50 MIGRANTI DELLA “DICIOTTI” SE NE SONO ANDATI? HANNO FATTO BENE, PERCHE’ MAI DOVREBBERO RIMANERE IN ITALIA?
E’ LA DIMOSTRAZIONE CHE NON ESISTE ALCUNA INVASIONE, VISTO CHE LA META FINALE NON E’ IL NOSTRO PAESE… ANZI, DOVEVAMO ACCOMPAGNARLI ALLA FRONTIERA, MUNENDOLI DI UN PERMESSO D’ASILO TEMPORANEO, VALIDO IN TUTTA EUROPA
La polemica della sera è quella relativa al fatto che cinquanta migranti, sbarcati dalla nave Diciotti e trasferiti nel centro di Rocca di Papa, si sono allontanati .
In particolare, sei si sarebbero allontanati il primo giorno di trasferimento, cioè venerdì 31. A questi si aggiungono 2 eritrei destinati alla diocesi di Firenze che sono si sono allontanati il 2 settembre, altri 19 il cui allontanamento è stato riscontrato il 3 settembre, e 13 destinati a varie diocesi e spariti ieri. All’interno del gruppo, quattro si sono allontanati quando erano ancora a Messina.
Le persone che si sono allontanate si erano limitate a “manifestare l’interesse per formalizzare la domanda d’asilo”. Tutte erano state identificate con rilievi fotodattiloscopici e inserite in un sistema digitale europeo.
Per la legge, queste persone hanno libertà di movimento e quindi non sono sottoposte alla sorveglianza dello Stato, come precisa il Viminale, quindi dov’è il problema?
“È allontanamento volontario, non fuga”, precisa il direttore di Caritas Italiana, don Francesco Soddu. “Si fugge da uno stato di detenzione e non è questo il caso, nessuno vuole rimanere in Italia, si sa”.
“Queste persone – spiega Soddu – davanti ad una situazione di affidamento o prima o dopo avrebbero potuto scegliere di allontanarsi volontariamente” perchè la struttura che li accoglie non ha il compito di trattenerli.
I migranti che si sono resi irreperibili “potranno chiedere asilo ricominciando quella procedura che era stata avviata nelle nostre strutture, a partire dal centro di accoglienza straordinaria” Mondo Migliore.
In concreto: uno puo’ chiedere asilo e avviare la pratica in Italia o tentare di raggiungere altri Paesi dove spesso hanno parenti o amici cui appoggiarsi e che hanno ottenuto la regolarizzazione.
A dimostrazione che non esiste alcuna invasione del nostro Paese, dato che la destinazione finale è un’altra.
Se si è formato “un tappo” è grazie ai quei Paesi con governi razzisti che non hanno rispettato la ricollocazione fissata dalla Ue, Orban e compagni di merende di Salvini al seguito.
Se Renzi (e ora il prestanome Conte) avesse fornito loro un permesso di asilo temporaneo, accompagnandoli alle varie frontiere, molti sarebbero riusciti, prima o poi, ad attraversarle per raggiungere la meta ambita.
A quel punto l’Italia si sarebbe svuotata di almeno i due terzi dei profughi, invece che pietire gli altri Paesi di prenderne in carico una quota, ottenendo solo schiaffoni.
Il punto è semplice: solo l’anno scorso Francia, Svizzera e Austria ci hanno “restituito” circa 40.000 migranti. Con il permesso temporaneo avremmo potuto negare il rientro obbligato e sarebbero rimasti in carico degli altri Paesi europei.
Ovvio che a quel punto sarebbe scoppiata una polemica feroce con altri Stati, ma era la via da percorrere per dare una lezione a tanti governi che “ci hanno lasciati soli” e far esplodere le contraddizioni di un’Europa dove ci sono Paesi che prendono miliardi, si cuccano solo i diritti e non accettano i relativi doveri di solidarietà .
Era un’ipotesi concreta ventilata da Renzi e Minniti, salvo poi farsela addosso nel timore delle polemiche degli altri Stati europei.
Per fare una cosa del genere ci vogliono le palle, quelle che Salvini non ha, preferendo essere forte coi deboli e debole coi forti.
Lui preferisce le battutine sui 50 migranti “irreperibili” senza sapere che nessuno li obbliga per legge a rimanere in Italia o sugli “scheletrini” che da morti di fame ora hanno la forza di scappare.
Ci sono tanti maiali razzisti obesi, ma non per quello non riescono a raggiungere una pasticceria per rimpinzarsi di creme e pasticcini.
Non per questo esplodono.
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