDO UMANO CHE METTE DISGUSTO
Vi prego, nel caso vi fosse sfuggito, di leggere il post che il presidente degli Stati Uniti
ha dedicato al regista Bob Reiner e sua moglie Michelle, uccisi, pare, durante una lite familiare con un figlio. Trump attribuisce la morte di Reiner “alla rabbia che aveva suscitato negli altri a causa della sua grave afflizione”, che sarebbe detestare lo stesso Trump. “La sua paranoia aveva raggiunto livelli inauditi mentre l’amministrazione Trump superava ogni obiettivo e aspettativa di grandezza”.
Cioè: è morto perché mi odiava, dice il presidente. Perché rifiutava di prendere atto che io sono il migliore, il più bravo, il
più forte.
Va bene che ci si abitua a tutto: ma vi rendete conto del livello? A parte uno che, ininterrottamente, si loda da solo (j’asu d’Cavour je gniun ca i lauda, as lauda da lur: gli asini di Cavour nessuno li loda e si lodano da soli, saggezza popolare piemontese).
A parte questo, dicevo, come fa il capo di un Paese a essere così stupido, così vanesio, da ricondurre a se stesso una tragedia che non lo riguarda affatto? Come hanno potuto saltare, una dopo l’altra, tutte quelle inibizioni che, per esempio, impediscono di strillare “io sono il più bravo!” in pubblico, e almeno di fronte alla morte suggeriscono silenzio e rispetto?
Quale mostruosa deviazione della storia ha portato uno come Trump a governare gli Stati Uniti? Credetemi: non sto parlando di politica. Sto parlando di uno sprofondo umano che mette spavento, e anche un certo disgusto.
Quanto alla politica, volesse riacquistare peso e significato, in America come in Italia dovrebbe ripartire proprio da questo: dall’umanità, dalla gentilezza, dall’umiltà degli atti e delle parole. Vergognoso non è solamente affamare i poveri, o speculare sulla guerra. Vergognoso è anche usare il potere per pura vanità, e volontà di sopraffazione.
(da Repubblica)
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Dicembre 16th, 2025 Riccardo Fucile
“LA PREMIER ANNOVERA TRA I SUOI FLIRT ALCUNI BARRICADERI DI CASAPOUND, COME ALESSANDRO GIOMBINI, DETTO ‘MANOLO’, I FRATELLI MARCELLO E RENATO DE ANGELIS (IL PRIMO EX TERRORISTA DI TERZA POSIZIONE, COGNATO DI LUIGI CIAVARDINI), E IL SECONDO FIDANZATO PER ANNI CON MELONI”
Che meraviglia la torciata! Rimandava ad antichi riti pagani. Il 27 dicembre 2003 le strade del quartiere multietnico Esquilino brillavano di una luce strana. Il gruppo che nel nome si ispirava al poeta dei Cantos, circa una cinquantina di camerati con sacchi a pelo e scatole di fagioli, prese possesso degli uffici di proprietà del Demanio nel fatiscente palazzo di via Napoleone IIIE festeggiò con un corteo fiammeggiante la Madre di tutte le occupazioni, segnando l’inizio di una storia destinata a durare decenni e che ancora oggi continua.
Adesso a far emergere riti, miti e misteri di CasaPound è l’inviato de la Repubblica Paolo Berizzi nel Libro segreto di CasaPound (Fuori Scena editore). A causa del suo attivismo avventuroso e da gran ficcanaso negli anditi più reconditi del sovversivismo neofascista, il giornalista è minacciato e vive sotto scorta da anni.
Anche questa pubblicazione non è stata ben accolta dagli estremisti di destra. Berizzi racconta di aver avuto centinaia di informazioni dettagliate sulla vita di CasaPound da un militante che, deluso e in procinto di recidere i propri legami con la famiglia politica, si è applicato a ricostruire la storia di CP.
I ragazzi con tatuaggi e scarponcini già avevano tentato la loro prima Onc (Occupazione non conforme) il 12 luglio 2002 in un altro edificio romano. La presa di possesso del palazzo all’Esquilino sancì la loro nuova missione che consisteva nel gettare le basi del fascismo sociale, di un movimento eversivo e determinato nella tutela dei poveri e dei déraciné.
I camerati occupanti lo stabile, guidati dal dominus indiscusso Gianluca Iannone, stesero poi il Miles, il decalogo per una vita militarizzata ed esemplare. Sono circa una ventina i principi ideali a cui ottemperano gli aderenti a CasaPound, come, per esempio, il rituale del solstizio preceduto dal digiuno e dall’astinenza sessuale. Guai a chi si sottrae o sgarra. Una prassi consueta presso le sezioni di CP sono gli schiaffoni educativi (dal Nord al Sud ogni gruppo ha il suo schiaffeggiatore designato) per far rientrare nelle righe gli indisciplinati
Il buon militante deve poi forgiarsi sporcandosi le mani di sangue, facendo vedere il suo valore nelle “aggressioni premeditate” e organizzate. Tra le più recenti incursioni violente, per esempio, vi sono le scazzottate a Trastevere di giovanotti di CP con la testa rasata che si sono accaniti contro quattro ragazzi che indossavano le magliette antifa del Cinema America
Designato alle relazioni più istituzionali di CP è stato, fin dalla nascita del movimento, il dandy Marco Clemente. Milanese e imprenditore, Clemente ha tenuto i contatti con le forze politiche, in particolare con Fratelli d’Italia e con la Lega, prima ancora con Alleanza nazionale e con la Fiamma Tricolore, e vanta un’estrazione sociale e frequentazioni diverse rispetto alla
gran parte dei dirigenti e dei militanti romani di CP.
A lui e a Iannone si deve l’idea degli “Unici”, ovvero di una settantina di persone – imprenditori, professionisti, giornalisti, politici, avvocati, docenti universitari, ambasciatori e militari – che hanno finanziato il movimento. «Pubblicamente nessuno ha mai saputo della loro esistenza, nemmeno i militanti “semplici”», scrive Berizzi.
Nel racconto del cronista, infine, CasaPound è stata anche l’abitacolo-rifugio degli “amori neri” che hanno visto fiorire legami tra passione e ideologia.
Così è stato anche per la premier Giorgia Meloni che tra i suoi flirt annovera alcuni barricaderi di CP, come Alessandro, detto “Manolo”, Giombini, un bel ragazzo, alto, moro, fisico atletico, tatuaggi e molto capace di “menar le mani”, come spiega Berizzi.
Un altro grande amico della premier è stato Simone Di Stefano che nel 1992 l’accolse giovanissima nella sezione del Msi della Garbatella. E poi sempre nel gruppo degli intimi ci sono i fratelli Marcello e Renato De Angelis – il primo ex terrorista di Terza posizione, cognato di Luigi Ciavardini dei Nar, e il secondo fidanzato per anni con l’attuale premier.
Non è stato facile essere una giovane donna impegnata nella destra estrema. A CasaPound la dirigenza ancora oggi è quasi tutta maschile: i vertici nazionali e i ruoli più influenti sono occupati soprattutto dai maschi. Per le donne è raccomandata la maternità e la famiglia “tradizionale”.
Ben diverso invece il percorso femminile in Fratelli d’Italia con le Sorelle d’Italia diventate una premier e l’altra capo dellasegreteria politica del partito.
Mirella Serri
per “la Stampa”
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Dicembre 16th, 2025 Riccardo Fucile
TRA GLI INCARICHI “PARTICOLARI” QUELLO AD ELISA SGROI: PER 55MILA EURO LORDI SI OCCUPA DI “COUNSELING” E “TEAM BUILDING” E DEL RECLUTAMENTO DI “TALENTI” INTERNI IN STILE “X FACTOR” … MENTRE SIMONE GUANZIROLI, FEDELISSIMO DI BUTTI, INTASCA 90MILA EURO COME RESPONSABILE IMMAGINE E PROMOZIONE DEL DIPARTIMENTO
Una consulenza digitale è per sempre. Anche quando scade annualmente. Ne sanno
qualcosa al dipartimento per la Transizione digitale, guidato dal sottosegretario all’Innovazione, il meloniano Alessio Butti.
Il lavoro procede a spron battuto, soprattutto negli staff, dove consulenti e collaboratori hanno recentemente prolungato il proprio rapporto con l’amministrazione, in tanti casi iniziato fin dall’inizio della legislatura.
Da inizio novembre sono stati sottoscritti o rinnovati almeno 24 contratti di consulenza, affidati direttamente dal sottosegretario, alla struttura di sua appartenenza, o al dipartimento coordinato dall’ex capo della protezione civile, Angelo Borrelli.
Non una novità: il dipartimento è stato voluto con un apparato mastodontico dal predecessore di Butti, Vittorio Colao.
Intanto è partito il rinnovo per incarichi quantomeno particolari di Elisa Sgroi: per 55mila euro lordi, all’interno del dipartimento di Palazzo Chigi si occuperà di “counseling” e “team building”. Tradotto dal linguaggio manageriale, tra le varie mansioni rientra anche il reclutamento di “talenti” interni. La caccia all’X Factor al dipartimento.
Tra i contratti rinnovati figura anche quello di Simone Guanziroli che, per 90mila euro, è indicato come responsabile immagine e promozione. Un fedelissimo di Butti, comasco come il sottosegretario, chiamato a vendere il “prodotto dipartimento”, attraverso la creazione e la promozione del brand, all’esterno.
E poi c’è Fabio Pio Mastroberardino, dirigente lombardo di Fratelli d’Italia, anche lui confermato a dicembre con un incarico conferito direttamente dal sottosegretario. Negli anni precedenti è stato consigliere comunale a Calolziocorte e poi consigliere provinciale a Lecco.
Ora il suo profilo, oltre a guidare i meloniani nella sua Lecco, è quello di “content designer”, una definizione che segna un’evoluzione interessante rispetto al passato: la Transizione digitale, a Palazzo Chigi, non riguarda solo la tecnologia, ma anche la capacità di reinventare i ruoli. Meglio se, come nel caso di Mastroberardino, tutto interno alla fiamma di Fratelli d’Italia.
(da “Domani”)
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