ECCO COME I SOVRANISTI CI RACCONTANO BALLE
TEORIE COMPLOTTISTE PER SCREDITARE I NEMICI E INFLUENZARE L’OPINIONE PUBBLICA: UNA RAFFINATA STRATEGIA DI PROPAGANDA ORGANIZZATA
Alzi la mano chi non ha creduto, almeno per cinque minuti, alla storia delle torri gemelle buttate giù dal governo degli Stati Uniti.
O chi invece ha dentro di sè il dubbio che le case farmaceutiche tengano chiuso in un cassetto il rimedio anti Aids.
Il tutto ovviamente pianificato nelle segrete stanze del circolo Bilderberg.
Potete abbassare le mani: non siete dei creduloni, ma semplicemente vittime di alcune delle tante teorie del complotto che girano in rete.
Perchè il cosiddetto complottismo non è il banale racconto di una serie di menzogne ma una raffinata strategia di propaganda per influenzare l’opinione pubblica nella sua capacità di comprendere l’attualità .
Umberto Eco ha fatto notare come le teorie complottiste siano uno strumento di potere utilizzato per screditare i nemici politici e alterare la fiducia delle popolazioni nei confronti delle loro classi dirigenti.
Se proviamo a pensare cosa sia successo dopo il 2008 riusciamo a comprendere a pieno le parole di Eco.
Dopo la crisi finanziaria dei mutui subprime è iniziata a circolare in rete una spiegazione sempre più virale e distorta dei fatti: gruppi occulti di potere bancario e politico avevano tramato alle spalle del popolo per arricchirsi a dismisura.
Tutto il post Lehman Brothers è stato raccontato come questa macchinazione delle èlite.
La crisi dei debiti sovrani europei, la dittatura dello spread, la Troika in Grecia sono stati identificati in rete come un complotto studiato a tavolino dalle classi dirigenti. Questo racconto manipolato si è fatto spazio all’interno di un contesto che ha visto il web diventare sempre più pervasivo nel settore dell’informazione grazie all’esplosione dei social network.
Le teorie complottiste hanno arato il terreno per la rottamazione dei tradizionali partiti e l’avvento di nuovi movimenti come gli Indignados, Occupy Wall street, Podemos, Movimento 5 telle e Lega.
In Italia queste due organizzazioni politiche sono quelle che nel tempo hanno costruito una forte narrazione dell’attualità ricorrendo a teorie complottiste.
Il sovranismo a trazione salviniana fa un ampio ricorso al racconto alternativo della realtà : le tradizionali istituzioni politico-economiche (partiti, europa, banche) sono continuamente descritte come centri di potere occulto che danneggiano il popolo. Lo slogan “Prima gli italiani” nasce da una narrazione che vede la comunità -nazione minacciata nei propri confini materiali ed identitari dagli immigrati.
La Lega ed il suo leader ci descrivono quotidianamente un’Italia sotto l’invasione di un altro popolo quando invece tutti gli indicatori ci dicono che i numeri degli sbarchi sono diminuiti e simili a quelli di altri paesi europei.
Per inoculare questo sentimento è stata impostata una propaganda che descrive il fenomeno delle migrazioni come un’invasione di massa pianificata da alcune organizzazioni internazionali per destabilizzare l’Italia.
Sulla fanpage di Matteo Salvini queste teorie vengono rilanciate in un video molto virale (oltre 700mila visualizzazioni) dal titolo “Ecco il piano segreto di Soros per finanziare l’invasione di massa pianificata”. Salvini parla dell’Ong Open society come di un’associazione nata per realizzare un’immigrazione incontrollata, l’apertura del mercato delle droghe e la ridiscussione degli stereotipi sulla famiglia e sui generi.
Il racconto delle èlite che finanziano l’invasione di massa pianificata tramite le Ong sono riprese e rilanciate da un network di pagine Facebook e blog – L’intellettuale dissidente, Oltre la linea, Il mondo nuovo, Giano bifronte, Il populista – che propugnano queste teorie come un copia e incolla.
I numeri generati da questi articoli, post e tweet valgono in termini di coinvolgimento di utenti online molto di più che articoli ed editoriali pubblicati dalla stampa nazionale.
In altri termini grazie all’esplosione dei social ed al loro appeal narrativo le teorie complottiste riescono ad essere più lette e condivise sulla rete di qualunque articolo scientifico. Sul quotidiano sovranista “Il populista” si arriva addirittura ad evocare, per il caso dei migranti sulla nave Diciotti, una regia occulta ordita “dall’altra parte del mediterraneo per mettere in crisi il governo del cambiamento”.
In tempi di fake news e post verità il racconto complottista ha trovato terreno fertile per mettere le radici all’interno dell’opinione pubblica digitale.
La narrazione semplicistica e alternativa della realtà – la sinistra radical chic amica dei migranti e nemica degli italiani, l’euro che ci ha reso schiavi dell’Europa delle banche — non sono più il racconto di qualche blog strampalato ma sono ormai diventati il pensiero mainstream in larghi strati della popolazione italiana.
(da “Huffingtonpost“)
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